“Il sale è il mare che non ha potuto fare ritorno al cielo.” Questa frase poetica è lo slogan di Piranske soline – le Saline di Pirano, che fanno parte del Parco Naturale delle Saline di Sicciole (Krajinski park Sečoveljske soline). In questo luogo dalla bellezza unica si sono conservate le ultime saline della costa adriatica nordorientale attive fino ad oggi.
Un tempo, infatti, nel Golfo di Trieste e sulla costa istriana erano attive numerose altre saline, che per secoli hanno influenzato l’economia e la vita delle cittadine che vi si affacciavano. Tra tutte queste, solo le saline di Sečovlje/Sicciole, assieme a quelle di Strunjan/Strugnano, continuano a esistere e a produrre sale con i metodi tradizionali tramandati dal lontano passato.

Le bellezze del parco naturale delle saline
Il Parco Naturale delle Saline di Sicciole si trova nell’estremo lembo sudoccidentale del territorio sloveno, a ridosso del confine con la Croazia, e si estende per circa 750 ettari. La parte meridionale, chiamata Fontanigge, ha oggi la funzione di museo all’aperto: qui la produzione del sale è stata abbandonata negli anni sessanta del secolo scorso, ma si possono ancora ammirare i canali, gli argini, i bacini per l’evaporazione e le vecchie case in pietra dei salinai. È un luogo molto suggestivo dove fare rilassanti passeggiate e scattare splendide foto in tutte le stagioni dell’anno.

Nonostante l’ambiente non proprio ospitale per la vegetazione, sul terreno delle saline crescono numerose piante cosiddette “alofite”, che “amano il sale” e necessitano di una notevole concentrazione salina del terreno. Tra le altre piante troviamo l’assenzio marino, detto “santonego” in dialetto, utilizzato per fare un buon liquore digestivo, e il limonio dai bei fiorellini viola.
Le saline di Sicciole sono ancora oggi un luogo di lavoro, con i metodi tradizionali.
Il parco naturale è il luogo ideale per gli amanti del birdwatching: qui, infatti, sono state registrate ben 272 specie di uccelli, che utilizzano le saline come area di sosta durante la migrazione o come sito per svernare.

La sezione nord del parco, chiamata Lera, è la parte dove viene ancora prodotto il sale. Qui si trova il centro visitatori, con tabelloni informativi sul sale, le saline e i salinari, e un grande plastico delle saline. Nella adiacente sala con 60 posti a sedere è possibile assistere alla proiezione di filmati sulla storia delle saline di Sicciole.

Non manca l’occasione per fare shopping: nell’ex casa del guardiano è stato allestito il negozio “Lera”, dove è possibile acquistare il sale di Pirano DOC (Piranska sol), vari prodotti a base di sale di Pirano (come l’ottimo cioccolato fondente dal sapore insolito) e il fior di sale, il prodotto più prezioso delle Piranske soline, considerato dagli intenditori tra i migliori sali marini al mondo.

L’oro bianco, dono del mare
Il sale di Pirano non è un sale qualsiasi: è bianchissimo, pur non essendo raffinato industrialmente, e fa meno sete rispetto ad altri tipi di sale. Come mai? A svelarcelo è Klavdij Godnič, direttore di Piranske soline:
“Il nostro sale Piranska sol viene tutt’oggi prodotto con un metodo tramandato da oltre 700 anni. Come fa ad essere così bianco? È grazie alla “petola”, un particolare biosedimento che impedisce al fango di penetrare nel sale. È uno strato molto delicato, dello spessore di pochi millimetri, e i salinai devono fare molta attenzione a non rovinarlo, ne andrebbe del raccolto.”
Il bianchissimo sale di Pirano!
Rispetto agli altri sali del mondo, il sale Piranska sol contiene meno cloruro di sodio e circa il 5% di altri minerali, il che lo rende meno “salato”. Ci racconta ancora Klavdij Godnič:
“Il nostro sale è conosciuto ormai in tutto il mondo, lo esportiamo in Cina, Giappone, USA. Da anni il nostro fior di sale è presente sulle tavole della corte imperiale giapponese.”

La stagione della raccolta del sale inizia a fine giugno e dura per tutta l’estate. L’acqua di mare viene convogliata tramite appositi canali nei bacini per l’evaporazione e infine in quelli per la cristallizzazione. In media il raccolto è di 2500 tonnellate all’anno.
Osman Dedičić al lavoro nelle “sue” saline: tutto è rimasto com’era un tempo, zoccoli inclusi!
Un bravo salinaio riesce a raccogliere fino a 3 tonnellate al giorno. È un lavoro duro, fatto interamente a mano, con un rastrello di legno e calzando rudimentali zoccoli, come si faceva secoli fa. Eppure è un lavoro che dà anche grandi soddisfazioni, come ci racconta Osman Dedičić, un simpatico salinaio che ci ha accompagnati alla scoperta delle saline.
“Lavoro qui da 11 anni, prima facevo un altro mestiere. Sarei già potuto andare in pensione, ma mi piace troppo questo lavoro.”

