Grad Turjak a Velike Lašče.

Velike Lašče: tante attrazioni da scoprire a pochi km da Lubiana

La capitale slovena Lubiana è meta imprescindibile di qualsiasi viaggio in Slovenia, ma nei sui immediati dintorni si trovano altre mete altrettanto interessanti, delle vere chicche fuori dai percorsi più battuti dai turisti (come la zona di Grosuplje di cui abbiamo parlato tempo fa). Nel comune di Velike Lašče, a una ventina di km da Lubiana, troviamo diversi luoghi d’interesse nel raggio di pochi chilometri. L’ideale per una gita in giornata che soddisferà sia gli amanti della natura sia chi si interessa di arte, storia e letteratura.

Grad Turjak, uno dei più antichi castelli sloveni

Gli amanti dei castelli e dell’architettura medievale in generale non devono farsi sfuggire questo picolo gioiello, nascosto in un minuscolo villaggio dove un tempo fioriva l’attività metallurgica: sto parlando di Grad Turjak, uno tra i castelli più antichi della Slovenia.

Grad Turjak con dietro l'omonimo paese.
Velike Lašče.
Grad Turjak con sullo sfondo l’omonimo paese.

Le origini del castello di Turjak, che sorge su un colle nell’omonimo villaggio nel comune di Velike Lašče, risalgono al XII secolo. Nel corso dei secoli il maniero ha subito incendi e terremoti, all’inizio del XVI secolo ha assunto l’aspetto di una fortezza rinascimentale contro i turchi e, con la fine delle invasioni turche, è stato trasformato nella residenza degli Auersperg, una delle famiglie nobili più importanti dell’attuale Slovenia.

La famiglia Auersperg all'interno del Grad Turjak.
Velike Lašče.
La storia della famiglia Auersperg presentata nel Grad Turjak.

Gli Auersperg hanno indubbiamente lasciato un’impronta fondamentale al castello di Turjak, essendo stati proprietari di questo maniero dalle sue origini medievali fino alla Seconda Guerra Mondiale. Con lo scoppio del conflitto gli Auersperg furono costretti a fuggire e il castello subì ingenti danni, che furono lentamente sanati solo a partire dagli anni ’70 del secolo scorso. I lavori di restauro non sono ancora del tutto terminati, ma il castello ha recentemente riaperto le porte ai visitatori.

Il castello di Turjak domina la valle.
Velike Lašče.
Il castello di Turjak domina la valle.

Oggi il Grad Turjak ospita al suo interno una mostra con diversi temi, tra cui lo sviluppo delle armi medievali, la tecnologia medievale e la caccia nel Medioevo. Una sala del castello ospita la ricostruzione della Battaglia di Budački, dove i turchi si scontrarono con l’esercito asburgico capitanato da Herbard di Turjak, uno dei membri più importanti e famosi della famiglia Auersperg, che nella battaglia perse la vita. I suoi familiari riscattarono la sua testa dai turchi pagando 20.000 monete d’oro, che furono utilizzate per costruire la Moschea Ferhadija a Banja Luka nel 1580. Una macabra curiosità: la testa imbalsamata di Herbard era conservata come una reliquia in una cassaforte nel castello di Turjak fino al 1943, quando sparì misteriosamente.

Una parte dell'interno del castello è dedicata alle armi medievali.
Velike Lašče.
Esposizione di armi medievali all’interno del castello.

Herbard di Turjak è noto non solo per le sue battaglie contro i turchi, ma anche come fervente seguace del protestantesimo, che proprio in quegli anni andava diffondendosi anche in terra slovena. Herbard era amico e mecenate di Jurij Dalmatin, sacerdote protestante e autore della prima traduzione in sloveno della Bibbia. Si narra che Dalmatin abbia tradotto una parte della Bibbia proprio nel castello di Turjak, anche se secondo gli storici si tratta più che altro di una leggenda.

La Dalmatinova kapela, vero gioiello del Grad Turjak.
La Dalmatinova kapela, vero gioiello del Grad Turjak.

A prescindere dalla veridicità di questa storia, la bellissima cappella del XV secolo del Castello di Turjak, dedicata a San Pancrazio, porta il nome di “Dalmatinova kapela” (Cappella di Dalmatin). Questa cappella è il vero gioiello del complesso del castello: al suo interno sono conservati affreschi che raffigurano i Re Magi, i santi e diverse scene bibliche. La particolarità di questi affreschi è un’eccezionale serie araldica di 42 stemmi, di cui purtroppo solo 18 sono rimasti intatti.

