Piccola e grande allo stesso tempo, con alte montagne ma anche una striscia di mare, verdissima ma con cittadine storiche e una piccola capitale-gioiello: la Slovenia ha davvero tante sfaccettature e ognuno qui può trovare quello che cerca: natura, avventura, arte, storia e buona cucina. Abbiamo chiesto alle travel blogger del gruppo Travel Blogger Italiane quale luogo della Slovenia è rimasto loro nel cuore e perché. Ecco qui le loro risposte, assieme a consigli e dritte su cosa vedere in Slovenia, per un viaggio indimenticabile alla scoperta di questo piccolo grande paese.
Postojnska jama (Grotte di Postumia)
Teresa Torsello – Nonni Avventura
Le Grotte di Postumia sono una delle tante bellezze della Slovenia, probabilmente una delle mete turistiche slovene più visitate. Si trovano a poca distanza dal confine italiano, pertanto sono molto comode da raggiungere. Oltre che con l’automobile, ci si può arrivare in treno o pullman da Trieste. Prendono il nome dalla vicina cittadina di Postojna (Postumia).

Sono tra le grotte più grandi del mondo, ma non è solo questo a renderle un’attrazione turistica così affascinante. Quello che ne fa un vero capolavoro naturale sono le splendide sale e cavità, abbellite da stalattiti e stalagmiti vecchie milioni di anni, con forme e colori che non mancheranno di incantarvi. Non dimentichiamo che, dal momento della loro apertura, moltissimi personaggi importanti hanno visitato questo sito, da importanti uomini politici a membri delle case reali europee.
La prima parte della visita viene effettuata a bordo di un trenino scoperto; questa particolarità rende le grotte uniche in questo senso, ma anche fruibili alle persone con problemi di deambulazione, agli anziani e ai bambini. La prima grotta che si incontra è quella forse meno bella ma che colpisce di più per la sua grandezza: viene chiamata Sala da Ballo in quanto la sua acustica perfetta ha permesso di organizzare al suo interno dei concerti.

È qui che il treno si arresta e comincia il percorso a piedi; mentre attraversate le grotte, sarete in gruppo al seguito di una guida. Se non riuscite a restare vicino a quest’ultima, forse perderete parte delle informazioni. Ma vi garantisco che non è un problema, visto che la bellezza di ciò che vedrete vale assolutamente la visita. Noi abbiamo preferito prendercela con calma e ammirare le grotte.
Le sale che si succederanno sotto i vostri occhi hanno dei nomi molto suggestivi: essi derivano dalla forma o dal colore delle stalattiti e stalagmiti che sono presenti. Per esempio vedrete la Sala Rossa, la Sala Bianca, la Grotta degli Spaghetti.
Verso la fine della visita sarete colpiti dalla presenza di un acquario: esso contiene il Proteo, una specie di minuscolo pesciolino cieco che viene conosciuto anche come “Drago di Postumia“. Esso può essere visto solo in queste grotte e la sua presenza ha dato origine a innumerevoli miti e leggende. Tra queste, quella più diffusa riferisce che le grotte, un tempo, fossero abitate da draghi giganti.
Goriška Brda
Miriam Ferrarin – Miry Giramondo
Essendo nata e cresciuta in Friuli e vivendo da alcuni anni all’estero, l’estate 2020 l’ho vissuta all’insegna della tranquillità nella mia amata regione. Dalla mia casa ai piedi delle Dolomiti friulane ho deciso di riscoprire non solo alcune aree regionali a me ancora sconosciute, ma anche di sconfinare nella vicina Slovenia.

In passato c’ero già stata diverse volte, ma l’estate scorsa ho deciso di esplorare la zona di Goriška Brda, o Collio sloveno, dove si producono i famosi vini bianchi come la Ribolla, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot bianco e quello grigio e anche vini rossi come il Merlot e il Cabernet Sauvignon. La loro eccellente qualità deriva da alcune condizioni naturali quali il terreno ricco, una discreta quantità di giorni soleggiati e di precipitazioni sufficienti date da estati calde e inverni miti che contribuiscono a un raccolto fruttuoso.
Brda è una bellissima zona di confine delimitata dai corsi del fiume Isonzo (Soča) e del suo affluente di destra, lo Judrio (Idrijca). In più il monte Sabotino a est e Korada a nord completano la delimitazione naturale dell’area che, se non fosse per i cartelli in lingua slovena, non si direbbe appartenere a una nazione diversa dall’Italia; infatti questo paesaggio è la prosecuzione naturale del Collio Friulano.
Le dolci e verdeggianti colline non sono solo ricche di vigneti ma anche di borghi pittoreschi fatti di case in pietra con balconi di legno sui quali fanno la loro comparsa tanti fiori colorati che donano decisamente un senso di pace. Una volta queste case erano la residenza dei contadini, ma al giorno d’oggi sono state riconvertite in carinissimi bed and breakfast e anche in botteghe artigiane o locande dove mangiare e poter degustare dell’ottimo vino. Ogni dettaglio in queste zone è curato in ogni minimo particolare, simbolo di uno stile raffinato e sobrio che io apprezzo particolarmente.

Le strade tortuose ma panoramiche che collegano i vigneti e i borghi sono assolutamente mozzafiato. Il comune di Brda è composto da ben 45 villaggi e insediamenti più piccoli che si possono visitare in diverse maniere: gli amanti dell’outdoor possono noleggiare una bicicletta, anche con pedalata assistita, e percorrere uno dei nove percorsi che formano una rete lunga 280 km, oppure camminare tra vigneti e frutteti lungo otto diversi sentieri che prendono il nome dalle antiche varietà di ciliegie, fermandosi a degustare l’eccellente vino abbinato a qualche delizia locale da mettere sotto i denti e ammirare lo splendido panorama seduti comodamente in qualche tipica locanda.

Da queste parti il tempo scorre lento ed è quello di cui avevo bisogno per ricaricare le batterie prima di ritornare nella vibrante e frenetica capitale inglese. Consiglio di visitare questa fantastica zona soprattutto per le diverse attività ed esperienze che si possono fare.
Velika Planina e Kamniška Bistrica
Alice Toffalini – Il mondo attraverso Alice
Velika Planina è un altopiano fiabesco a 1.600 metri di altezza che ospita uno dei villaggi di pastori più grandi d’Europa con 140 capanne. Da giugno a settembre i pastori popolano il villaggio insieme al bestiame e invitano chiunque lo desideri a degustare le prelibatezze casearie come il formaggio, insieme al vero pasto dei pastori: latte acido e polenta. Alcune capanne sono anche usate come alloggi per i visitatori.
Oltre alle capanne dei pastori, nel villaggio è da visitare la cappella di Santa Maria della Neve che esisteva già prima della Seconda Guerra Mondiale e che viene utilizzata per le messe domenicali. Inoltre Velika Planina offre tanti spunti per varie passeggiate, tutte su sentieri segnalati, che permettono di raggiungere anche le vette più alte delle Alpi di Kamnik.

