Gli Škoromati di Hrušica.

Gli Škoromati di Brkini, antiche maschere di carnevale slovene

A Brkini, regione collinare tra il Carso e l’Istria, in particolare nei paesi di Hrušica e Podgrad, viene custodita una delle più antiche tradizioni carnevalesche della Slovenia, e in assoluto quella più anticamente documentata: la tradizione degli škoromati.

Škoromati: un nome misterioso

Il loro nome compare per la prima volta in un documento del 1340 in cui le autorità della città di Cividale del Friuli (Čedad in sloveno) emanarono il divieto di uscire in strada “in habitu scaramatte” – cioè mascherati da “scaramat” o “škoromat”. Anche se Cividale dista da Brkini un centinaio di chilometri, per oltre 700 anni il nome di quest’antica maschera si è conservato proprio in questa remota regione.

Škoromatija a Hrušica nel 1962. Foto di Božo Štajer.
“Škoromatija” a Hrušica nel 1962. Foto di Božo Štajer.

Ma da dove deriva il nome “škoromat”? Gli studiosi hanno avanzato diverse ipotesi, tra cui la più plausibile sarebbe la derivazione dall’antico tedesco “skarwahta”, “Scharwächter” in tedesco moderno, che significa “guardiano”. In effetti, una delle maschere più tipiche degli škoromati, lo škopit (detto anche “kliščar”), rappresenta proprio il guardiano del paese, con il suo caratteristico impermeabile nero e il lume legato alla catena intorno alla vita.

Škoromatija: una festa per tutto il paese

“Per noi gli škoromati non sono limitati al periodo di carnevale, ma fanno parte della nostra vita durante tutto l’anno. È qualcosa che fa parte dei nostri geni,”

ci racconta Ester Juriševič, insegnante di Hrušica e studiosa di tradizioni locali. I preparativi per il carnevale, infatti, iniziano molto presto: già il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, gli škoromati si radunano per decidere chi svolgerà quale ruolo e chi sarà il “kapo”, colui che guiderà il gruppo durante l’evento principale del carnevale, il giro di questua per il paese.

Il "kapo" col fischietto sempre pronto guida la parata degli škoromati.
Il “kapo” col fischietto sempre pronto guida la parata del carnevale.

Mantenendo fede all’antica tradizione, alle donne non è permesso travestirsi da škoromati. Ciononostante, mamme, nonne e fidanzate hanno un ruolo importante nella škoromatija: i fiori e le decorazioni di carta crespa che decorano i copricapi e i bastoni sono fatti dalle mani abili e pazienti delle donne. E sono le donne che preparano i dolci di carnevale e altri manicaretti che attendono gli škoromati quando vanno di casa in casa.

Con la signora Nevenka Granduč e i suoi fiori di carta.
Con la signora Nevenka Granduč e i suoi fiori di carta.

In realtà, tutte le generazioni sono coinvolte nella škoromatija: dai più anziani, che tramandano i dettagli delle antiche tradizioni e insegnano ai giovani il loro significato, ai bambini, che sin da piccolissimi accolgono con entusiasmo queste usanze e le fanno loro, a garanzia di una continuazione della tradizione anche nel futuro.

Chi sono gli škoromati?

Con il termine “škoromati” si indica una moltitudine di maschere diverse, alcune di origine più antica, altre più nuove. Tra le più antiche c’è il già citato škopit o “kliščar” che, come detto, rappresenta la figura del guardiano. Un impermeabile nero legato con un catenaccio, un grande copricapo tondo fatto di pelle di coniglio e piume di rapace, stivali neri e un paio di enormi tenaglie: questi sono gli attributi dello škopit che, con il volto completamente ricoperto di colore nero, è lo škoromat che più incute timore.

Lo Škopit, maschera iconica della škoromatija.
Lo Škopit, maschera iconica della škoromatija.

Il suo attrezzo caratteristico sono un paio di enormi tenaglie con cui acchiappa le ragazze, per poi tingere loro il volto di nero con la fuliggine, aiutato dagli altri škoromati. Un gesto che oggi fa sorridere e sembra più che altro uno scherzo, ma che in realtà rimanda ad antichi riti propiziatori di fertilità.

Škopit e Škoromati z zgonci per le strade di Hrušica.
Škopit e Škoromati z zgonci per le strade di Hrušica.

L’altra figura più antica e più famosa sono gli “škoromati z zgonci” (“škoromati con i campanacci”) o “zgončarji”, che come dice il nome stesso indossano legati intorno alla vita, sopra a un gilet di pelle di pecora, dei pesanti campanacci che fanno risuonare correndo o saltando. Come in altre maschere tradizionali slovene, anche qui il rumore e i suoni forti hanno un ruolo rituale, tra cui quello di scacciare l’inverno e il male per propiziare l’arrivo della primavera e della luce.

Gli zgončarji” con in loro splendido copricapo.
Gli zgončarji con il loro splendido copricapo.

L’accessorio più vistoso e caratteristico degli “škoromati z zgonci” è il copricapo a forma di cono ricoperto di un centinaio di fiori di carta crespa, rigorosamente nei tre colori della bandiera slovena. Fiori e nastri decorano anche la “krabalja”, un bastone dalla forma particolare che ogni škoromat deve procurarsi da sé, cercando nel bosco rami dalla forma contorta. A completare il travestimento, gli “škoromati z zgonci” indossano una maschera intagliata a mano in legno di tiglio, albero sacro della tradizione slovena.

Maschere rigorosamente in legno di tiglio.
Maschere rigorosamente in legno di tiglio.