E in effetti si capisce che ama il suo lavoro da come gli si illumina lo sguardo quando ci racconta con orgoglio delle sue vasche (ogni salinaio ne gestisce 24, per circa 3400 metri quadri di superficie), di com’è bianco e pulito il sale che raccoglie, e di quanto è buono da mangiare il fior di sale.
Tante sono le vasche di Osman, tutte da lavorare a mano, sotto il sole estivo.
Un po’ scettici, ci avviciniamo a Osman che ci porge il fior di sale appena raccolto. È un sottilissimo strato di cristalli che si forma in superficie solo se l’acqua e calma e non c’è vento, come uno strato di panna sopra il latte. E infatti Osman lo raccoglie con una retina, come se fosse panna, e ce lo porge da assaggiare. Effettivamente è buonissimo! Del resto, gli imperatori giapponesi l’hanno capito da tempo…!

Relax esclusivo tra le saline
Non solo sale. O meglio: sale, sì, ma non solo da mangiare! Nelle saline di Sicciole si nasconde una piccola oasi di benessere, il Thalasso Spa Lepa Vida. Unico nel suo genere, con strutture interamente in legno e immerso nella natura, offre ai propri ospiti trattamenti di talassoterapia come massaggi, impacchi con fanghi salini e scrub con sale marino. A disposizione degli ospiti ci sono una piscina grande con acqua di mare, vasche più piccole con acqua madre e il percorso di piscinette Kneipp per riattivare la circolazione.

“Abbiamo tanti clienti affezionati, specialmente dall’Italia. Dopo aver scoperto il nostro Thalasso Spa ci tornano puntualmente ogni anno,”
Relax e piscine con acqua madre al Lepa Vida nelle saline di Sicciole.
racconta Ivana Mijatovič, responsabile vendite e marketing di Lepa Vida. In effetti è difficile non innamorarsi di quest’oasi di relax immersa nei campi di sale, dove godersi trattamenti benessere all’aperto osservando aironi e garzette che ogni tanto fanno capolino tra i canneti.

Per rinfrescarsi e bere qualcosa all’interno della spa c’è un piccolo bar all’aperto, dove è possibile anche acquistare i prodotti di bellezza Lepa Vida a base di sale Piranska sol.
Relax con vista sulle saline, ma anche percorso Kneipp a centro Lepa Vida.
Video reportage
Nel nostro video-reportage vi facciamo fare una passeggiata virtuale nello spa Lepa Vida e tra i campi di sale assieme ai salinai, a raccogliere l’oro bianco come si faceva secoli fa.
Ho visitato varie saline, come quelle di Marsala e di Cervia e anche queste sembrano molto belle! Adoro acquistare sale tipico delle zone in cui viaggio e mi piacerebbe molto provare anche questo…spero di avere l’occasione di acquistarlo dirette in loco in uno dei miei prossimi viaggi!
Ho apprezzato tantissimo il racconto delle saline di cui non conoscevo nel dettaglio la pratica.
Sicuramente chi raccoglie sale lo deve fare proprio come passione
Non abbiamo mai visitato una salina il tuo racconto ci ha entusiasmato. Quindi non vediamo l’ora di visitarne una.
L’oro bianco e lo è davvero! Dovevo partire alla fine dell’anno alla scoperta delle saline del sud Italia e invece non è stato possibile. Mi consolo leggendo il tuo articolo su quelle di Pirano, il mio buen retiro del cuore <3
Mi piacciono le saline e sicuramente queste sono molto belle il relax e la talassoterapia ci vorrebbe proprio in questo periodo
che ambiente meraviglioso! Trovo molto affascinante il mestiere del salinaio, duro ma di grande soddisfazione. Le saline sono davvero uno spettacolo unico e anche qualche giorno di relax al Lepa Vida con quella bella piscina non sarebbe per nulla male
Davvero particolare quest’esperienza di talassoterapia in un ambiente naturale unico, in mezzo a delle saline e che permette di sfruttare tutti i benefici di queste preziose sostanze che arrivano dal mare. Come al solito riesci a colpirmi con i tuoi articoli su luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato e dove la gente è orgogliosa di mostrare le bellezze del proprio territorio. Sono sincera: non avevo proprio idea di come avvenisse l’estrazione di questo oro bianco di Sicciole e che fosse anche così richiesto sulla tavola degli imperatori del Giappone. Sono viaggi vissuti fino in fondo, che lasciano non solo ricordi ma arricchiscono e tu riesci a trasmettere queste sensazioni a noi lettori.
Dopo il nostro primo assaggio di Slovenia a gennaio 2020, ora siamo ansiosi di poterla riscorprire nuovamente anche con la bella stagione. Interessante il tuo articolo, non avrei mai pensato che anche in Slovenia si trovassero delle saline, ma soprattutto la chicca relativa al centro Lepa Vida è sicuramente una tappa che inseriremo nel nostro prossimo viaggio. Abbiamo provato già diversi centri termali in Slovenia e siamo rimasti super soddisfatti: non vediamo ora l’ora di provare questo!
il racconto è molto bello, non ho mai visitato una salina ma direi che è arrivato il momento! grazie.
La spa è veramente molto invitante ma sono le saline ad affascinarmi. Il metodo di raccolta del sale, ovunque nel mediterraneo, fatto a mano e con grande perizia dai salinai è davvero incomparabile. E poi i paesaggi delle saline sono stupendi tra acqua e terra