Museo vivente del Carso - Živi muzej Krasa

A spasso nel Museo vivente del Carso

Il Carso (Kras in sloveno) è una delle zone più misteriose e affascinanti della Slovenia e del Friuli Venezia Giulia. Proprio a due passi dal confine tra Italia e Slovenia, sulle alture sopra Trieste, abbiamo di recente scoperto uno splendido itinerario tematico chiamato Museo vivente del Carso (Živi muzej Krasa). Un percorso da fare lentamente, a piedi o in bicicletta, alla scoperta delle meraviglie naturali, ma non solo, di questa regione davvero unica.

Siamo nel comune di Sežana, appena oltre il confine internazionale di Fernetti: superiamo il centro abitato e giriamo a destra in direzione Lipica, percorriamo un paio di rotonde seguendo le frecce marroni per il Živi muzej Krasa e dopo poche centinaia di metri raggiungiamo il parcheggio dove lasciamo l’auto. Qui comincia la nostra avventura alla scoperta del Carso lungo l’antica strada asburgica che collegava Sežana con Bazovica, oggi Basovizza in Italia. Strada rigorosamente chiusa al traffico veicolare, qui si va solo a piedi, in bici o a cavallo (del resto Lipica è dietro l’angolo!).

Museo vivente del Carso: lungo la Bazovska cesta

Bazovska cesta, la strada di Basovizza, è l’arteria tutta dritta, di quasi 4km, sterrata e praticamente in piano, che stabilisce i confini del Museo vivente del Carso: da Sežana al confine con l’Italia a Basovizza/Bazovica. La superficie del Museo vivente del Carso è di ben 700 ettari di puro terreno carsico, gran parte del quale rientra nell’area protetta Natura 2000. Il museo è stato nominato nel 2017 come miglior percorso tematico della Slovenia, ma è ancora piuttosto poco noto in Italia, nonostante sorga praticamente sul confine. Un segreto ben custodito, a quanto pare!

Benvenuti nel Museo vivente del Carso, Živi muzej Krasa.
Benvenuti nel Museo vivente del Carso, Živi muzej Krasa.

Come funziona il Museo vivente del Carso? Non si pagano biglietti, non ci sono orari, non c’è nemmeno un percorso obbligato. C’è la strada, la Bazovska cesta, e tante deviazioni dalla via principale, lungo le quali si possono scoprire e ammirare le bellezze del Carso. Ma cosa possiamo trovare in questo Museo vivente del Carso? Innanzi tutto i fenomeni naturali tipici del Carso: doline, polje, valli di crollo, scannellature, voragini e grotte sotterranee.

Il Carso è uomo e natura che convivono armoniosamente.
Il Carso è uomo e natura che convivono armoniosamente.

Ma Carso non è solo natura, è anche patrimonio culturale dell’uomo che da millenni abita questa terra dura, ma anche generosa. Uno dei simboli del Carso, dichiarati anche patrimonio immateriale protetto dall’Unesco, sono i muretti a secco tipici del Carso e con loro le casette dei pastori, anch’esse tutte di pietra. Inoltre ci sono le cisterne e i reperti che sono stati rinvenuti sul Carso. La presenza dell’uomo ricopre un ruolo importantissimo in queste terre.

I muretti a secco tipici del Carso.
Museo vivente del Carso.
I muretti a secco tipici del Carso.

In seguito alla prima guerra mondiale, questa zona fu occupata dal Regno d’Italia e ancora oggi si trovano i resti delle antiche polveriere costruite dall’esercito italiano lungo la strada per Orlek. Per quasi mezzo secolo, dopo la seconda guerra mondiale, questa zona è stata inaccessibile. C’era la guerra fredda, il confine era sorvegliato e non si poteva girare liberamente a ridosso di questa zona calda. Questa particolare situazione ha fatto sì che la zona del Museo vivente del Carso sia rimasta praticamente intatta e selvaggia per un lungo periodo di tempo.

L’arte della pietra tra finestre, funghi e forma viva

Siamo all’aperto, ma siamo anche in un grande museo vivente, perché il Carso vive con la sua natura particolarissima che ci regala formazioni rocciose particolarmente suggestive, come il “Naravno okno“, la finestra naturale, un passaggio tra due enormi pietre appoggiate tra loro, attravreso le quali è possibile passare, magari senza guardare le piccole pietrine che fanno da architrave tutt’altro che solido!

Naravno okno, la finestra naturale del Museo vivente del Carso.
Naravno okno, la finestra naturale del Museo vivente del Carso.

Una delle formazioni più curiose del Museo vivente del Carso sono sicuramente i due funghi di pietra, “Kamniti gobi”, che come dice il nome sono delle pietre a forma di fungo, una più piccola, una più grande e particolarmente suggestiva. Si trovano nella zona sud del percorso, verso Basovizza, con una piccola deviazione a semicerchio dalla strada principale.

Il grande fungo di pietra del Museo vivente del Carso.
Il grande fungo di pietra del Museo vivente del Carso.

Una delle zone più suggestive del Museo vivente del Carso è senza dubbio la “Naravna forma viva“. Forma Viva è il simposio di scultura più antico al mondo, fondato da due artisti sloveni nel 1961 e ancora attivo; si possono vedere opere di scultura Forma Viva in diversi luoghi della Slovenia (ne abbiamo parlato nel nostro articolo su Haloze), ma nel Museo vivente del Carso si può ammirare una meravigliosa opera scultorea di quella che è senza dubbio la più grande artista della storia: madre natura.

