A una ventina di chilometri a sud-est di Ljubljana, nel comune di Grosuplje, splendide sorprese attendono il viaggiatore curioso che si spinge un po’ più in là della capitale: storia, arte, natura, speleologia… Ma andiamo con ordine.
Incontri ravvicinati col martin pescatore di Cerovo
La nostra gita inizia a Cerovo, idilliaco paesino circondato da boschi e prati dove pascolano cavalli, caprette e simpatici asinelli. Al centro del crocevia principale c’è una graziosa tettoia con una fontanella d’acqua potabile e delle panchine dove ci si può riposare nel fresco dell’ombra.
Ma la cosa più interessante è il grande tabellone con le foto di tutti gli uccelli che si possono avvistare in questa zona, e sono davvero tantissimi! Premendo un pulsante sotto le foto si possono sentire i versi degli uccellini, registrati dal vivo. Una cosa che non mancherà di entusiasmare anche i visitatori più piccoli!

Qualche centinaio di metri più in basso, nella località Log pod vasjo Cerovo, si trova un piccolo, curatissimo paradiso botanico e ornitologico: l’itinerario eco-didattico “Po sledeh vodomca” (“Sulle tracce del martin pescatore”), che si snoda tra stagni, alberi da frutto, un piccolo orto con erbe aromatiche, un’arnia e persino un hotel per gli insetti!
Ai bordi degli stagni ci sono tre punti di osservazione coperti da dove avvistare gli uccelli, tra i quali anche quello coloratissimo che dà il nome al luogo: il martin pescatore. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederlo mentre planava sull’acqua, davvero uno spettacolo mozzafiato!

Lungo il percorso si trovano pannelli informativi sulla flora e la fauna locali, ma è anche possibile prendere parte a una visita accompagnati da guide naturalistiche professioniste, come la bravissima e simpaticissima Lučka Jere che ci ha accompagnati alla scoperta dei lati anche meno evidenti di questo splendido microcosmo e ci ha svelato i segreti dei suoi abitanti.
All’ingresso dell’itinerario c’è un bell’edificio in legno che funge da punto d’incontro e aula eco-didattica per i gruppi organizzati. Tutto è curato nei minimi particolari e in ogni cosa si nota il grande amore che è stato infuso nella realizzazione di questo progetto.
Ne abbiamo conferma anche da quello che ci racconta Marjan Koščak, presidente e fondatore dell’associazione Cer, che ha promosso la creazione di questo interessantissimo angolo di natura che ospita ben 200 specie botaniche. Grazie alla passione per la natura e all’amore per i propri luoghi di persone come Marjan e Lučka è stata recuperata una porzione di terreno altrimenti abbandonata, arricchendo allo stesso tempo l’offerta turistica locale.
Ma l’itinerario eco-didattico in realtà non si limita alla zona recintata di Log. Chi lo desidera può fare il giro più lungo, un itinerario circolare di 5,2 km che attraversa il bosco e arriva alla “mitica” località di Podlom, un luogo magico dove nasce il torrente Podlomščica e un tempo si trovavano due mulini.

Oggi sono rimaste due fattorie e la casa dei Podlomarji, leggendario popolo di folletti che, durante eventi speciali organizzati dall’associazione Cer, escono allo scoperto e non disdegnano di farsi vedere in pubblico. 🙂
La chiesetta-fortezza: Tabor nad Cerovim
Continuando lungo l’itinerario si fa un incontro inaspettato: su una collina spicca una chiesetta circondata da mura e torrioni. Si tratta di un cosiddetto “tabor”, piccole fortificazioni sorte intorno alle chiese durante il periodo delle incursioni dei turchi, dove la popolazione cercava rifugio.

In tutta la Slovenia ce n’erano diversi, ma solo pochi si sono conservati così bene come il Tabor nad Cerovim. Anche in questo caso, un merito notevole va riconosciuto alla buona volontà e alla passione degli abitanti locali, in particolare all’associazione Turistično društvo Tabor Št. Jurij, che da decenni si occupa di conservare e promuovere le bellezze di questo luogo storico.

Passione che traspare in ogni gesto e parola del signor Janez Kozlevčar mentre ci illustra la storia e i dettagli del tabor, una guida eccezionale, innamorato di questo piccolo grande gioiello storico.
La fortificazione con i suoi tre torrioni fu eretta alla fine del XV secolo, ma la chiesa, seppur nominata per la prima volta nel 1526, con la sua struttura romanica testimonia di una prima costruzione risalente al XIII secolo.

Al suo interno, ad attirare l’attenzione sono soprattutto gli affreschi dell’inizio del XVI secolo, con un inusuale raffigurazione di Caino e Abele sull’arcata del presbiterio, e la Madonna Ausiliatrice che accoglie sotto il suo ampio mantello tutti coloro che cercano protezione, come gli abitanti di Cerovo durante le temibili scorrerie dei turchi.
Una delle torri ospita una piccola mostra sulla storia del tabor e sulle incursioni dei turchi in territorio sloveno. Ma è il luogo in sé ad affascinare con la sua atmosfera particolare che, grazie all’accurato restauro, fa fare al visitatore con un tuffo nel passato.
Prima di andare via è d’obbligo suonare la campanella dei desideri nella piccola grotta-cappella di Sant’Antonio, ai piedi del tabor. Un altro luogo particolare dove gli esperti hanno rilevato una forte fonte energetica naturale, di cui si può godere comodamente seduti su una panchina all’ombra degli alberi.