D’inverno invece i pastori lasciano l’altopiano ma vale comunque la pena salire e ammirarne la bellezza con poche persone intorno e scaldarsi con una zuppa nel rifugio. Inoltre, tutti gli amanti degli sport invernali possono divertirsi nel locale centro sciistico.
Io ci sono stata proprio in bassa stagione quando il paesaggio si colorava dei colori dell’autunno e sull’altopiano c’era solo silenzio. È stata un’esperienza magica, mi è sembrato di essere in un villaggio Hobbit del Signore degli Anelli.

Il modo più semplice per raggiungere l’altopiano è con la funivia che parte da Kamniška Bistrica e poi con la seggiovia fino in cima. In alternativa, si può proseguire a piedi dopo la funivia e raggiungere il villaggio in 30 minuti di camminata non troppo impegnativa. Velika Planina si trova a nord della Slovenia e vi è un ampio parcheggio nei pressi della funivia.
In molti pensano che, una volta arrivati a Velika Planina, non ci sia altro da vedere. Invece, una volta scesi dall’altopiano, si procede con la macchina fino alla fine della strada asfaltata dove si trova un piccolo parcheggio.
Qua sarai circondato dalla natura incontaminata. Il fiume Kamniška Bistrica scorre e forma rapide e cascate in mezzo agli alberi.

La prima meraviglia della natura che si trova sono le sorgenti, ovvero quello che sembra un laghetto con acqua azzurro-verde. Qui si può camminare su ponticelli in legno, circumnavigare il lago e trovare altre cascatelle e rapide.
Tornando sulla strada, a destra, si arriva al Piknik Center e alla palazzina di caccia del re Alessandro.
Il sentiero poi continua in salita e iniziano a vedersi le forre della Kamniška Bistrica, uno spettacolo della natura dove l’unica cosa che si sente è il rumore dell’acqua.

Inoltre, a 45 minuti di cammino dalle forre si trova Slap Orglice, una maestosa cascata alta 40 metri.
Purtroppo non sono riuscita a raggiungere la cascata perché avevo poco tempo, ma passare qualche ora in mezzo alla natura selvaggia e incontaminata è stato davvero rigenerante.
Il castello di Snežnik
Anna Costa – PanAnna blog di viaggi
Durante il nostro nostro viaggio on the road in Slovenia, abbiamo fatto tappa alle gettonate grotte di Postumia e poi all’affascinante castello di Predjama, incastonato nella roccia. Per questa tappa abbiamo alloggiato a Postumia in un bed & breakfast molto accogliente e, quando il padrone di casa ha saputo della nostra passione per i castelli, ci ha detto che eravamo nel posto giusto: la Slovenia è ricca di castelli, sorti nel periodo medievale, ma anche più avanti nel Rinascimento e nel periodo barocco. E poi ci ha consigliato di visitare quello di Snežnik, poco noto ma molto interessante.

La storia del castello di Snežnik.
Il castello si trova nella regione della Notranjska. Alle sue spalle si può vedere il monte Snežnik da cui prende il nome (in italiano Monte Nevoso), mentre in pochi chilometri si raggiunge il confine con la Croazia.
Le prime tracce di questo castello risalgono al 1300, quando fu affidato ai nobili Schneeberg. Nei secoli cambiò poi più volte proprietà, fino al 1853 quando finì all’asta e venne acquistato da Anton Viktor, principe di Schonburg-Waldenburg. Alla sua famiglia dobbiamo l’ottimo stato di conservazione del castello, dove ancora si possono ammirare gli arredi originali del diciannovesimo secolo.
La visita guidata vi porterà alla scoperta dei quattro piani che compongono il fabbricato. All’interno non potrete fare a meno di notare la passione dei nobili proprietari per la caccia, rappresentata attraverso le collezioni di armi e i numerosi trofei: dagli animali imbalsamati, ai tappeti, alle corna appese. Il maniero venne infatti utilizzato come residenza di caccia dai principi sassoni.
Tra le sale più interessanti ricordo quella che richiama lo stile egiziano, e mi è rimasta impressa anche la bella e grande Stube utilizzata per riscaldare le stanze. Un’area del castello è infine dedicata a mostre d’arte.

Organizzare la visita al castello di Snežnik
Arrivando noterete subito il fabbricato bianco, dal classico tetto rosso, che svetta in mezzo al verde dei boschi e dei prati circostanti. Alla sinistra del castello si trova anche un romantico laghetto, e questo insieme ben equilibrato lo rende meta gettonata per i matrimoni. Il castello è magnifico anche in inverno, quando la neve imbianca il paesaggio, ma vi ricordo che in questa zona della Slovenia le temperature possono essere particolarmente rigide, sicuramente sottozero.
Il castello si può attualmente visitare tutti i giorni, con una visita guidata, disponibile in inglese e sloveno. Dal lunedì al venerdì le visite partono ogni ora dalle 11 alle 15, mentre il sabato e la domenica si aggiungono il turno delle 10 e quello delle 16, per un totale di 7 orari disponibili. Poiché come vi dicevo il castello non è molto affollato, per visitarlo in settimana si richiede di contattare prima la struttura.
Il biglietto costa 5 euro per gli adulti, 3 per i bambini.
Novo Mesto
Marina Lo Blundo – Maraina in viaggio
Nel verde della campagna slovena, nella ridente valle del fiume Krka, sorge la cittadina di Novo Mesto.
Si tratta di un borgo medievale e come tale appare oggi: sorge lungo l’argine del fiume Krka ed è dominato, in cima alla collinetta, dalla bella cattedrale di San Niccolò.
Ma l’importanza di Novo Mesto va cercata molto più indietro nel tempo. Ben prima del Medioevo e dei Romani, quando l’uomo viveva quelle fasi protostoriche note come Età del Bronzo ed Età del Ferro. La regione in cui ci troviamo, la Dolenjska, è frequentata dall’uomo da millenni. La cosa non deve stupire: a poco più di 100 km da qui, già in Croazia, nelle grotte di Krapina è stata rinvenuta la presenza dell’Uomo di Neanderthal.
Ma torniamo all’età del Bronzo e del Ferro. I gruppi umani che vivevano nella regione erano al centro di una fitta rete di scambi che attraversavano l’Europa, arrivando fino al mar Baltico: lo sappiamo perché negli scavi archeologici condotti a Novo Mesto e nel territorio oltre a tanti oggetti in bronzo e ferro sono venute in luce anche collane in ambra, materiale prezioso che proveniva proprio dal Mar Baltico.
In particolare i corredi delle tombe femminili hanno restituito i gioielli più vistosi e, di conseguenza, preziosi: attraverso i gioielli anche nella morte si evidenziava lo status sociale degli individui; una donna che veniva seppellita insieme alle sue collane d’ambra era senz’altro una donna di alto lignaggio. Allo stesso modo per gli uomini, quante più armi e oggetti in bronzo portavano con sé nella tomba, tanto più alto era il livello sociale. E questa è una “regola” umana che non troviamo solo nei Balcani, ma anche in altre società del passato, come, in Italia, presso gli Etruschi.