Ad accompagnare lo škopit e gli zgončarji ci sono altre maschere con ruoli e significati simbolici ben precisi: lo sposo e la sposa che rappresentano la fertilità, “ta zeleni” (“i verdi”), con i vestiti fatti di rami di abete, foglie di edera o muschio, a simboleggiare la rinascita della natura, il “pepeljuhar”, che sparge cenere mista a polvere di fieno per “benedire” le case e le famiglie, “ta debel” (“il grasso”) a simboleggiare – e propiziare! – l’ abbondanza e “cunjar”, che nonostante l’aspetto allegro e colorato (il suo costume è fatto di nastri di tessuto variopinto) rappresenta un corpo in decomposizione, ossia lo spirito degli antenati che ritornano sulla terra.

Ta zeleni, i verdi, a simboleggiare la rinascita della natura.
Ta zeleni, i verdi, a simboleggiare la rinascita della natura.

La škoromatija ieri e oggi

Come altre maschere di origini antiche, anche la tradizione della škoromatija è legata ad antichissimi riti che affondano le proprie radici nella notte dei tempi. Secondo l’etnologo Niko Kuret, due sono gli elementi che confluiscono nel carnevale tradizionale sloveno: da un lato il culto degli spiriti della natura e della fertilità (animismo), e dall’altro quello dei defunti (manismo).

Lo "cunjar" che rappresenta lo spirito degli antenati che tornano sulla terra.
“Cunjar” che rappresenta lo spirito degli antenati che tornano sulla terra.

Le maschere, spesso dall’aspetto un po’ inquietante, che vanno di casa in casa a raccogliere doni, ricorderebbero le anime dei morti che tornano sulla terra a far visita alle proprie famiglie e, in cambio di doni, portano benedizione e prosperità.

A ogni casa la tavola è pronta con dolci e alcolici!
In ogni casa la tavola è imbandita con dolci e bevande.

Spesso le tradizioni carnevalesche vengono portate avanti senza che si conoscano le loro implicazioni più antiche, ma rimane il fatto che tutto il paese, il sabato prima di carnevale, attende con gioia l’arrivo degli škoromati. Le famiglie allestiscono davanti alle case tavole imbandite con cibi e bevande per gli škoromati, che in cambio si esibiscono in danze, suonano e cantano.

La musica tradizionale è una costante della festa!
La musica tradizionale è una costante della festa!

Nelle case, però, entrano solo i “poberini”, di solito due ragazzi vestiti elegantemente che raccolgono doni, accompagnati da uno “škoromat z zgonci” ma senza maschera, perché in casa si entra solo a volto scoperto. In cambio dei doni, i poberini augurano alla famiglia salute e prosperità.

I "poberini" girano per il paese a ricevere i doni.
I “poberini” girano per il paese a raccogliere i doni.

I festeggiamenti di carnevale si concludono il mercoledì delle ceneri, quando viene tolto il “pust”, un fantoccio che durante tutto il periodo di carnevale viene esposto nella piazzetta del paese. Il “pust” viene trascinato in corteo funebre per il paese e, dopo essere stato accusato di tutti i mali accaduti durante l’anno, viene condannato a morte e bruciato. Anche nella škoromatija, come in altre tradizioni carnevalesche, ritorna quindi il gesto del rogo del carnevale come rito di espiazione e purificazione.

Il falò del "pust" il mercoledì delle ceneri.
Il falò del “pust” il mercoledì delle ceneri.

La škoromatija è oggi una tradizione amatissima e riconosciuta: nel 1999 le Poste slovene hanno dedicato agli škoromati una serie di francobolli e nel 2012 la škoromatija è stata ufficialmente iscritta nel Registro del patrimonio culturale sloveno. Tuttavia, la storia degli škoromati non è stata sempre rosea, anzi.

Due francobolli dedicati alla škoromatija.
Due francobolli dedicati alla škoromatija.

Come ci racconta Danijel Cek, giornalista e uno dei promotori della rinascita della škoromatija nel paese di Hrušica, nella storia gli škoromati sono stati spesso osteggiati: dalla Chiesa che vedeva in loro uno strascico del paganesimo, dal regime fascista durante l’occupazione italiana tra le due guerre, che voleva cancellare qualsiasi traccia della tradizione e della cultura slovena, e infine anche dal nuovo Stato jugoslavo nel secondo dopoguerra.

Danijel Cek si prepara per la škoromatija.
Danijel Cek si prepara per la škoromatija.

Ma in tutto questo la tradizione della škoromatija è sopravvissuta, pur tra alti e bassi, arrivando fino ai giorni nostri più forte che mai. A testimoniarlo sono l’entusiasmo, la partecipazione, la gioia autentica e genuina che abbiamo visto anche noi partecipando alle scorrerie degli škoromati nel loro paese durante questo carnevale. Un grazie di cuore a loro e a tutti gli abitanti di Hrušica per averci accolti così calorosamente e averci permesso di condividere con loro un momento di festa così importante per la comunità.

Škoromati di Hrušica: il video

Ogni anno noi di Slovely.eu documentiamo con un video reportage una festa di carnevale tradizionale slovena – e la škoromatija non poteva di certo mancare alla nostra collezione! Per tre giorni siamo andati a Hrušica a conoscere le maschere che animano questa bellissima festa, a scoprirne i significati e i preparativi, ed è stato estremamente divertente seguirle il sabato di Carnevale. Qui sotto potete vedere il risultato nel nostro video.

Sara Terpin

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

13 commenti