Museo vivente del Carso: il nostro giro

Il parco del Museo vivente del Carso è enorme e sono tantissmi i sentieri che si possono percorrere, così come sono quasi infinite le varianti all’itinerario che si possono fare. Questo ci ha un po’ destabilizzato all’inizio, anche perché le distanze non sono piccolissime. Le indicazioni sul percorso non sono sempre impeccabili, alcuni bivi ne sono privi e alcune attrazioni non sono bene indicate: è utile avere con sé il depliant del parco (disponbibile al TIC Sežana) e consigliamo caldamente di usare anche una app di navigazione come Maps.me, Komoot, o Wikiloc (dove c’è già segnato il percorso più interessante da fare).

Con l'amica Simonetta di ritaglidiviaggio.it in una casetta dei pastori del Carso.
Con l’amica Simonetta di ritaglidiviaggio.it in una casetta dei pastori del Carso.

Assieme all’amica Simonetta del blog Ritagli di viaggio siamo andati in esporazione del Museo vivente del Carso in una splendida e fresca domenica di fine novembre. Partendo dal parcheggio poco fuori Sežana ci siamo messi subito in cammino lungo la Bazovska cesta fino al bivio per Orlek. Qui abbiamo svoltato a destra e quindi a sinistra al primo bivio (nella zona delle polveriere) andando ad ammirare il panorama sulla Golokratna jama, un’enorme dolina davvero spettacolare.

La spettacolare dolina della Golokratna jama.
Museo vivente del Carso.
La spettacolare dolina della Golokratna jama.

Ritornati sui nostri passi siamo andati avanti alla ricerca delle torrette di avvistamento delle polveriere, che non abbiamo trovato, finendo quindi a un nuovo bivio dove abbiamo potuto ammirare una piccola valle di crollo e un tipico “kal“, uno stagno dove andavano a bere le bestie degli allevatori del Carso.

Un "kal", tipico stagno del Carso.
Un “kal”, tipico stagno del Carso.

Proseguendo verso sud abbiamo ammirato due casette dei pastori (Pastirski hiši), per poi andare alla ricerca di due formazioni rocciose, il “Naravni osamelec” (una pietra solitaria) e il “Naravno okno“, la finestra di cui abbiamo parlato sopra. La prima è accanto al sentiero, mentre l’okno non è praticamente indicato e va cercato con Maps.me in mezzo al bosco: un po’ complicato ma ne vale la pena!

Naravni osamelec, la pietra solitaria nel bosco del Museo vivente del Carso.
Naravni osamelec, la pietra solitaria nel bosco del Museo vivente del Carso.

Dopo un po’ di saliscendi siamo tornati alla strada principale, non prima di passare accanto alla meravigliosa quercia di Napoleone (Napoleonov hrast), con le foglie dai caldi colori autunnali. Da qui siamo subito andati alla ricerca dei due funghi di pietra (Kamniti gobi, attenzione al bivio non indicato, bisogna stare sulla sinistra!) e quindi alla Forma Viva naturale, probabilmente il luogo più spettacolare a livello di formazioni rocciose.

La meravigliosa quercia di Napoleone.
La meravigliosa quercia di Napoleone.

Sulla strada del ritorno abbiamo fatto un’ultima deviazione a semicerchio, poco prima del parcheggio, andando sulla sinistra a vedere ancora una casetta dei pastori, purtroppo priva di tetto, e quindi la “Nova štirna“, una grande cisterna per l’acqua a cielo aperto. In totale abbiamo camminato per quasi 14 chilometri con circa 300 m di dislivello. Il tutto in 4 ore e mezza, prendendoci tutto il tempo per fare tante foto e ammirare queste meraviglie della natura.

Nova štirna, la cisterna nuova, nel Museo vivente del Carso.
Nova štirna, la cisterna nuova, nel Museo vivente del Carso.

Un po’ stanchi, ma soddisfatti, non possiamo che consigliare questo itinerario all’interno del Museo vivente del Carso a tutti gli amanti della natura, in particolare nei mesi autunnali quando lo scotano si tinge di rosso così come le querce e gli altri alberi e arbusti creano una palette di colori autunnali davvero unica e meravigliosa. Quest’anno la siccità ha un po’ affievolito il fenomeno, ma speriamo che i prossimi anni tornerà al suo antico splendore.

Qui è possibile vedere il percorso, il profilo altimetrico e scaricare la traccia gpx.

Informazioni utili

  • Il parcheggio da cui si accede al Museo vivente del Carso si trova in Bazoviška cesta a Sežana: clicca qui.
  • Il parco è aperto 365 giorni l’anno 24 ore su 24, non c’è biglietto d’ingresso.
  • Al parco si può accedere solamente a piedi, in bicicletta o a cavallo.
  • All’interno del parco non sono presenti punti di ristoro, ma si possono raggiungere a piedi le località di Orlek, Lipica, Gropada e Basovizza/Bazovica (queste due in Italia) dove sono presenti alcune trattorie.
  • Sežana è facilmente raggiungibile in auto da Trieste o anche in treno da Gorizia/Nova Gorica, la stazione non è particolarmente lontana dal museo.
  • Tutti i sentieri sono segnalati (non sempre benissimo) e battuti. Non è richiesto abbigliamento tecnico, bastano un paio di buone scarpe da ginnastica.
  • Il giro fatto da noi ha richiesto circa 4 ore, prendendosi tutto il tempo per scattare fotografie e ammirare le bellezze del luogo.

Carlo Ghio

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