Novo Mesto viene definita la città delle Situle, e di nuovo è l’archeologia il motivo: a Novo Mesto e dintorni sono venute in luce numerosissime situle, ovvero contenitori rituali in bronzo, spesso decorati a sbalzo con figure di animali o umane raffigurate come se partecipassero ad una processione. Anche le situle fanno parte dei corredi maschili, ed erano ulteriore segnale del ceto sociale del defunto.
Tutte queste cose si scoprono al Dolenjski Muzej, il Museo archeologico di Novo Mesto. In realtà si tratta di un polo museale molto vasto di cui l’archeologia costituisce solo una parte dell’esposizione permanente. Il museo ripercorre tutta l’archeologia della regione, dalla preistoria all’età romana, ma naturalmente la maggior parte delle sale è dedicata all’età del Bronzo e del Ferro.

Dopo tutta questa archeologia è necessario rilassarsi! Il territorio collinare è talmente dolce che vale la pena spendere del tempo per esplorarlo. A pochi km da Novo Mesto si trova, ad esempio, il bel castello di Otočec, che sorge al centro di un’isoletta in mezzo al fiume. Il castello è visitabile liberamente ed è interessante scoprire che è stato incendiato dai partigiani durante la II Guerra Mondiale e che quindi, anche se oggi sembra il castello delle fiabe, ha passato dei momenti davvero bui. Il castello di Otočec si trova al centro di un parco naturalistico e per famiglie: un bellissimo luogo nel quale rigenerarsi.
Bled
Lucia Nuzzaci – Souvenir di viaggio
Un luogo fiabesco: questo è ciò che ho pensato quando per la prima volta sono arrivata a Bled e ho visto lo splendido Lago di Bled. Piccolo e romantico è un lago dal colore turchese adagiato ai piedi delle Alpi Giulie, con il Castello di Bled che su di esso si specchia, innalzandosi su una scogliera a picco sulle acque. Mi è piaciuto davvero tanto!
Il Lago di Bled ha diverse attrazioni e qui si possono fare escursioni, passeggiate, tour culturali e, ovviamente, ci si può concedere momenti rilassanti nei famosi stabilimenti termali. Le stazioni termali sono famose per i poteri curativi delle loro acque e tantissimi visitatori vengono in Slovenia e a Bled proprio per le terme. Anch’io ho avuto il mio momento di relax nella piscina termale del mio hotel… un vero toccasana per corpo e mente!

La mia visita del Lago di Bled è cominciata con una bella passeggiata sul lungolago, anche se non completa perché ero a piedi, con il passeggino e faceva caldo. Tra l’altro, è lunga ben 7 km! Però se non vuoi camminare puoi visitarlo in bici (è possibile noleggiarla nei pressi) o a bordo di una carrozza tradizionale trainata da veri cocchieri. Super romantico!
Già dal lungolago si possono ammirare tutte le bellezze, come l’Isola di Bled e il Castello, il bel parco che c’è a ridosso e tutta la natura circostante. Tuttavia, il Lago di Bled si può osservare da diverse prospettive: dal Castello di Bled, da alcuni alberghi che si affacciano direttamente sul lago (io ho avuto questa fortuna!) e mediante un tour con la pletna, tipica imbarcazione guidata dai barcaioli con i remi. Con questa ti puoi, tra l’altro, avvicinare all’Isola di Bled e scendere per visitarla.
L’Isola di Bled, con la Chiesa di Santa Maria Annunziata, è un famoso luogo di interesse ed è piccolissima, si visita in poco tempo. Infine, puoi vedere il Lago di Bled nella sua interezza da alcuni punti panoramici nelle
vicinanze, come il monte Straža, Ojstrica e Osojnica. Imperdibile!

Nel pomeriggio mi sono dedicata alla visita del Castello di Bled. Ma prima, sulla strada a piedi che porta al castello, ho incontrato la chiesa di San Martino. All’interno ti accolgono splendidi affreschi, un’architettura neogotica e pregevoli sculture in marmo di Carrara opera di artisti sloveni. Facci un salto!
Il Castello di Bled non solo è un posto in cui potrai fare diverse esperienze come vedere la collezione museale, la stamperia, la bottega del fabbro, assaggiare vini sloveni, etc., ma soprattutto godere di una vista mozzafiato sul Lago di Bled, l’isola e le alte vette delle Alpi Giulie. Il panorama è stata la cosa che ho apprezzato di più.
Nell’area del castello c’è anche un ristorante dove si possono festeggiare matrimoni e un bar dove puoi gustare la celebre torta di Bled (Kremšnita o Blejska rezina). Insomma, il Lago di Bled è davvero un posto da vedere e che consiglio a tutti!
Maribor
Eliana Intruglio – Donna vagabonda
Slovenia mia dolce Slovenia: come si fa a non amare questo Paese? Così accogliente, verde e ridente! Prima della pandemia da coronavirus era mia abitudine visitare la Slovenia almeno una volta all’anno e in questo modo ho potuto scoprire luoghi vicini e lontani, alcuni turistici altri meno: quest’ultimo è il caso di Maribor, splendida città conosciuta in Italia con il nome di Marburgo sulla Drava, capoluogo della regione della Stiria.

Maribor è il secondo centro urbano per abitanti dello Stato sloveno e ospita numerose attrazioni degne di nota che, ovviamente, non mi sono fatta scappare durante la mia visita, avvenuta nell’estate del 2019: le prime di cui vorrei parlarvi sono il suo castello e il Museo Regionale, ospitato proprio all’interno dello storico maniero.
Il museo ospita alcune collezioni di modellini, di abiti d’epoca, manufatti di archeologia ritrovati nei dintorni e una collezione di mobili da cucina che si trovano presso la sede distaccata dal castello, proprio di fronte, all’interno di un… cinema dismesso! Solo in Slovenia si possono trovare chicche del genere!

Da non perdere è la cattedrale di San Giovanni Battista, l’edificio di culto più grande della città, che spicca dal centro con le sue due torri e per il colore rosso mattone, molto magnetico.
Se invece siete appassionati di curiosità e luoghi fuori dal comune non potete perdervi la Casa della Vecchia Vite (Stara Trta) che ospita il vitigno Žametovka o Franconia blu più longevo al mondo: questa pianta di vite è entrata nel Guinness dei primati come pianta di vite più antica al mondo ancora capace di produrre frutti. La sua bellezza e la sua maestosità catturano la vista anche da lontano e una foto qui non potete non scattarla, anche se al vino preferite altre bevande.

