È poco più di una collina che guarda dall’alto le “città gemelle” di Gorizia e Nova Gorica, eppure il Monte Sabotino (Sabotin in sloveno) è qualcosa di più: è una testimonianza viva delle atrocità della grande guerra, che qui fu combattuta fino allo stremo. E per questo oggi fa parte del cosiddetto “Sentiero della Pace” (Pot Miru), un lungo percorso transfrontaliero, tra Italia e Slovenia, che dal Mare Adriatico arriva fino alle Alpi Giulie, lungo i luoghi simbolo della prima guerra mondiale.
Il monte dei goriziani
Ma lasciamo per un attimo da parte le tristi storie di guerra. Oggi viviamo in pace, tra Italia e Slovenia i confini sono aperti (pandemie permettendo) e il Sabotino è una splendida meta per una gita fuori porta, che anche in tempi di restrizioni dovute al Covid-19 può diventare un luogo d’incontro tra goriziani e novogoričani.

Dall’alto dei suoi 609 metri sul livello del mare, il Sabotino è il rilievo più alto dell’ex provincia di Gorizia. Fa tecnicamente parte del Collio/Brda ed è una montagna tipicamente carsica. La cresta del Sabotino è praticamente divisa in due tra Italia e Slovenia, ma il confine è un po’ più complicato di come si potrebbe pensare, visto che alla base del Sabotin passa la cosiddetta “strada di Osimo“, una vera e propria exclave slovena all’interno del territorio italiano!

Ci sono tantissimi sentieri per salire su questo monte, nessuno particolarmente lungo o impegnativo, ma alcuni sicuramente più ripidi di altri. Si può salire a piedi, in mountain bike o anche comodamente in auto, ma solo dal versante sloveno, da quello italiano la strada è riservata ai veicoli militari (o a bici e pedoni). Purtroppo il versante italiano è mediamente poco curato e in parte militarizzato: una “zona monumentale”, ahinoi, in abbandono.

La salita sul Sabotino
Il versante sud del Sabotino è ovviamente quello più soleggiato e senza dubbio quello più bello e gradevole da dove salire. Venendo dall’italia bisogna raggiungere Gorizia e quindi la piccola frazione di San Mauro/Štmaver, proprio ai piedi del monte. Si può lasciare l’auto presso la chiesa (c’è un piccolo parcheggio prima, oppure un prato subito dopo). Da lì si comincia, finalmente, a camminare!

Si prosegue per un piccolo tratto lungo la strada asfaltata (poco trafficata) fino a che non si raggiunge un bivio dove svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per il cimitero/pokopališče. Sotto le frecce stradali compare la prima indicazione per il Sabotino e la chiesetta di San Valentino, nostra prima meta della giornata.

Dopo una ripida salita di pochi metri s’incontra un nuovo bivio, dove, sulla sinistra, inizia il sentiero nel bosco, che prendiamo, lasciando a destra la strada asfaltata riservata ai mezzi agricoli. Il sentiero comincia a salire dolcemente fino a raggiungere la “strada di Osimo“, exclave slovena, che superiamo grazie a un cavalcavia, oltre il quale giriamo a destra su per il sentiero che sale accanto alla strada militare. Sotto al ponte è Slovenia, sopra il ponte è Italia: bizzarie confinarie!

Dopo pochi minuti, probabilmente senza aver notato la pietra confinaria interrata, facciamo il primo dei tanti sconfinamenti che ci attendono: siamo già in Slovenia senza nemmeno accorgercene! Poco dopo si raggiunge un piccolo punto panoramico con una panchina. Da qui la vista spazia da Solkan, con il Kajak klub e il nuovo ponte ciclopedonale, ai condomini inconfondibili di Nova Gorica fino a Gorizia, dominata dal suo castello. In mezzo scorre il fiume smeraldino Isonzo/Soča.

Facciamo un primo tornante subito dopo la panchina e continuiamo a salire, sempre dritti lungo il facile sentiero. Nel periodo autunnale questa zona del Sabotino si tinge di rosso, che fa ancor più risalto accanto alle bianche pietre carsiche ai agli alberi che dal verde virano verso il giallo, un tripudio di colori davvero unico e tipico di quel magico mondo chiamato Carso!

Dopo aver passato i primi resti di trincee e grotte, giungiamo quindi a un nuovo bivio: il sentiero principale (più facile) prosegue diritto, mentre una freccia rossa sulla destra indica Sv.Valentin, la chiesa di San Valentino, che sarà la nostra prima meta. Possiamo seguire la freccia, inerpicandoci tra le ripide pietre carsiche, oppure proseguire diritti, allungandoci un po’ il percorso, per poi ricongiungerci (svoltando a destra di fronte a un’enorme pietra) allo stesso sentiero di prima.

Se optiamo per la via più lunga attraverseremo altre 2 volte il confine. E non saranno di certo le ultime. Finché si è in mezzo al bosco si fa poco caso agli sconfinamenti, mentre quando saremo in cresta vedremo di continuo i cippi confinari, passando dall’Italia alla Slovenia, e viecersa, quasi a ogni passo. Difficile che esista un’escursione più transfrontaliera di questa!
La ripida salita in mezzo alle rocce, tra alberi secchi e arbusti che a ottobre/novembre si tingono di rosso fuoco, ci fa presto salire di quota per poi ritrovarci nuovamente in mezzo al bosco. Dopo qualche minuto si arriva in una radura completamente priva di alberi e ricoperta da grandi pietre bianche. Da terra si fa fatica a capirlo, ma dall’alto, oppure da fondovalle, si capisce benissimo dove siamo: ai piedi della gigantesca scritta TITO che da anni campeggia sopra Nova Gorica.