La grotta del sindaco
E per finire in bellezza, l’itinerario comprende anche una grotta con tutte le tipiche formazioni carsiche: stalattiti e stalagmiti di varie forme e colori, piccole pozze con acqua cristallina, colonne, cortine…

Stiamo parlando della Županova jama, la “Grotta del sindaco”, chiamata così perché scoperta nel 1926 dal sindaco di Št. Jurij Josip Perme. In realtà, già secoli prima gli abitanti locali erano accorsi nella prima sala della grotta in cerca di rifugio durante le incursioni dei turchi, e la usavano inoltre per la conservazione del ghiaccio e degli alimenti durante i mesi più caldi.
La grotta è costituita da sette splendide sale, collegate da un itinerario a piedi che dura circa un’ora e mezza, arrivando a una profondità massima di 122 metri sotto la superficie terrestre. La formazione carsica più bella e imponente si chiama “trono del Re Matjaž”, una figura leggendaria slovena, e si trova nell’omonima sala chiamata “Matjaževa dvorana”.

La guida Damjan Viršek ci racconta che la grotta è popolata da cavallette e altri insetti, ma anche da diverse specie di pipistrelli, che si possono conoscere più da vicino durante un evento speciale chiamato “La notte dei pipistrelli”.

Un’esperienza particolare è anche la discesa nella grotta al buio, con la sola luce frontale del caschetto che viene dato ai visitatori. Un’occasione imperdibile per vivere in prima persona una vera avventura speleologica!

Video
Dove mangiare
L’offerta enogastronomica nelle immediate vicinanze di Cerovo è piuttosto limitata, specie al fine settimana e durante le festività. Per questo ci siamo spinti fino a Velike Lašče (oltretutto, luogo di importanza storica e con cose interessanti da vedere di cui vi parleremo prossimamente), alla trattoria Pri Kuklju.

Il breve viaggio si è rivelato più che meritato: la Gostilna pri Kuklju vanta una tradizione secolare che si rispecchia anche nei begli interni rustici, che conservano i resti di una “črna kuhinja” (la tradizionale “cucina nera”).

Tradizione che si ritrova poi nei piatti, soprattutto nelle eccellenti materie prime locali, trattate con sapienza e con un tocco moderno e raffinato che non guasta.

Noi abbiamo provato un gustoso arrosto di maiale con mele essiccate (specialità del luogo) e un’eccellente trota alle erbe. Kukelj è anche panificio e pasticceria, quindi inutile dire che il mix di dolci che abbiamo assaggiato era semplicemente eccezionale.

Una gostilna accogliente con un ambiente rustico ma curato e una cucina basata sull’eccellenza dei prodotti locali: cosa desiderare di più!
Nei dintorni
A pochi chilometri da Grosuplje e Cerovo, possiamo facilmente raggiungere Turjak, da cui prende il nome il maestoso castello Grad Turjak, purtroppo al momento chiuso al pubblico ma speriamo presto nuovamente visitabile. Vicino a Velike Lašče, invece, possiamo visitare la Trubarjeva domačija, un bell’insieme di case, tra cui un mulino e una segheria dove si ritiene fosse originario il predicatore Primož Trubar. Un luogo molto bello da visitare al di là delle implicazioni religiose.

Mappa della zona
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Come arrivare
Da Gorizia si entra in Slovenia sulla superstrada H4 in direzione Ljubljana e la si percorre tutta fino alla capitale slovena. Arrivati nella tangenziale di Ljubljana seguire le indicazioni per Novo mesto/Zagreb fino all’uscita numero 18 “Grosuplje-Zahod/Šmarje-Sap/Cikava” dove si abbandona l’autostrada. Seguire per il centro di Grosuplje e quindi, alla rotonda prendere la prima uscita verso la stazione ferroviaria (Taborska cesta). Superata la stazione svoltare a destra sopra la ferrovia e proseguire fino a Ponova Vas. Superata una cappelletta seguire a sinistra (indicazioni per Cerovo); dopo pochi minuti si arriverà nel piccolo borgo di Cerovo. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti.
Da Trieste si entra in Slovenia dal valico autostradale di Fernetti/Fernetiči e si segue per Ljubljana. Stesse indicazioni di sopra. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti.
Da Udine e dal resto d’Italia si può indifferentemente passare per Gorizia o per Trieste. Tempo di percorrenza 2 ore da Udine.
Vinjeta
La vinjeta autostradale è necessaria per raggiungere la zona di Grosuplje dall’Italia.
Questo articolo me lo salvo: bazzisco spesso in Slovenia ma questo luogo non lo conoscevo e se si parla di natura beh… Io mi ci fiondo! Che bella la possibilità di vedere il martin pescatore, è un uccello abbastanza elusivo!
Mi hai fornito ottimi spunti ed idee per quando visiterò la capitale slovena. Cerco sempre di abbinare qualcosa di meno noto dopo aver visitato città d’arte!