Tuštanj

C’era una volta… Viaggio nel tempo al castello di Tuštanj

C’era una volta un giovane giardiniere, arrivato dalla campagna a lavorare in un castello. Nonostante la sua giovanissima età, faceva il suo mestiere con tanto amore e diligenza da far innamorare la contessa, che lo sposò, nonostante l’opposizione della famiglia.

No, non è una fiaba, ma una storia vera, quella del castello di Tuštanj, a circa 25 km da Ljubljana.

Un castello autentico

Non si tratta di uno di quei manieri classici con torrioni e mura possenti a cui si associa di solito la parola “castello”. Al contrario: il castello di Tuštanj dall’esterno forse non attira molto l’attenzione, con le sue mura bianche e regolari. Eppure, appena varcato il portale in pietra, ci si apre davanti uno splendido loggiato con doppia fila di arcate, con al centro un elegante pozzo. Ma la vera sorpresa ci attende all’interno.

l'ingresso al castello di Tuštanj
l’ingresso al castello di Tuštanj

Salendo al piano nobile, da cui si gode una bellissima vista sul cortile interno, entriamo nelle sale, dove ci sentiamo catapultati nel passato, in una sorta di viaggio nel tempo. Si ha infatti l’impressione di entrare in un edificio “vivo”, in cui, come ha scritto uno storico che ha studiato questo castello, sembra che da un momento all’altro uscirà la contessa per offrirci una tazza di tè.

È questa la straordinaria peculiarità del castello di Tuštanj: non si ha l’impressione, come succede quasi sempre in luoghi simili, di visitare un museo, tutto ben ordinato e catalogato. No, qui i mobili, gli oggetti, persino la tappezzeria ci parlano dei secoli passati nella loro autenticità, ricoperti dalla patina del tempo, proprio come li hanno lasciati i loro antichi proprietari.

il loggiato interno
il loggiato interno

Un “miracolo” scampato alla guerra

Il castello di Tuštanjha conservato la sua autenticità pressoché intatta, essendo scampato quasi miracolosamente alle distruzioni e ai saccheggi della seconda guerra mondiale. Alla sua conservazione ha senz’altro contribuito anche il fatto che il castello, a differenza di molti altri in Slovenia, non è mai stato nazionalizzato ed è rimasto sempre in mano alla stessa famiglia, fino ad oggi. Peter Pirnat, infatti, che ci ha accolti cordialmente e ci ha fatto da guida nel castello, è il discendente di Luka Pirnat, quel giardiniere che fece innamorare di sé la contessa di cui abbiamo parlato all’inizio.

Peter Pirnat nel "suo" castello
Peter Pirnat nel “suo” castello

Il castello è una vera miniera d’oro per gli storici e gli studiosi, oltre che i visitatori curiosi come noi. Rimasto chiuso al pubblico fino agli anni novanta del secolo scorso, negli ultimi decenni le sue porte si sono aperte agli studiosi, che ancora stanno esaminando l’imponente mole di reperti storici di vario tipo in esso conservati.

interno del castello
interno del castello

Un amore senza limiti

Oltre ai mobili d’epoca risalenti a vari secoli, a documenti, libri e oggetti d’arte, vi sono anche tanti piccoli cimeli che testimoniano della vita di chi in questo castello ha vissuto. Peter ci mostra un pezzetto di carta con all’interno una ciocca di capelli biondi. È di Maksimiljana, l’ultima contessa della famiglia Scaria proprietaria del castello. Sul foglietto c’è scritto: “Dio ti protegga, non dimenticare il nostro amore!” Una frase dedicata all’amato Luka, il giovane giardiniere divenuto poi sposo di Maksimiljana ed erede del castello.

vettovaglie del castello
vettovaglie del castello

Ma le cose non sono come potrebbero sembrare: Luka non sposò Maksimiljana per convenienza, anzi. All’epoca la famiglia Scaria era pesantemente indebitata e fu proprio grazie al duro lavoro e all’intraprendenza di Luka che riuscirono a salvare il castello di Tuštanj e a risollevarsi dai debiti. Da alcune lettere tra i due, conservate nell’archivio del castello, emerge che si trattava di amore vero, che non badava ai limiti di età (Maksimiljana era di 15 anni più vecchia di Luka) né alle differenze sociali (Luka era un povero contadino semianalfabeta, mentre Maksimiljana era contessa e aveva ricevuto un’istruzione alta).