I magnifici affreschi della Dalmatinova kapela.
I magnifici affreschi della Dalmatinova kapela.

Quella di Dalmatin non è l’unica cappella che si trova all’interno del Castello di Turjak: proprio accanto all’ingresso si trova la cosiddetta “Cappella cattolica” (Katoliška kapela), chiusa al pubblico e gestita dalla parrocchia di Velike Lašče.

All'interno della prigione turca del Grad Turjak.
All’interno della prigione turca del Grad Turjak.

Per gli amanti del brivido, uno dei luoghi più interessanti del castello si trova vicino alla cappella: la cosiddetta prigione turca, una buca spettrale, oggi profonda 3 metri, che però un tempo raggiungeva i 20 metri di profondità. La prigione ospita un mini museo della tortura con effetti speciali molto realistici, da evitare se siete deboli di cuore. 😉

Il comune di Velike Lašče, la culla della letteratura slovena

Se visitate Grad Turjak, non potete non visitare un’altra attrazione che si trova a soli quattro chilometri di distanza dal castello. A Rašica, vicino a Velike Lašče, si trova la Trubarjeva domačija, un omaggio a Primož Trubar, che nacque in questo piccolo villaggio nel 1508. Trubar, che inizialmente fu un sacerdote cattolico, ordinato dal vescovo di Trieste Pietro Bonomo, proprio sotto l’influsso di Bonomo si avvicinò al luteranesimo, diventando poi promotore della riforma protestante in terra slovena. Trubar è considerato il padre della lingua letteraria slovena, in quanto autore dei primi due libri stampati in ligua slovena: Katekizem e Abecedarium.

La Trubarjeva domačija di Velike Lašče.
La Trubarjeva domačija di Velike Lašče.

La Trubarjeva domačija (letteralmente “fattoria di Trubar”) è un complesso di edifici molto pittoresco, composto da una casa con mulino, una segheria veneziana e altri edifici rurali. Queste costruzioni non risalgono all’epoca di Trubar, bensì hanno circa 200 anni e sono state restaurate negli anni ’80 del secolo scorso. Quella che un tempo era la stalla è stata trasformata in un bar, il granaio ospita il centro visite con un piccolo negozio di souvenir, mentre il fienile è stato adibito a galleria.

Il paesaggio idilliaco della Trubarjeva domačija di Velike Lašče.
Il paesaggio idilliaco della Trubarjeva domačija di Velike Lašče.
Il paesaggio idilliaco della Trubarjeva domačija di Velike Lašče.
Il paesaggio idilliaco della Trubarjeva domačija di Velike Lašče.

Negli alloggi sopra il mulino si trova una sala commemorativa dove la vita e l’opera di Trubar sono presentate in tre sezioni tematiche. Durante la visita guidata (disponibile in sloveno o in inglese) si scoprono molti fatti interessanti e curiosità sul padre della letteratura slovena, compresi alcuni aneddoti. Uno su tutti: il padre di Trubar si chiamava Mlinar (mugnaio) di cognome, ma all’età di diciotto anni il giovane Primož prese il cognome della madre, Trubar per l’appunto, perché il cognome “Mlinar” era secondo lui troppo comune.

All'interno della sala commemorativa di Primož Trubar a Velike Lašče.
All’interno della sala commemorativa di Primož Trubar a Velike Lašče.

Un’acquisizione recente della Trubarjeva domačija è il kozolec, antico essciatoio per il fieno recentemente ristrutturato, che oggi ospita un punto di informazione turistica che offre informazioni su ciò che c’è da vedere e da fare nella zona di Velike Lašče. Non mancano le attrazioni naturalistiche, come la Mišja dolina, una valle caratterizzata da una grandissima biodiversità, dove vivono oltre 45 specie di uccelli e ben 12 specie di pipistrelli. In primavera nella valle fioriscono splendide orchidee di specie protette.

Il kozolec con l'ufficio turistico di Velike Lašče.
Il kozolec con l’ufficio turistico di Velike Lašče.

A chi ama scoprire i luoghi camminando consiglio il sentiero tematico Velikolaška kulturna pot (Sentiero culturale di Velike Lašče), un itinerario circolare di 15 km che tocca i principali luoghi di interesse della zona di Velike Lašče, in particolare quelli legati a importanti personalità della letteratura slovena. Oltre a Primož Trubar, infatti, questa zona ha dato i natali ad altri due famosi scrittori sloveni: Fran Levstik e Josip Stritar.