Imperdibile è poi la vista della città dalla sponda della Drava opposta al centro storico, placido fiume che ha plasmato questo e tanti altri luoghi sloveni: i tetti color carminio e le splendide case pastello regalano un paesaggio fotografico degno di nota!
Se poi vi piacciono le architetture non perdetevi la piazza più iconica della città, in sloveno Glavni trg o semplicemente “Piazza Principale”: con la sua forma allungata e le sue architetture dallo stile mitteleuropeo mi ha ricordato alcuni luoghi di Lubiana, una delle città che più amo.

Maribor è una cittadina che sa fondere cultura e divertimento come poche altre senza però essere una grande metropoli: il suo cuore antico e le sue architetture variegate si mescolano creando meravigliosi scorci tutti da scoprire. Se visitate la Slovena concedetevi una giornata a Maribor, non vi deluderà!
Lago di Bohinj
Alessia Ricciardi – Where Are Ale&Vale?
Se penso alla Slovenia mi viene in mente una piccola perla verde incastonata nel centro dell’Europa, un gioiello accessibile, facile da raggiungere dall’Italia, anche in macchina, semplicemente varcando la frontiera. La Slovenia ha reso preziosa la nostra estate del Covid-19 avendola scelta, insieme al Friuli Venezia Giulia come tappa del nostro on the road che mi piace definire “di confine”.
Abbiamo girato la Slovenia in lungo e in largo, ma se chiudo gli occhi il ricordo mi riporta in un posto particolare che è entrato di prepotenza tra i miei preferiti: il Lago di Bohinj o, in lingua slovena, Bohinjsko jezero. All’inizio non l’avevamo neanche inserito nel nostro itinerario. Avremmo dormito nella campagna intorno a Bohinjska Bela, a pochi minuti dal famoso Lago di Bled e dalla rinomata Gola di Vintgar, poi avremmo proseguito il viaggio verso est.

La mappa ci è venuta in aiuto stuzzicando la nostra curiosità con poche, semplici parole: Parco Nazionale del Triglav, il paradiso degli hikers. Il Lago di Bohinj si trova proprio lì, in Alta Carniola (Gorenjska), nel cuore delle Alpi Giulie, ed è il più esteso della Slovenia. Quando arriviamo manca poco al tramonto, eppure il lago è pieno di vita, con ragazzi che fanno a gara a tuffarsi dai pontili e le imbarcazioni che traghettano i turisti alla scoperta delle altre sponde.
A parte poche strutture ricettive che lo circondano si può dire che non esista quasi urbanizzazione intorno a questo specchio d’acqua. Quello che colpisce di questo luogo che sembra incantato è la sua bellezza oggettiva: l’acqua placida solcata solo da qualche lieve onda che svela tutte le sfumature del blu, il verde dei boschi che lo circondano, l’aria frizzante e pura di montagna e poi la scenografica chiesa di San Giovanni Battista sulla sponda destra, raggiungibile attraversando un pittoresco ponte di pietra.

Mi ritrovo seduta sulla spiaggia ad apprezzarne il silenzio, provando ad assorbire tutta questa meraviglia e penso istintivamente che sarebbe stato perfetto avere più tempo per godermi maggiormente questo lago, visitandolo per bene a piedi, in canoa o magari in bici seguendo la bella pista ciclabile che si snoda nei paraggi.
Penso che in un parco nazionale come questo del Triglav sarebbe stato interessante dedicarsi al trekking imboccando uno dei tanti sentieri che hanno come punto di partenza proprio il lago per poi proseguire in altura, svelando meraviglie della natura come la scenografica cascata di Slap Savica, non lontano da qui.

Mi riprometto di tornare presto con i miei bambini per una visita più approfondita e partiamo alla volta di una delle tante gostilne della zona per provare la straordinaria cucina contadina di questa parte della Slovenia. Troviamo una trattoria alla buona non lontana dal lago dove assaggiamo alcune specialità locali come gli žlikrofi di Idrija (tradizionale pasta ripiena di patate) e una deliziosa trota al vino. Nella calma della sera ci rimettiamo in cammino accompagnati da una bella luna sognante e penso che sì, ho trovato il mio posto del cuore anche qui, nella verdissima Slovenia.
Dolina Soče (Valle dell’Isonzo)
Valeria Castiello
A due passi dal verdissimo Friuli, tra Kobarid e Tolmin (Caporetto e Tolmino), c’è un posto paradisiaco: la valle dell’Isonzo in Slovenia. È una perla ancora poco frequentata: tutti hanno sentito nominare questa zona per la disfatta di Caporetto e per altri episodi bellici, ma pochi sanno di che meraviglia si tratti. Parliamo di acque color smeraldo e natura selvaggia.
Il motivo per cui non è presa d’assalto è forse legato alle sue acque gelide: fare un bagno nel fiume Isonzo (Soča) è stato quasi come immergersi nel Sognefjord in Norvegia, sia per le temperature che per i paesaggi affini. Qui però i prezzi sono nettamente più abbordabili.

Per gli amanti dello sport e dell’outdoor, la valle dell’Isonzo è la meta perfetta: ci si può cimentare nel rafting, nel parapendio e nella canoa. Ma anche i più tranquilli possono trovare la loro dimensione prendendo il sole a riva o sul materassino, cullati dalla corrente.
In estate, inoltre, la slovena valle dell’Isonzo ospita festival musicali per tutti i gusti: musica metal, ma anche punk e reggae. Io ho scoperto la zona quando mio marito ha suonato qui in occasione del MetalDays 2014 ed è stata una vera rivelazione. Durante i festival, la piccola Tolmino si riempie di gigantografie di cantanti e i bar passano la musica del genere del relativo evento: incredibile sentire i Black Sabbath alla radio invece dei tormentoni estivi!

