Quando si parla di Tržič in Italia viene in mente Monfalcone, che in sloveno si chiama proprio con questo nome. Ma in Slovenia c’è un’altra Tržič, nel nord del paese verso il confine con l’Austria, ai piedi delle Caravanche, una città storica dall’importante passato industriale che negli ultimi anni si sta riscoprendo sempre di più come una zona turistica incontaminata e ancora tutta da scoprire: un angolo di paradiso, a due passi da Bled, ma senza le orde di turisti!
L’eredità industriale di Tržič
La storia di Tržič è fortemente legata all’industria tessile, del cuoio, del legno e del ferro ed è soprattutto nota in tutta la Slovenia per le scarpe “Peko“. L’industria calzaturiera è diventata negli anni il fiore all’occhiello di Tržič, portando ricchezza e lavoro. Purtroppo con la dissoluzione della Jugoslavia questa industria è andata completamente a fallire.

Frane, terremoti, incendi, due guerre mondiali, Tržič ne ha passate di tutti i colori dai tempi dei romani fino ai giorni nostri, ma la sua posizione invidiabile lungo l’asse commerciale che da Lubiana porta a Klagenfurt le ha sempre permesso di risorgere e ripartire ogni volta, e ancora oggi ci regala una delle più interessanti città storiche della Slovenia.
Cuoio e calzature sono due delle industrie che un tempo prosperavano a Tržič.
Molte sono le industrie, oggi in disuso, che si possono ancora vedere a Tržič. Alcune sono state restaurate, altre sono in fase di recupero, altre ancora abbandonate. Il bellissimo museo di Tržič (Tržiški muzej), a nostro parere uno dei più interessanti della Slovenia, racconta in modo impeccabile la storia dell’attività artigianale e industriale della città, concentrandosi particolarmente sulla produzione di scarpe, cuoio e tessuti. Con uno spazio dedicato anche alla storia dello sci: siamo sempre ai piedi delle Caravanche, ricordiamolo!

Eredità dell’industria della lavorazione del ferro, un tempo fiorente a Tržič, è la Germovka, un’antica fucina, nel cuore del quartiere “artigianale” di Tržič, completamente distrutta dal grande incendio del 1811, ricostruita e rimasta in funzione fino al 1945. Oggi è parte del museo di Tržič e al suo interno sono conservate antiche strumentazioni, oltre a un’interessante installazione di arte moderna dedicata all’industria locale.
All’interno della fucina Germovka, un tempo luogo di lavoro, oggi area per esposizioni di arte moderna.
Un centro storico conservato
Il centro storico di Tržič è racchiuso tra due torrenti: il Mošenik e la Tržiška Bistrica che scorre impetuosa dalle Caravanche per poi andare a confluire nella Sava a fondovalle. Cuore della città è Trg Svobode, piazza della libertà, che a dispetto del nome è una via lunga e stretta! Lungo questa strada sono conservati, e in gran parte restaurati, i palazzi storici ottocenteschi di Tržič.

Un tempo a vigilare sopra il centro storico di Tržič era il Grad Neuhaus, ma anch’esso finì distrutto nel terribile incendio del 1811. In seguito sulle sue ceneri il conte di Radetzky fece costruire una sontuosa villa nobiliare che possiamo ammirare ancora oggi, anche se purtroppo in urgente bisogno di restauro.
Le belle case ai lati di Trg Svobode, il Tržiški muzej e la villa di Radetzy.
Anche il Tržiški muzej si trova nella parte alta e vecchia della città, ospitato in un edificio storico affiancato da un canale. Sulla sponda sinistra della Tržiška Bistrica, invece, troviamo un secondo insediamento storico, dominato dalla gotica chiesa parrocchiale dell’Annunciazione, accanto al cimitero.
In questa parte della città vecchia possiamo ammirare la Kurnikova Hiša, l’unica casa tradizionale di Tržič perfettamente conservata e oggi parte del museo. Qui viveva la sarta Mici Kurnik che, alla sua morte, aveva chiesto che la casa, con tutto il suo arredamento, venisse donata alla città per farne un museo. E per fortuna è stata accontentata!