Lo splendido fienile di Fran Levstik a Dolnje Retje, vicino a Velike Lašče.
Lo splendido fienile di Fran Levstik a Dolnje Retje, vicino a Velike Lašče.

Fran Levstik nacque nel 1831 nel villaggio di Dolnje Retje. La sua casa natale purtroppo non esiste più (a ricordarla è un busto dello scrittore sulla casa nuova che sorge al posto di quella originaria), ma vicino a dove sorgeva un tempo è ancora possibile vedere uno splendido fienile tradizionale. La sua particolarità è che è stato costruito completamente senza chiodi, e si dice che qui Levstik abbia scritto una delle sue opere più famose, il racconto Martin Krpan.

Il granaio di Josip Stritar a Podsmreka.
Il granaio di Josip Stritar a Podsmreka.
All'interno del granaio di Josip Stritar.
All’interno del granaio di Josip Stritar.

Anche la casa natale di Josip Stritar (1836 – 1923) a Podsmreka ha subito un destino simile: di originale è rimasto solo il pittoresco granaio, risalente al XVIII secolo, completamente ricoperto d’edera. Gli odierni proprietari del granaio, discendenti dello scrittore, si prendono cura con amore dell’antico edificio, in cui hanno allestito un piccolo museo etnografico. La signora Mojca Praznik ci ha accolti con simpatia e grande ospitalità, illustrandoci la raccolta di antichi oggetti e attrezzi da lavoro. Di fronte al granaio, dove un tempo sorgeva la casa di Stritar, sulla facciata del nuovo edificio un ritratto in rilievo ricorda lo scrittore.

Gradež: nel regno della frutta secca

La zona di Velike Lašče non è famosa solo per la storia e la letteratura slovena. Nel vicino villaggio di Gradež si trova un luogo speciale: un antico forno per l’essiccazione della frutta ancora funzionante, l’unico di questo tipo in Slovenia. È curato in modo esemplare dall’associazione Društvo za ohranjanje dediščine Gradež (Associazione per la conservazione del patrimonio di Gradež), che si occupa di preservare il patrimonio etnologico e culturale della zona. Il signor Alojz Senčar, membro dell’associazione, ci ha illustrato con entusiasmo il funzionamento del forno, ma anche tutte le altre numerose attività dell’associazione.

La piccola casa dell'essicatoio di Gradež.
La piccola casa dell’essicatoio di Gradež.

Il lavoro dell’associazione è ancora più encomiabile se si considera quanto sia laborioso essiccare la frutta secondo l’antica tradizione: da agosto a dicembre, l’enorme forno deve venire caricato con la legna a intervalli regolari per mantenere la temperatura corretta e permettere alla frutta di essiccarsi in modo completamente naturale, senza additivi. In una stagione si bruciano 40 metri cubi di legna e si essiccano fino a 12 tonnellate di frutta.

Il signor Alojz Senčar ci mostra il grande essicatoio per la frutta.
Il signor Alojz Senčar ci mostra il grande essicatoio per la frutta.

L’ottima frutta essiccata (mele, pere, prugne e kaki) può essere degustata durante le visite guidate all’essiccatoio e durante i vari eventi organizzati dall’associazione nel corso dell’anno. Il culmine dei festeggiamenti è la terza domenica di settembre, in occasione della Festa della Frutta Secca (Praznik suhega sadja), quando, oltre alla degustazione delle prelibatezze locali, viene presentato dal vivo il procedimento di essiccazione della frutta e viene offerta una visita guidata ai luoghi di interesse etnologico e culturale di Gradež, che sono sorprendentemente numerosi per un centro così piccolo.

Il bellissimo kozolec di Gradež con una piccola mostra etnografica contadina.
Il bellissimo kozolec di Gradež con una piccola mostra etnografica contadina.

Durante il periodo natalizio, Gradež si trasforma in un’enorme mostra di presepi, sparsi in tutti gli angoli del paese. L’anno scorso ne sono stati esposti ben 350! Durante le domeniche di dicembre, i visitatori che vengono ad ammirare i presepi possono assistere alla realizzazione a mano delle statuine, mangiare e bere qualcosa di caldo alle bancarelle ed acquistare prodotti locali. Insomma, un sacco di motivi per visitare la piccola Gradež!

Sara Terpin

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