Dato che il biglietto del festival includeva anche il campeggio, non potevamo che accamparci lì: le docce fredde e i bagni chimici sono stati il prezzo da pagare per dormire in una cornice così epica.
Cos’altro vedere nella valle del fiume Soča
Per una volta non ho studiato e visitato voracemente la zona perché non ero lì per turismo, ma nella Valle dell’Isonzo spiccano le gole di Tolmin (Tolminska korita), la cascata Kozjak e la particolarissima Chiesa dello Spirito Santo di Javorca. Scaricando le applicazioni dell’ente turistico ufficiale della Slovenia e consultando i loro ottimi canali, si trovano molti altri spunti.
Cosa mettere in valigia
Non sottovalutate l’utilità di un k-way e di un paio di anfibi; i sandali di gomma, poi, potrebbero farvi guadare il fiume con più tranquillità: i crampi per l’acqua fredda possono bastare!
Come raggiungere la Valle dell’Isonzo in Slovenia
• Noi siamo partiti in macchina dall’Italia, mezzo che purtroppo si è rivelato necessario.
• L’aeroporto più vicino è quello di Trieste e dista circa un’ora. Un’altra opzione potrebbe essere quella di atterrare a Lubiana, ma ci vogliono almeno altre due ore per raggiungere Tolmino.
• La stazione più vicina è quella di Most na Soči (Santa Lucia dell’Isonzo).
Križna jama e Cerkniško jezero
Pilar Forcina – Amici di valigia
Nel cuore della regione del Carso in Slovenia esistono due meraviglie naturali molto particolari: Križna jama (Grotta della Croce) e il lago Cerkniško jezero.
Križna jama o Grotta della Croce è una delle grotte turistiche più intatte e meglio preservate della Slovenia: è accessibile a numero chiuso e non è illuminata artificialmente. Questo la rende molto suggestiva e affascinante. La sua esplorazione, attraverso un trekking sotterraneo e con il sentiero illuminato solamente dalle torce, ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta. A ogni passo era tutto una sorpresa, tra rocce dalle forme più strane e stalattiti e stalagmiti brillanti nell’oscurità.

Questo sistema di grotte è conosciuto dagli appassionati d’Europa e di tutto il mondo per il suo intricato sistema di laghi sotterranei. Se ne contano 45, di cui ben 22 sono visitabili in gommone. Un’altra curiosità riguarda i particolari ritrovamenti fatti all’interno delle gallerie della grotta. Nel 1847 furono infatti scoperti i resti dell’orso delle caverne, tra i quali spicca un cranio di ben 56 cm di larghezza.
Per rimanere sempre aggiornati sugli orari di visita e sul prezzo delle varie esperienze che si possono vivere all’interno delle grotte, vi consigliamo di collegarvi al sito ufficiale.
Terminata l’esplorazione sotterranea della Križna jama, ci siamo diretti verso il piccolo centro di Cerknica (Circonio in italiano) per visitare l’omonimo lago. A Cerknica c’è il lago intermittente più grande d’Europa. Questa sua caratteristica è legata all’alternarsi delle stagioni: esso si forma durante le prime piogge autunnali e in primavera a causa dello scioglimento delle nevi sulle montagne circostanti.

Per gli amanti delle attività all’aria aperta, le due stagioni intermedie sono ideali per solcare le acque del lago con una canoa o un kayak. In tutti gli altri periodi dell’anno le sue acque scompaiono, permettendo ai visitatori (soprattutto in estate!) di passeggiare tra ampi prati verdi, praticare birdwatching oppure percorrere i sentieri circostanti in sella alla bicicletta.
Un ambiente ricco di biodiversità con scorci fantastici e patria del famoso orso bruno, che richiama fotografi professionisti e non da ogni parte d’Europa per cercare di immortalarlo in tutto il suo splendore.
Hrastovlje
Giulia Pracucci – Viaggiare con gli occhiali
Uno dei miei luoghi preferiti in Slovenia, che consiglio sempre a chi vuole scoprire posti al di fuori degli itinerari classici, è il paesino di Hrastovlje (Cristoglie in italiano).
Non lontano da Koper/Capodistria e dal confine italiano, incastonato alle pendici del monte Vrh e circondato da torrenti e vigneti, celebri soprattutto per il vino moscato, questo insediamento abitato seppur piccolissimo (conta solo 154 abitanti!) non manca certo di carisma e fascino. È conosciuto soprattutto per un’attrazione principale, capace di lasciare tutti a bocca aperta: la splendida chiesa fortificata della Santissima Trinità, Sveta Trojica in sloveno.

Sulla sua costruzione ci sono purtroppo poche fonti e notizie. Le opzioni più probabili, a giudicare dallo stile architettonico e dalla struttura delle mura, sono due: chiesa romanica costruita tra il XII e il XII secolo o uno dei primi esempi dell’architettura veneziana in Istria, risalente quindi al XV o XVI secolo. Le mura, inoltre, sono in pietra e non sono mai state ricoperte. La forma è quella di un triangolo irregolare e sembra servissero da protezione contro la furia distruttiva dei soldati dell’Impero Ottomano, presenti nelle penisola balcanica e nella vicina Ungheria.
Un’altra particolarità dell’edificio, direttamente legata al territorio dove sorge, è la sua scarsità di finestre: ce ne sono solo due, per proteggere gli interni dal gelido passaggio della bora. Per questo i suoi interni risultano piuttosto bui e cupi.

Proprio all’interno della Chiesa della Santissima Trinità si trova un particolare che rende questo luogo ancora più affascinante. Le pareti, infatti, sono completamente affrescate in stile gotico, per mano del pittore Giovanni da Castua. Si stima che l’opera d’arte sia stata completata intorno al 1490. Gli affreschi, però, vennero scoperti solo nel 1949, in quanto fino ad allora si trovavano sotto una parete di gesso.
Il punto più interessante raffigurato è senza dubbio la Danza Macabra, ovvero una danza tra uomini e scheletri. Questi ultimi, come è facile intendere, rappresentano la morte, mentre gli esseri umani sono raffigurati ciascuno con abiti diversi, per simboleggiare le diverse classi sociali ed economiche, dalle più umili alle più potenti, includendo anche papi, prelati e imperatori. Perché il monito è proprio memento mori, ricordati che devi morire. E che davanti alla Nera Mietitrice siamo tutti uguali.
La gola di Vintgar
Fabiana Bin – Carolina va in città
La mia vacanza on the road nella bella Slovenia si è rivelata una sorpresa dopo l’altra e ne conservo un bellissimo ricordo. E l’ultima tappa prima di rientrare in Italia è stata la vera ciliegina sulla torta.
Dopo aver pranzato nell’incantevole Bled mi sono spostata di soli 4 km a nordovest e ho raggiunto la gola di Vintgar. Davvero non sapevo cosa aspettarmi poiché avevo visto solo qualche foto e perché dal parcheggio non si vedeva molto. E infatti poco dovo aver varcato l’ingresso (a pagamento), sono rimasta senza parole, si apriva davanti a me un vero angolo di paradiso!

Eccola lì, la gola di Vintgar in tutta la sua bellezza! La gola, profonda fino a 250 mt e lunga 1600, è attraversata dalle acque limpidissime del fiume Radovna che in alcuni punti cambiano di tonalità e di intensità. La gola, che fu scoperta nel 1891 dal sindaco del vicino paese di Gorje, tale Jakob Zumer, è facilmente percorribile grazie a un percorso pedonale ben strutturato con passerelle in legno sospese tra le pareti rocciose dei monti Boršt e Hom e che consentono di godersi il paesaggio in un’agevole passeggiata.
E poi qualche ponticello qua e là dove poter fermarsi a scattare qualche foto e a godere del panorama e perché no, dell’aria fresca che in una calda giornata estiva può solo che far piacere. Senza dimenticare di fermarsi ad ammirare la cascata Šum, con il suo salto di 13 metri e le altre cascatelle che si trovano nell’area.

