Foraging: l’arte di raccogliere i doni della natura

Foraging: l’arte di raccogliere i doni della natura

Avete mai pensato di andare nel bosco o in un prato per procurarvi il cibo anziché al supermercato? È proprio questo il concetto del “foraging”, una disciplina di cui è esperta la dottoressa Katja Rebolj, che abbiamo avuto il piacere di conoscere durante un’escursione botanica con annesso workshop che ci ha letteralmente entusiasmati. Per questo abbiamo deciso di raccontarvelo.

Che cos’è il foraging o alimurgia?

La parola “foraging” viene dal verbo inglese “to forage” che significa letteralmente “andare alla ricerca di cibo”. Oggi il termine si utilizza per indicare la pratica della raccolta di vegetali commestibili che crescono spontaneamente nella natura. In sloveno questa pratica viene chiamata “nabiralništvo”, dal verbo “nabirati” che significa “raccogliere”. In italiano il foraging è noto con il termine “alimurgia”, parola coniata da un medico e naturalista nel Settecento per indicare la scienza che studia l’utilizzo delle piante selvatiche commestibili.

Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.
Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.

Niente di nuovo, in realtà: sin dagli albori dell’umanità le erbe spontanee rappresentavano un’importantissima fonte di alimentazione, e per molte comunità, soprattutto rurali, è stato così fino al secolo scorso. Oggi quest’antica pratica sta tornando in auge, grazie a un riscoperto legame con la natura, alla curiosità di provare nuovi sapori, ma anche alla necessità di trovare un cibo più nutriente e naturale possibile, senza pesticidi né concimi chimici.

Katja Rebolj e il foraging

Katja Rebolj, laureata in biochimica e biologia molecolare, ha da sempre sentito un forte legame con la natura. Il suo percorso di studi l’ha aiutata a dare un fondamento scientifico al suo modo di fare foraging, permettendole di capire più a fondo il funzionamento e gli effetti delle varie componenti delle piante.

Katja Rebolj in esplorazione sul monte Sabotino sopra la valle dell'Isonzo.
Katja Rebolj in esplorazione sul monte Sabotino sopra la valle dell’Isonzo.

Dalla scienza all’arte culinaria: Katja ha pensato bene di utilizzare le sue conoscenze sulle piante per poterle utilizzare in modo creativo nella realizzazione di cibi tanto gustosi quanto sani. Così, nel 2015, ha creato la sua linea di biscotti “Rožma” a base di erbe, che ha riscosso un grande successo.

Foraging con Katja Rebolj: un tripudio di colori e di natura!
Foraging con Katja Rebolj.

È stata quindi contattata da alcuni famosi chef sloveni, come Bine Volčič e Janez Bratovž, con cui ha avviato interessanti collaborazioni, che l’hanno portata addirittura su Netflix. Assieme a Bine Volčič, infatti, ha partecipato a una puntata di Restaurants on the edge. Katja è anche l’autrice di due libri: “Narava vedno zmaga” (“La natura vince sempre”) e “Zdravilni pleveli” (“Le erbacce medicinali”).

Una splendida tavola imbandita di prodotti della natura.
Una splendida tavola imbandita di prodotti della natura.

Le piante selvatiche sono quindi una parte integrante della vita di Katja, che trasmette il suo sapere con una passione contagiosa: impossibile rimanere indifferenti quando si ascolta Katja che racconta con entusiasmo delle proprietà e dei sapori tutti da scoprire della natura selvatica. Passione che ha trasmesso a tutta la famiglia, incluse le due figlie che la seguono e la aiutano nella raccolta delle erbe.

Guida al foraging: come imparare?

Per quanto semplice possa sembrare il foraging, in realtà non lo è. Non si tratta semplicemente di prendere un cesto e andare a raccogliere erbette per boschi e prati. Tra i vegetali, infatti, ce ne sono molti che non sono commestibili, o che sono addirittura velenosi, e potrebbero essere confusi con quelli commestibili. Per questo è importante imparare bene a distinguere le piante, ma anche qual è il modo più adatto per utilizzarle.

Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.
Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.

Come fare per imparare il foraging? Il modo migliore è partecipare a un workshop sul campo, come abbiamo fatto noi, seguendo Katja e la sua collega Simona Strolc Krajšek, esperta di botanica, durante una gita alla scoperta delle erbe spontanee sul monte Sabotino.