La casa, su tre piani, ha più di 250 anni e fu ristrutturata dopo l’incendio del 1811. Il primo piano è adornato da un balcone di legno chiamato “gang”, mentre all’interno è perfettamente conservata la “črna kuhinja“, la cucina nera, così come il soggiono “hiša” e una piccola camera chiamata “štibelc”. Il tetto è ancora ricoperto dalle antiche tegole di legno chiamate “šinklni”, con apposite aperture per asciugare le calze!
All’interno della Kurnikova Hiša, con la črna kuhinja e gli abiti di Mici Kurnik.
A due passi dalla bellissima Kurnikova Hiša si nasconde un altro piccolo gioiello di Tržič: le Tekčeve jaslice: un bellissimo presepe meccanizzato, di cui abbiamo parlato già anni fa. Assolutamente da vedere, specie durante il periodo natalizio!

Un paradiso verde tutto da scoprire
Il motto di Tržič e della sua regione è “scopri un angolo di paradiso” che in inglese diventa “crowdless paradise“, un paradiso senza folla, ancora tutto da scoprire. Un paradiso che in Slovenia vuol dire tantissimo verde, tanto che Tržič è diventata una delle destinazioni certificate “Slovenia green destination”.

Per ammirare il verde di Tržič bisogna prendere la macchina, oppure la navetta “Hop-On, Hop-Off” da Bled e Radovljica e risalire verso le montagne. Meta imperdibile a pochi chilometri da Tržič è senza dubbio la Dovžanova Soteska, ovvero la gola di Dovžan, creata dalla Tržiška Bistrica.

Alla Dovžanova Soteska si potrebbe passare anche una giornata intera, tante sono le cose interessanti da fare e scoprire, sempre immersi nel verde e nel fresco delle acque della Bistrica. Il percorso turistico è diviso in ben 6 sezioni, alcune su strada, altre nel bosco, di cui una sola tecnicamente impegnativa (con aiuto di corde e pioli).
Un tempo qui c’era un oceano tropicale, abitato da coralli e creature marine. Oggi, con un po’ di fortuna e occhio fino, possiamo ammirare alcuni fossili che si sono conservati in milioni di anni. In mezzo scorre il torrente Bistrica, che forma le rapide più lunghe di tutta la Slovenia. Un tunnel scavato nella roccia permette alle auto di proseguire verso monte.

Nella parte alta della Dovžanova Soteska si può ammirare anche il piccolo abitato di “Na Jamah“, molto pittoresco, con le piccole case rurali, oggi in parte abbandonate e in parte ben conservate come case per vacanze. Risalendo fino al villaggio di Dolina si trova il centro didattico RIS dove vedere l’interessante collezione di fossili ritrovati in questa zona.
Il villaggio “Na Jamah”, proprio sopra le gole.
Il passo di Ljubelj e la sua triste storia
Tornati a Tržič risaliamo lungo la strada principale che porta fino al Loiblpass, il passo di Ljubelj, che separa la Slovenia dall’Austria. Il panorama delle montagne è splendido e sembra impossibile che, in mezzo a questo paradiso della natura, si possa trovare l’unico campo di concentramento nazista sul territorio sloveno: Koncentracijsko taborišče Ljubelj jug.

Durante la costruzione del tunnel di Ljubelj, dal 1943 al 1945, venivano concentrati qui i prigionieri destinati ai lavori forzati. Inutile dire che le condizioni di lavoro erano proibitive e molti pagarono con la vita il prezzo del durissimo lavoro. Erano per lo più prigionieri politici, oppositori del regime, tra loro anche alcuni italiani.

Oggi resta un monumento commemorativo molto toccante, sul lato destro della strada, mentre sul lato opposto rimangono gli ampi prati sui quali sorgevano le baracche, oggi scomparse. Questo campo faceva parte di quello principale, tragicamente conosciuto, di Mauthausen, in Austria. Poco resta di questo luogo dell’orrore, che oggi resta come monito affinché questa orribile storia non si ripeta mai più.

Proseguendo lungo la strada principale si arriva al confine, subito prima del tunnel. Il vecchio centro sciistico coi suoi alberghi è purtroppo in abbandono, ma da qui partono numerosi sentieri escursionistici sulle Caravanche, tutti da scoprire, con una meravigliosa vista sulla Gorenjska e le Alpi Giulie. La piccola chiesa gotica di Sant’Anna regala scorci da cartolina.