Ricordo che nonostante i turisti intorno a me non si sentiva nient’altro che il dolce rumore della natura con lo scorrere dell’acqua e qualche uccellino qua e là. Non esagero quando dico che sembrava di essere in un paradiso.
Io ero così in pace ed ammaliata da quel bel panorama che ho persino dimenticato di scattare delle foto nonostante io sia sempre con la macchinetta fotografica alla mano. Infatti poi una volta tornata a casa me ne sono pentita amaramente!
Il percorso standard non è affatto impegnativo, come dicevo non è altro che una bella passeggiata. Poi però per chi è più curioso ed ha un po’ di spirito avventuriero ci sono tanti altri percorsi che si possono fare. Del resto non dimentichiamoci che siamo ai piedi del Parco Nazionale del Triglav, uno dei più antichi parchi d’Europa!

E quindi che sia un punto di partenza, o una tappa intermedia, segnatevi questo posto e prendetevi un po’ di tempo per prendere una boccata d’aria buona e restare incantati in questo luogo che, ne sono certa, si farà un po’ di spazio nel vostro cuore. Io infatti non vedo l’ora di tornarci e spero accada prestissimo!
Piran/Pirano
Raffaella Bertolin – Raf around the World
Lungo i 47 chilometri della costa slovena, Pirano si staglia in tutta la sua bellezza. Impossibile non venirne attratti. Questa cittadina, infatti, io l’ho sempre percepita così: come un gioiello incastonato su di una piccola penisola, Punta Madonna, lambita dalle acque del mare Adriatico.

Nonostante disti poco meno di 40 chilometri dalla multiculturale città di Trieste e circa 120 chilometri dalla capitale Lubiana, Pirano ha un’anima incontrovertibilmente veneziana. Proprio il rapporto tra Venezia e la città slovena mi incuriosisce tantissimo: Pirano non è mai stata dominata dai veneziani, ma fin dal 1200 ha stretto con la Serenissima forti legami politici e commerciali. Ancor oggi si possono ammirare le architetture deliziosamente veneziane che decorano la città.

Il modo migliore per visitare Pirano è proprio quello di perdersi tra le viette del centro con gli occhi sempre all’insù alla ricerca di dettagli architettonici ed artistici. Il centro cittadino, infatti, è quasi totalmente inaccessibile in macchina ai non residenti, per i quali sono stati predisposti due grandi parcheggi a breve distanza.

L’immagine, a mio avviso, più iconica di Pirano è quella della sua piazza principale, Piazza Tartini, con un’elegante pavimento marmoreo e gli edifici color pastello tutt’attorno. Sulla piazza si affacciano, oltre all’ufficio turistico, molti edifici interessanti tra i quali spicca senz’altro la Casa Veneziana con la sua architettura gotica e un caratteristico poggiolo.
Gli amanti dell’arte barocca, invece, non possono perdersi Piazza Vecchia (oggi chiamata Prvomajski trg, piazza 1° Maggio) e gli edifici che la circondano, tra cui la sede di un’antica farmacia.

Una visita della città non può definirsi tale se non include la Cattedrale di San Giorgio e il suo campanile, che dominano Pirano dall’alto di una collina. La cattedrale, dallo stile barocco, offre la possibilità di visitare delle interessanti catacombe. Il campanile, costruito ad imitazione del più celebre Campanile di San Marco a Venezia, offre la possibilità di accedere ad una terrazza panoramica dalla quale è possibile godere della vista di Pirano dall’alto.

Per completare il giro della città si può raggiungere la punta del promontorio dove anticamente sorgeva il faro e ora troviamo l’imponente torre circolare della Chiesa di San Clemente. Da qui è possibile seguire le vestigia delle antiche mura cittadine: questi resti sono uno dei motivi per cui Pirano mi piace così tanto. A mio avviso, le sue mura ci rivelano parti di un passato affascinante della città, soprattutto ci parlano di tempi e potenze lontane che hanno plasmato la città per farla arrivare a noi come la vediamo.
Lubiana, grande città per piccoli esploratori
Claudia Bincoletto – Dammi la mano
Lubiana (Ljubljana) è la città più grande della Slovenia, ma è anche la capitale europea più piccola. Si presenta dunque come una bellissima città da visitare con i bambini, perché non troppo impegnativa in quanto a spostamenti.
Si tratta di una città estremamente vivibile: troverete poche auto nel centro storico che è per lo più pedonale e, non per niente, nel 2016 ha conquistato il titolo di “Capitale Verde d’Europa”. La attraversa il fiume Ljubljanica, lungo le cui sponde è davvero un piacere passeggiare.
L’esperienza che ci è piaciuta di più è stata la “salita” al Castello che domina la città: una bella fortezza curata e interessante da raggiungere con la funicolare che parte nei pressi della piazza denominata Krekov Trg.
Al Castello di Lubiana si potrà godere di un’eccezionale vista sulla città con i suoi tetti rossi e gli edifici chiari. Bisognerà salire i 95 scalini della scala a chiocciola che conduce alla Torre Panoramica. Inoltre è possibile far divertire i bambini con la guida interattiva pensata apposta per loro, accompagnati dalle mascotte, il draghetto Franci e il topo Frederik, ma anche visitare il Museo delle Marionette.

Il Drago è il simbolo di Lubiana e non potete perdervi il bellissimo Ponte dei Draghi, a pochi passi dal Mercato Centrale. Anche quest’ultimo vale sicuramente una visita e magari anche l’acquisto di qualche pezzo di artigianato o qualcuno degli squisiti prodotti locali. In generale tutti i ponti sulla Ljubljanica sono belli da visitare e lungo le sponde alberate è molto piacevole passeggiare, ma anche fermarsi in uno dei tanti localini caratteristici per fare una merenda o un aperitivo.
Passeggiando in città è stato bello scoprire la Città Vecchia di Lubiana (Staro Mesto) composta da 3 piazze contigue e collocata sulla sponda orientale del fiume. Gli edifici storici sono spettacolari e l’ambiente è vivace e piacevole.
Riguardo al cibo, in Slovenia si mangia bene, non c’è che dire! E per provare una cena caratteristica non possiamo che consigliarvi Ribca, un ristorante di pesce economico, ma di qualità, situato in una posizione particolare. Si trova infatti nel seminterrato del bellissimo colonnato di Plečnik, a pochi passi dal Triplo Ponte (Tromostovje), uno dei ponti più belli di Lubiana e vicino al mercato del pesce. Dotato di una bella veranda, potrete godervi una cena squisita con vista sul fiume e sul ponte. Da provare assolutamente i fritti di pesce, soprattutto calamari e sardine!
C’è ancora molto a Lubiana che vorremmo fare e torneremo sicuramente per visitare e divertirci al Parco Tivoli, sorprenderci alla Casa delle Illusioni e ai tanti musei cittadini che sono molto vari e interessanti, ma anche fare una bella gita in barca, navigando la Ljubljanica.