Foraging con la botanica Simona Strolc Krajšek.
Foraging con la botanica Simona Strolc Krajšek.

Come funzionano i workshop di foraging di Katja Rebolj? Di solito si va tutti insieme nella natura, dove si osservano i vari tipi di piante, i luoghi in cui crescono, i dettagli che le caratterizzano… Katja ne illustra le caratteristiche, le proprietà e il loro uso in cucina. Si passa quindi alla raccolta, sempre sotto l’occhio vigile di Katja. Alla fine si conclude con un momento conviviale, in cui si assaggiano le delizie alle erbe preparate da Katja.

Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.
Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.

Spesso alla raccolta segue anche un workshop culinario, durante il quale si preparano insieme le erbe raccolte. In ogni caso, si tratta di un’esperienza molto arricchente, e anche divertente: imparare con la pratica, direttamente sul campo, da una persona esperta ed appassionata non ha prezzo ed è il miglior modo per avvicinarsi al mondo del foraging.

E alla fine si cucina e si mangia quanto raccolto!
E alla fine si cucina e si mangia quanto raccolto!

Lo testimoniano le persone che hanno partecipato con noi al workshop: tutti ne sono stati più che entusiasti, e le ore insieme sono volate. “Oggi ho scoperto quante di quelle che comunemente chiamiamo erbacce in realtà possono trasformarsi in un piatto gustoso e sano. Mi si è aperto un mondo,” ci racconta una partecipante.

Camminando per i boschi del Sabotino.
Camminando per i boschi del Sabotino.

Simona Strolc Krajšek, l’esperta di botanica che ci ha accompagnati, conferma che è davvero un mondo tutto da scoprire: “In Slovenia ci sono oltre 3500 tipi di piante, le persone comuni ne conoscono forse una decina. Imparare a distinguere le piante commestibili, ad osservarle da vicino, non solo ci fornisce tante conoscenze nuove, ma ci riconnette alla natura.” Che poi è un po’ la missione di Katja Rebolj: “Parto da studi e presupposti scientifici, per poi trasmetterli alla gente comune nel modo più semplice e immediato, per far diventare la natura selvaggia parte della vita quotidiana.”

Foraging: dove e come raccogliere

Katja Rebolj ci tiene a sottolineare che il foraging non deve diventare uno sfruttamento indiscriminato della natura: “Sono felice che sempre più persone pratichino il foraging, però bisogna farlo con responsabilità, preservando la natura e non esaurendone le fonti.

Foraging non è solo erbe spontanee, ma anche funghi.
Foraging non è solo erbe spontanee, ma anche funghi.

La regola numero uno è raccogliere solo la quantità minima di cui si ha realmente bisogno ed evitare assolutamente gli sprechi. In genere si consiglia di raccogliere al massimo un terzo delle piante che crescono in un determinato punto, in modo da garantirne la sopravvivenza. Durante la raccolta bisogna stare attenti a non danneggiare l’ambiente, le piante circostanti e il terreno.

Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.
Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.

Per la raccolta è meglio utilizzare cesti in vimini ed evitare i sacchetti di plastica, in cui le erbe si deteriorano più velocemente. Le erbe che non vengono consumate immediatamente possono essere essiccate e conservate per un anno in contenitori ben chiusi e al buio.

In giro con Katja Rebolj si possono trovare anche funghi decisamente particolari!
In giro con Katja Rebolj si possono trovare anche funghi decisamente particolari!

Le piante vanno raccolte in zone non inquinate, quindi lontano dalla strada o da aree industriali. Ovviamente non si raccoglie nelle riserve naturali e nelle zone protette. Inoltre bisogna prestare attenzione alle proprietà private e, in questo caso, chiedere sempre il permesso al proprietario del terreno.

Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.
Foraging: alla scoperta delle erbe spontanee.

Questi sono solo alcuni consigli di base su come approcciarsi al foraging, ma, come detto, il modo migliore per imparare è partecipare a incontri e workshop specifici, anche per evitare di fare danni e di mettere in pericolo la propria salute. Le erbe spontanee sono un mondo vasto e variegato, a cui bisogna avvicinarsi con rispetto e amore, proprio come ci insegna Katja Rebolj.

Sara Terpin

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