Rigorosamente a piedi si può proseguire lungo la vecchia strada del Loiblpass, fino al vecchio valico, attivo fino a quando non fu costruito il tunnel. Sono un paio di chilometri di salita fino a raggiungere le vecchie colonne che delimitano il confine tra Slovenia ed Austria, Gorenjska e Carinzia.
Dove mangiare e bere
Se in centro a Tržič non c’è molta scelta né per mangiare né per dormire, proprio lungo la strada per Klagenfurt, accanto al memoriale del campo di concetramento di Ljubelj, nascosto in mezzo al bosco, troviamo il Gostišče Karavla 297.

Qui si possono assaporare le pietanze tipiche di Tržič come la celebre “tržiška bržola” che, a dispetto del nome, non è una braciola, bensì una zuppa con spezzatino di agnello o montone e verdure. Un piatto davvero buonissimo, da assaggiare assolutamente! La trattoria è inoltre specializzata in piatti di cacciagione da leccarsi i baffi, preparati con maestria dallo chef Damjan Štefe che, assieme alla moglie Mojca e alle figlie, gestisce questo piccolo angolo di paradiso culinario.
Per gli amanti dei dolci, assolutamente da non perdere è il dolce fatto con grano saraceno, mirtilli rossi e panna, servito caldo in un pentolino di coccio. Viene preparato su ordinazione e richiede del tempo, per cui bisogna prenotarlo prima, ma merita davvero!
Tržiška bržola, filetto di cervo e dolci speciali, al Gostišče Karavla 297
Il Gostišče Karavla 297 ha anche una “brunarica“, una baita completamente di legno, dove può accogliere anche gruppi numerosi per pranzo o cena su prenotazione. Inoltre sono a disposizione anche 4 camere con bagno privato, wi-fi e ottima colazione.
Video-reportage
Come di consueto abbiamo realizzato un breve video-reportage della nostra ultima gita a Tržič. Lo potete vedere cliccando qui sotto!
Come arrivare
Arrivare in auto a Tržič è molto semplice e quasi tutto in autostrada. Dal confine di Gorizia o Trieste (Fernetti) si entra in Slovenia in direzione Ljubljana. Subito prima della capitale ci si mantiene sulla sinistra in direzione Kranj e Villach. Si prosegue fino all’uscita per Celovec/Klagenfurt, Tržič, lasciando l’autostrada e proseguendo su strada a scorrimento rapido fino a Bistrica pri Tržiču, dove si esce e si seguono le indicazioni per il centro di Tržič.
- Tempo di percorrenza: 1h 30m da Gorizia e Trieste, 2h da Udine.
- Vinjeta: necessaria
Bellissimo questo posto la video testimonianza è fatta veramente bene. Magari essere in questi posti. Speriamo di andarci il prima possibile. Grazie dei consigli
Mi hanno colpito molto.le immagini del museo del tessile! Se una casa di 250 anni può essere consata così sicuramente la storia della città sarà comunque preservata!
Una piccola città, un grande scrigno di tesori… Adoro le vie eleganti e le case storiche, che meraviglia! Grazie per avermi fatto conoscere questo angolo di Slovenia 🙂
Non conoscevo questa cittadina, ma devo dire che mi ha colpito molto. Mi piace il suo centro storico con le case tipiche ed anche le possibilità di passeggiate nella natura subito nei suoi dintorni! Passeggiare per quelle gole deve essere bellissimo!
Con questo articolo mi hai fatto davvero scoprire un angolo di paradiso della tua Slovenia, non la conoscevo e mi ispira molto, belli anche questi musei antichi danno una continuità con la tradizione
E’ un vero peccato che di questi posti così vicini all’Italia si sappia così poco. Anzi, per essere precisi dovrei dire che io ne so poco o nulla. Per esempio non sapevo che il campo di Ljubelj facesse parte di quello di Mauthausen e che anche alcuni luoghi a due passi dall’Italia siano stati teatro di eventi terribili.
Parlando di cose più frivole, trovo bellissima l’idea della casa museo di Kurnikova Hiša.