E poi i mercatini: a Natale la città si trasforma e si riempie di luci e colori natalizi, creando un’atmosfera magica da sogno sia per i grandi che per i piccoli!
Koper/Capodistria
Valeria Vittimberga – Wonderful paths
Koper/Capodistria è oggi un promontorio che domina l’omonimo golfo, ma un tempo era un’isola, separata dalla terraferma dalla laguna di Val Stagnon (Škocjanski zatok), le cui paludi sono state bonificate solo recentemente, nel corso del 1800.
Questa cittadina è sempre stata legata alla storia di Venezia, e gran parte della sua popolazione era di madrelingua italiana; prima ancora di Venezia, del resto, Capodistria era stata colonizzata dai cittadini romani di Aquileia in fuga dalle invasioni longobarde.
Oggi a Koper/Capodistria poco più del 2% della popolazione è madrelingua italiana, ma l’italiano è ancora parlato o almeno compreso, forse un po’ meno dai giovani, e tutelato come lingua minoritaria. Ma ancor più delle persone, sono le pietre che qui parlano veneziano, nelle stradine strette in cui alzando gli occhi ogni tanto si incappa in un leone di San Marco, nei campi e campielli, negli stemmi sui portoni, nei palazzi veneziani.

Il centro storico, completamente pedonalizzato, è piccolino e si gira senza troppa fatica in una mezza giornata.
Si entra a Koper/Capodistria dalla porta Muda, col simbolo del sole splendente, unica superstite delle 12 porte medievali nell’antica doppia cinta muraria. Subito si incontra piazza Prešeren con la curiosa fontana Da Ponte, che è una piccola riproduzione del Ponte di Rialto a Venezia. Poi ci si può perdere nelle stradine che hanno tanti negozi di artigianato o ristorantini che servono i cibi tipici istriani.
Il cuore di Koper/Capodistria è Piazza Tito, una piazza tutta veneziana dominata dal Palazzo Pretorio, merlato e bianco di tipica pietra istriana. Nella piazza si trovano anche altri eleganti edifici storici, tra cui la Loggia, sulla cui facciata sono scolpiti degli stemmi cavallereschi. Vi si affaccia anche la cattedrale dell’Assunta e di San Nazario, con il suo alto campanile che si offre ai più sportivi per l’ascensione.

All’angolo con una delle vie di accesso alla piazza troviamo un’altra antica curiosità di tradizione veneziana: la “bocca del leone”, buca delle lettere per le delazioni anonime, con scritta che incitava a fare la spia, soprattutto per denunciare i contraffattori.
Da qui si può, in pochi minuti, arrivare a guardare il mare dall’alto, dove attraccano le grandi navi da crociera, oppure scendere giù a passeggiare in via Kidrič fino al porto e al bel lungomare alberato, prima del quale si incontra Piazza Carpaccio, dal nome del pittore che visse nella casa che ancora qui si visita, e di cui nella città si trovano diverse opere.

In piazza Carpaccio, insieme ad un’ara romana e alla Colonna di Santa Giustina, eretta da Venezia in onore della vittoria della battaglia di Lepanto, si trova l’antico edificio della Taverna, dalle grandi arcate sotto cui un tempo venivano stoccati i preziosissimi carichi di sale. E il pensiero si perde ad immaginare il movimento intorno alle navi in partenza per l’oriente con lo stendardo della Serenissima.
Trekking in Slovenia
Silvia Vettori – Bagaglio Leggero
Oltre a quel lembo di costa stretto tra Trieste e la Croazia, di ispirazione chiaramente veneziana. Oltre ai castelli e ai manieri dell’interno (e a quello che svetta sopra Lubiana). Oltre ai celebri impianti da sci di Kranjska Gora – mitologici, modaioli, forse un po’ demodé. Oltre ai cevapcici e ai fiumi di birra bionda.
Oltre a tutto questo, Slovenia è forse soprattutto montagna: una montagna vera, ruspante, pittoresca, dura.
In più gli sloveni hanno il feel della montagna nella testa (e nei piedi). Senza troppi complimenti, e spesso senza grandi attrezzature, gli sloveni partono, salgono, scendono: a velocità sconsiderate. Per forza: fin da piccoli sono dentro un ambiente nel quale non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Scherzi a parte. La Slovenia è uno dei paradisi del trekking in Europa. Le Alpi Giulie spingono fino a qui le loro vette scabre, certo: ma la montagna slovena è qualcosa di più.
Segui il mio racconto, e immagina. Sali per valli strette, sul fondo delle quali scorrono acque di turchese (non sto scherzando). La macchina arranca, ma ecco che si aprono prati verdissimi, nel mezzo c’è un borgo di case strette tra loro, la chiesa appartiene ad un’altra epoca, un altro mondo. Parcheggi, leghi bene i lacci degli scarponi, zaino in spalla, si va.
E quello che stai per fare non è un semplice trekking: è un mondo da attraversare, dai prati alle cascate, attraverso i boschi abitati dall’orso (e giustamente: è l’animale simbolo del paese). Poi le strette cenge, le rocce, ancora i prati dai quali si vede l’Adriatico luccicare in fondo, l’ultima salita, un bivacco solitario in vetta.
È alpinismo, ma è anche uno stile di vita. È silenzio, aria da respirare, bellezza.