Oltre cinque secoli di storia

Il primo nucleo del castello di Tuštanj, il cui nome deriva dal tedesco “Tuffstein” (“roccia di tufo”), risale al 1490. Nel 1671 i conti Lichtenberg rimaneggiarono completamente il maniero tardogotico, trasformandolo secondo lo stile rinascimentale. Nel ‘700 le arcate in legno furono sostituite con quelle in pietra, visibili ancora oggi, e le cantine furono munite di volte. Nei secoli il castello non fu mai abbandonato: dopo il Lichtemberg e gli Scaria passò ai Pirnat, che vi risiedono ancora oggi. I primi restauri in senso moderno sono iniziati nel 1990 e proseguono a tutt’oggi.

Tuštanj disegnato da Valvasor
Tuštanj disegnato da Valvasor

Un’incisione della fine del Seicento, contenuta nel libro di Valvasor “Die Ehre dess Hertzogthums Crain“, ci mostra com’era il castello di Tuštanj all’epoca. Valvasor ne celebra il frutteto e il parco, di cui faceva parte anche il possente platano che ancora oggi troneggia all’ingresso del castello.

ricordi dell'Impero (in sloveno)
ricordi dell’Impero (in sloveno)

Inesauribile miniera di oggetti storici

Le sale in cui si possono ammirare i mobili originali e le varie collezioni di oggetti sono quattro: l’atrio, il salone, la stanza da letto e lo studio. Al salone si accede attraverso un’antica porta barocca, che conserva ancora il chiavistello originale. I mobili rispecchiano le varie epoche in cui il castello è stato abitato: dall’antico scrigno medioevale e dal divano barocco alle armi del Seicento, alle cassettiere, ai candelabri e al secretaire intarsiato di gusto tardobarocco, fino alla stufa e allo specchio in stile impero, per passare alle tende Biedermeier e ai mobili in stile classicista.

Ce n’è davvero per tutti i gusti. Troviamo anche oggetti rari, come una caratteristica sedia a dondolo, un pianoforte perfettamente funzionante del 1805 e un cofanetto con farmacia portatile degli inizi del Settecento.

interno del castello
il salone del castello

Di grande valore storico sono gli archivi del castello che risalgono al Seicento, raro esempio di archivio storico conservato in situ e rimasto in possesso della stessa famiglia attraverso i secoli. Tra i libri più antichi e preziosi presenti nella biblioteca del castello vi è un esemplare originale della Topographia Ducatus Carniolae modernae (1679) di Valvasor.

antica libreria
antica libreria

Dal 2003 nel castello di Tuštanj è possibile anche sposarsi: una sala in stile classicista, infatti, viene utilizzata per celebrare matrimoni civili. Vicino all’ingresso del castello si può visitare la cappella barocca degli inizi del Settecento, con dipinti sulla vita di S. Giovanni Nepomuceno.

la cappella all'esterno del castello
la cappella all’esterno del castello

Nei dintorni

Nelle vicinanze del Grad Tuštanj troviamo un altro castello molto famoso, di cui abbiamo parlato tempo fa: Grad Bogenšperk, noto soprattutto per aver ospitato Valvasor e uno dei castelli più belli e meglio conservati della Slovenia. Non lontano sono anche lo splendido Arboretum di Volčji Potok e la bella Kamnik. Inutile ricordare, infine, che siamo a solo 25Km da Ljubljana.

Mappa della zona

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Come arrivare

Da Trieste: si prende l’autostrada per Fernetti e si prosegue fino a Ljubljana da dove si seguono le indicazioni per Maribor. Superata la tangenziale di Ljubljana si prosegue fino all’uscita Krtina, dove si abbandona l’autostrada. Si prosegue in direzione Krtina e quindi Zgornji Tuštanj per 8km circa, il castello è indicato. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30m.

Da Gorizia: si prende l’autostrada slovena H4 fino al casello di Nanos dove ci si immette sull’autostrada per Ljubljana. Seguire quindi le indicazioni qui sopra. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30m.

Da Udine e dal resto d’Italia: conviene passare da Gorizia (uscita Villesse, quindi la nuova autostrada A34 che porta direttamente in Slovenia). Tempo di percorrenza: 2 ore (da Udine).

Vinjeta

I luoghi indicati in questo articolo richiedono l’utilizzo dell’autostrada, pertanto è necessario avere la vinjeta.

Sara Terpin

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