Valle dell'Isonzo in autunno

5 idee per l’autunno in Slovenia

Siamo a metà ottobre, l’autunno è ormai arrivato in pieno anche in Slovenia, i colori della natura hanno già cominciato a virare dal verde tipicamente sloveno al giallo e rosso autunnale, piove più spesso e anche il freddo comincia a farsi sentire più pungente. Ma non è detto che il clima più rigido dell’autunno renda meno interessante esplorare la nostra cara Slovenia!

Abbiamo quindi pensato a 5 idee per una gita fuori porta in autunno, o magari un weekend per staccare un po’ dal lavoro e passare un po’ di tempo nella natura, nel relax o nella tradizione. Le opzioni sono tante, ma come sempre Slovely cerca di andare in luoghi un po’ meno battuti, per far conoscere una Slovenia più vera e interessante! Inoltre, vista l’emergenza Covid19, abbiamo selezionato esclusivamente luoghi fuori dalle “zone rosse” attualmente presenti in Slovenia.

Le orecchie dell’Istria

Cominciamo con una gita molto vicina al confine italiano. Siete mai stati a Veli Badin? Si tratta di una zona in Istria appena prima del confine con la Croazia, lungo la strada che da Capodistria porta a Pinguente/Buzet, passando accanto alla bellissima chiesa di Hrastovlje. Qui troviamo delle particolarissime conformazioni rocciose che vengono anche chiamate “le orecchie dell’Istria” (Ušesa Istre).

Dentro l'orecchio, guardando la campagna istriana. Autunno
Dentro l’orecchio, guardando la campagna istriana.

Situata poco dopo il paese di Sočerga (San Quirico), si tratta di una dorsale carsica alta 28 metri e lunga circa 2 chilometri al cui interno si sono formate 3 ampie grotte aperte, alte 17 metri e lunghe fino a 90 metri. Queste grotte sono note come “orecchie dell’Istria”. Questa zona è visitabile durante tutto l’anno, ma sono particolarmente belle in autunno.

Colori autunnali incredibili tra le pietre del Carso istriano.

Esplorare Veli Badin in estate significa sudare non poco: qui il sole picchia molto forte e sulla roccia carsica brucia ancora di più. Durante l’autunno, invece, il clima è molto più gradevole e, soprattutto, gli arbusti tipici del Carso si colorano in tutte le tonalità del rosso e del giallo, regalando uno spettacolo semplicemente meraviglioso!

Il naravni most (ponte naturale) di Veli Badin in autunno.
Il naravni most (ponte naturale) di Veli Badin.

Per raggiungere Veli Badin si lascia l’auto al piccolo cimitero di Sočerga e si prosegue a piedi, in un trekking facile per tutta la famiglia. In poco più di un’ora si arriva in fondo al percorso, dove si trovano le grandi “orecchie”. Si può quindi tornare indietro per lo stesso percorso oppure risalire con una ripida scaletta un po’ da brividi.

Relax alle terme

Durante l’autunno è facile che il tempo sia poco clemente, e questo inizio d’autunno 2020 è stato decisamente parecchio piovoso. Cosa c’è di meglio se non buttarsi direttamente in acqua? Ma che sia calda e termale, ovviamente, all’insegna del più completo relax in uno dei tanti centri termali della Slovenia!

La splendida piscina principale del Grand Hotel Primus.
La splendida piscina principale del Grand Hotel Primus.

La città di Ptuj è la più antica della Slovenia, in autunno i colori della natura si fanno splendidi, la Drava diventa ancora più impontente del solito, ma soprattutto, a pochi minuti dal centro città, ci si può completamente rilassare alle Terme di Ptuj, magari pernottando nell’eccellente Grand Hotel Primus che dispone di un ottimo ristorante, oltre che, ovviamente, di un centro termale.

Relax e piscine alle Terme 3000 di Moravske Toplice.