Qualche nome? Beh: prima di tutto sua maestà il Triglav, presente anche sulla bandiera nazionale. Ogni buon sloveno lo dovrebbe salire almeno una volta nella vita… e infatti è frequentatissimo, in tutte le stagioni. Troppo difficile, o troppa folla? No problem. Lungo le creste delle Giulie c’è di tutto. Bellissimo il Monte Nero o Krn, a due passi dal confine con l’Italia. Nel caso tu te lo stia chiedendo, sì: il mondo da attraversare di qualche riga fa, è proprio quello.
Andiamo ancora più sull’easy? La valle della Mirna fa per te. Ma anche i sentieri più o meno facili che partono dai più celebri laghi sloveni, Bled e Bohinj in primis.
Ci sono avvertenze per fare trekking sulle montagne slovene? Nì. Diciamo che sono le stesse che ti daremmo per camminare sulle nostre Alpi. E magari, un bel giro all’ufficio del turismo prima di progettare la tua gita è d’obbligo. Oltre a questo… buone escursioni in Slovenia!
Le grotte di San Canziano (Škocjanske jame)
Veronica Meriggi – Oggi dove andiamo?
La Slovenia, oltre ad essere conosciuta per i suoi paesaggi bucolici e città meravigliose, presenta anche un sottosuolo tutto da esplorare. Su tutto il territorio si contano infatti oltre 10mila grotte!
Purtroppo solamente alcune di queste sono visitabili. Tra le più conosciute, non possiamo non nominare le meravigliose Grotte di San Canziano, chiamate “Škocjanske jame” in sloveno. Questa meraviglia naturale si trova poco distante dal confine con l’Italia, vicino a Postumia. Rispetto alle più note Grotte di Postumia, queste vengono favorite dagli esperti di sottosuolo per via del ricco ecosistema che le abita, per la loro storia e il loro minore affollamento anche nei periodi di alta stagione.
Le Grotte di San Canziano sono state nominate Patrimonio UNESCO nel 1986 e sono uno dei più importanti esempi di carsismo in Slovenia. Il carsismo è un fenomeno legato all’erosione della roccia da parte dell’acqua, che va a modellare il terreno, in questo caso il sottosuole, creando cunicoli e paesaggi meravigliosi. Al loro interno è inoltre possibile ammirare necropoli e reperti di epoca preistorica, risalenti a circa 3000 anni fa.

Le grotte si estendono per circa 6 km, alternandosi tra stretti cunicoli e ampie stanze. È possibile visitarle prendendo parte a tour guidati in sloveno, inglese e italiano con partenze frequenti soprattutto nella stagione estiva. La visita si svolge come una vera e propria visita sensoriale, in cui i paesaggi si alternano continuamente.
Si potranno ammirare sorprendenti stalattiti e stalagmiti, lasciarsi affascinare dalla Grotta del Silenzio e percorrere gli stretti cunicoli fino all Sala Grande. Per poi rimanere a bocca aperta percorrendo un ponte a 45 metri sopra il rombante fiume Reka. Insomma, esperienza davvero da non perdere!
Le grotte sono facilmente raggiungibili sia dall’Italia che da Postumia. I biglietti si possono acquistare direttamente in loco, ma nei periodi di alta stagione si può considerare l’acquisto online per saltare la fila in biglietteria.
Se dovessi scegliere un posto dalla tua selezione in cui fiondarmi prima sarebbe Lubiana. Sono diversi anni che cerco di raggiungerla, ma tra meteo ostile e pandemie poi non sono mai riuscita a realizzare il mio sogno.
Il racconto nel complesso è davvero interessante e non saprei quale meta visitare per prima , però devo dire che Lubiana mi incuriosisce molto .
Un articolo ricchissimo è uscito fuori, Sara, una guida preziosa della Slovenia, davvero per soddisfare ogni gusto. Sono davvero felice di aver fatto parte del progetto, ti ringrazio ancora tanto.
Articolo ricchissimo e super interessante! Sono contenta di aver partecipato raccontando di Bled. Ho visto anche Lubiana e mi è piaciuta tanto, ma ci sono tantissime cose ancora da vedere. Spero di tornarci e visitare altro
Splendida Slovenia! Ci sono già stata un paio di volte, ma in questo articolo ho trovato tanti buoni motivi per tornarci
Sto valutando la Slovenia come prossima meta, l’articolo è davvero utile!
Eh niente, la Slovenia è bella tutta!! Ho tantissime tappe ancora da segnarmi per le prossime visite e sono sicura che continuerò a rimanerne incantata!
Come ho già scritto non avevo mai pensato che la Slovenia fosse cosi’ bella, questo articolo delle travel blogger mi ha definitivamente conquistato, castelli, grotte, cascate, laghi e meraviglie, tutte da vedere
Questo è proprio un post da salvare perché non sono mai stata in Slovenia ma non vedo l’ora. Le grotte di Postumia e il lago di Bled sono must ma grazie a questo post e al tuo blog so che in Slovenia c’è moltissimo altro da vedere!
Non sono mai stata in slovenia ma leggere di questi bellissimi posti mi fa proprio voglia di visitarla.
Caspita quante cose interessanti che hai raccolto in un unico articolo, e che non conoscevo della Slovenia. Da amante della natura, andrei in tutti i posti posti che hai elencato, per vedere laghi, paesaggi, cascate etc, però mi intriga molto anche Maribor, sembra un paesino proprio carino.
Un articolo ricco di idee da cui prendere ispirazione per il prossimo viaggio in un paese ancora tutto da scoprire per molti. Felice di aver partecipato al progetto.
Articolo bellissimo, che fa capire davvero quanto c’è da vedere in Slovenia e quanto bella è! Grazie ragazze per tutte le vostre testimonianze!
Bene, ho preso atto di quanta bellezza ci sia in Slovenia. Con i tuoi post mi avevi già convinto, ma questo elenco di meraviglie, inserite in contesti verdi e riposanti mi ha fatto venire una gran voglia di organizzarmi una vacanza da quelle parti al più presto.
Che bel post ricco di spunti e informazioni, non ho mai visitato la Slovenia ma con tutti questi dettagli mi sembra di conoscerla già meglio, una destinazione veramente ricca di attrazioni
Mamma mia, è da ieri che ho aperto questo post nel pc e pian piano mi sono letta tutti i contributi, gustandomeli. Purtroppo la mia conoscenza della Slovenia è quasi nulla, ci sono giusto transitata in auto e nulla più. Il primo posto dove andrei credo sia la valle dell’Isonzo. Poi ora me la immagino con la musica metal! 😀
Lo scorso anno annullavamo il nostro viaggio in Slovenia per Covid, quest’anno non ce la siamo sentite di uscire dall’Itaila, ma tutti questi posti illustrati nell’articolo sono in cima alla nostra lista dei viaggi dei sogni, quindi .. prima o poi si farà!
E niente, io la Slovenia la visiterei TUTTA! Ho trovato in questo articolo tanti spunti interessanti, che forza il gruppo! Non vedo l’ora di organizzare la prossima scorribanda in terra slovena
La Slovenia è un paese che mi ha sorpreso quando ci sono stata qualche anno fa. Avevo in programma di tornarci a settembre quest’anno ma abbiamo dovuto rimandare. Ho letto con tantissimo interesse questo articolo che mi ha permesso di conoscere luoghi nuovi per me e di vederne altri come Novo Mesto che invece stavo adocchiando da tempo… Ci devo tornare presto!
Sono appena tornata dalla mia prima visita in Slovenia, e non so se ho amato di più Lubiana o Postumia/Predjama! Entrambe destinazioni stupende che mi hanno fatto amare la Slovenia da subito!