Un altro centro termale meraviglioso è quello delle Terme 3000 a Moravske Toplice, nel Prekmurje. Qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra piscine, scivoli e saune, e ci sono ben 3 alberghi a disposizione della clientela, per tutte le tasche. E attorno il magico mondo pianeggiante del Prekmurje, col fiume Mura, le piste ciclabili, il Bukovniško jezero, il Vinarium di Lendava e l’EXPANO di Murska Sobota! Impossibile annoiarsi!

La piscina esterna, calda anche in inverno
La piscina esterna del Grand Hotel Primus, calda anche in autunno!

Se non si vuole andare tanto lontano, ci sono terme anche vicino al confine italiano, magari sul mare, come ad esempio in Istria, a Strugnano/Strunjan, dove le Terme Krka Talaso Strunjan offrono piscine con acqua di mare riscaldata, trattamenti detox, talassoterapia e tanto altro, nella splendida cornice delle antiche saline di Strugnano.

Esplorare il Carso verde/Zeleni kras

Noi l’abbiamo visitato questa estate, ma il Carso verde (Zeleni kras) dà probabilmente il suo meglio proprio in autunno (e in primavera) quando le abbondanti piogge riempono i suoi laghi intermittenti trasformando delle ampie pianure in grandi laghi, con tanto di isolette, il tutto incorniciato da una natura che cambia colore tingendosi di rosso e giallo!

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Il lago di Cerknica, visto d’estate, che diventa enorme durante i mesi autunnali.

Il Carso verde è quella grande regione carsica che va da Postumia (Postojna) fino al monte Nevoso (Snežnik), che proprio in questi giorni ha già fatto fede al suo nome, ricoprendosi di bianco. Simbolo del Carso verde è senza dubbio il lago di Cerknica (Cerkniško jezero), ovvero il lago più grande della Slovenia… quando c’è! E in autunno c’è eccome!

Le grotte, coi loro animali, sono protagoniste assolute nel carso verde!

Sempre nei dintorni di Cerknica, accanto al villaggio di Planina, c’è invece il Planinsko polje, che parimenti si trasforma da un piccolo fiume serpeggiante chiamato Unica in una grande pianura allagata, con gli alberi che spuntano dall’acqua. Un luogo davvero insolito e suggestivo.

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I primi raggi del sole fuori dalla Križna jama, nel carso verde.

Altri laghi intermittenti si formano nei dintorni di Pivka (Pivško jezero e Petelinsko jezero), dove troviamo anche l’interessante Museo della storia militare (Park vojaške zgodovine). E se piove? Beh, se non è proprio un diluvio, la cosa migliore è andare a rifugiarsi in una grotta, come la Križna jama, dopo Cerknica, o la Planinska jama accanto al polje di Planina. Senza dimenticare, ovviamente, le celeberrime Grotte di Postumia (Postonjska jama).

Martinovanje: la festa di San Martino

L’11 novembre è il giorno di San Martino (Martinovanje) e a San Martino si lascia l’acqua e si beve il vino! Così dice il detto e anche in Slovenia questa festa è strettamente legata alla produzione del vino. In questo periodo, infatti, tradizionamente si aprono le botti e si beve il vino novello. E’ quindi una festa particolarmente sentita nelle grandi aree vinicole del paese, come il Collio/Brda, la Vipavska dolina, l’Istria, il Carso e, soprattutto, la Stiria (Štajerska) e la Prlekija, nell’est del paese.

Pigiatura tradizionale a Ormož, durante il Martinovanje in autunno.
Pigiatura tradizionale a Ormož, durante il Martinovanje.

Nella Slovenia orientale due dei Martinovanje più importanti e ricchi di celebrazioni sono sicuramente quello di Ptuj e quello di Ormož. Noi siamo stati in entrambe le città, nel 2018, e abbiamo passato un weekend davvero intenso, divertente e ovviamente all’insegna di tanto cibo e abbondante vino! Momento topico delle feste di San Martino è la benedizione del vino novello. Oltre alle celebrazioni in chiesa, in molti paesi c’è una tradizione “parallela” all’insegna dell’allegria dove il vino viene “battezzato” da un finto vescovo, tra battute e scenette comiche. Anche questo fa parte del Martinovanje!

La benedizione del mosto in chiesa parrocchiale di Ptuj.
La benedizione del mosto in chiesa parrocchiale di Ptuj.

Anche nelle zone vicino all’Italia si festeggia il Martinovanje. Dal 6 al 15 novembre 2020 sul Carso/Kras ci saranno feste nella bellissima Štanjel, Pliskovica, Dutovlje e a Sežana. Sul Brda (Collio sloveno) il centro dei festeggiamenti sarà, come da tradizione, Šmartno, con cibo, tanto vino e la tipica passeggiata di San Martino tra i vigneti.

La regina del Terrano, sul Carso a Kobjeglava
La regina del Terrano, ovviamente sul Carso (foto da primorske.si)

Anche in Istria si festeggia la festa di San Martino, sia nel centro di Koper/Capodistria, sia, soprattutto, in quella che è considerata la capitale del refosco, Marezige, dove già 365 giorni l’anno si può bere questo ottimo vino dalla Vinska Fontana, la fontana del vino, con una splendida vista sul golfo di Capodistria.

Autunno lungo l’Isonzo/Soča

La nostra quinta idea è nuovamente a due passi dall’Italia: la valle dell’Isonzo, in sloveno Dolina Soče. Inutile decantare le lodi di questo fiume, considerato uno dei più belli al mondo, con le sue acque turchesi che si fanno strada in mezzo alle alte montagne, dalla sua sorgente ai piedi delle Alpi Giulie, fino al miracolo ingegneristico del ponte di Solkan, da dove dopo poco entra in Italia.

La meravigliosa valle dell'Isonzo/Soča nei colori autunnali.
La meravigliosa valle dell’Isonzo/Soča nei colori autunnali.

Da ottobre la valle dell’Isonzo si colora dei tipici colori del foliage autunnale che fanno un contrasto ancora più bello con il turchese delle gelide acque del fiume. I turisti sono pochi, magari fa un po’ freddo e il sole cala nel primo pomeriggio, ma partendo presto, godendosi la nebbiolina mattutina, non si può non restare incantati da questa meravigliosa valle.

Le meraviglie della valle dell’Isonzo: Tolminska korita, Javorca e slap Kozjak.

Risalendo l’Isonzo, dalla bella Kanal appollaiata sul fiume, arriviamo rapidamente a Most na Soči (Santa Lucia), dove l’Isonzo forma un grande lago turchese e quindi a Tolmin col suo museo e soprattutto le sue splendide forre della Tolminka e la chiesa della Javorca, ricordo dei caduti dell’Austria-Ungheria durante la I Guerra Mondiale. Si raggiunge infine Kobarid (Caporetto), cuore storico delle battaglie dell’Isonzo, ma anche ottima base per scoprire le bellezze naturali della valle, come Slap Kozjak.

Il villaggio di Trenta, negli splendidi colori autunnali.
Il villaggio di Trenta, negli splendidi colori autunnali.

Risalendo l’Isonzo fino alla sua sorgente s’incontra Bovec (Plezzo), dove si può andare a sciare sul monte Kanin, oppure proseguire lungo il fiume, che si fa man mano più stretto, formando delle meravigliose forre (Velika e Mala korita Soče) presso il villaggio di Soča fino ad arrivare a Trenta e all’inizio del passo del Vršič (chiuso con la prima neve), dove la statua di Julius Kugy ci indica la sorgente di questo meraviglioso fiume smeraldino (Izvir Soče). Tutto attorno montagne e alberi dai colori sgargianti dell’autunno.

Carlo Ghio

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