Superato Tito ci aspetta ancora un piccolo sforzo prima di arrivare in cima al San Valentino, il confine torna a fare capolino tra i nostri piedi, così come le trincee e le gallerie della grande guerra. Ma questo è oggi un meraviglioso luogo di pace e i resti della piccola chiesetta sono quanto mai suggestivi, specialmente al tramonto. Un vaso con dei fiori freschi non manca mai sull’altare. La vista sulla piana di Gorizia è spettacolare.
Da qui in poi il cammino procede tutto lungo la cresta del monte Sabotino, salendo verso la vetta, poco più in alto. Se la giornata è limpida il panorama è fantastico. Da un lato si vede Gorizia fino al mare, dall’altro si vede Sveta Gora (Monte Santo) col suo santuario e dietro le Alpi Giulie, fino al monte Triglav, il più alto e simbolo della Slovenia.
Dopo aver nuovamente attraversato il confine un’infinità di volte, passando dal panorama sul mare a quello sulle Alpi, finalmente si arriva a 609 metri, sulla cima del monte Sabotino. Attorno a noi qualche bunker, residuati bellici e poco più in basso la caserma italiana. Non manca, come sempre, in Slovenia, il libro di vetta con tanto di timbro, per portarsi a casa un ricordo di questa incredibile scalata… o quasi! 🙂

Il sentiero della pace
Dalla chiesetta di San Valentino fino alla cima del Sabotino e poi proseguendo fino al rifugio sloveno, si percorre parte del sentiero della pace. Alcune piccole piramidi di pietra sono posizionate lungo il percorso con pannelli plurilingue che narrano le vicende della grande guerra, ma non solo, anche gli aspetti geologici e naturalistici di questa montagna tanto importante per i goriziani.

Il cuore del percorso museale a cielo aperto del monte Sabotino è senza dubbio la zona presso il rifugio (Planinska koča na Sabotinu), posta a 590 metri e raggiungibile anche comodamente in auto (la strada è stretta, ma tutta asfaltata e con parcheggio in cima). Attorno troviamo trincee e un reticolo di gallerie scavate nella dura roccia carsica del Sabotino. All’interno del rifugio si trova anche un piccolo museo con cimeli della grande guerra.

È possibile visitare liberamente diverse gallerie della grande guerra ma, accordandosi coi gestori del rifugio (che ovviamente parlano anche italiano), si possono effettuare anche visite guidate a pagamento, andando a vedere alcune gallerie che normalmente sono chiuse e interdette al pubblico. La storia è importante, anche quando è triste come sicuramente lo è la tragedia della prima guerra mondiale. Qui sul Sabotino la si può conoscere meglio e vivere dal vivo.
Su queste rocce italiani e austriaci (appartenenti a 22 nazioni diverse, tra cui ovviamente sloveni e altri italiani) hanno combattuto 100 anni fa una guerra atroce e assurda. Questo monte è stato poi inavvicinabile durante gli anni della guerra fredda. Oggi, grazie all’indipendenza e all’intraprendenza della Slovenia, il monte Sabotino è chiamato “parco della pace” (Park miru) ed è tornato a essere uno splendido e panoramicissimo luogo d’incontro tra genti che parlano tante lingue diverse, unite dall’amore per la natura.

Dove mangiare e bere
Sul monte Sabotino c’è solo un luogo dove poter mangiare e bere ed è il rifugio Planinska koča na Sabotinu. Si mangia cibo semplice e gustoso e ovviamente si beve birra slovena. Ci sono sia tavoli all’aperto sia al chiuso. È solitamente aperto nei fine settimana. In alternativa bisogna scendere in Brda o direttamente a Gorizia/Nova Gorica. Ma anche un buon panino in quota non è certo una brutta idea!

Come arrivare
Il Monte Sabotino è sul confine tra Italia e Slovenia ed è diviso tra i comuni di Gorizia, Nova Gorica e Brda. Bisogna quindi arrivare a Gorizia (meno di un’ora da Trieste e Udine) e quindi raggiungere l’abitato di San Mauro/Štmaver, proprio ai piedi del monte. Attenzione alla strada militare che porta fino sul monte: non è percorribile dalle auto private.

Se invece si vuole andare in auto fino al rifugio, ci sono due possibilità. Quella più panoramica prevede di salire sul Collio goriziano (per Oslavia o San Floriano) e quindi entrare nel Collio sloveno, Brda, al valico di Hum proseguendo sempre dritti in direzione Dobrovo fino a Gonjače, dove si svolta a destra alla nuova rotonda e si seguono le indicazioni marroni per il Sabotin. In alternativa si può entrare in Slovenia a Solkan, attraversare l’Isonzo nei pressi dello storico ponte ferroviario e percorrere la “strada di Osimo” fino a Hum, da dove si seguono le stesse indicazioni di prima.
Photogallery
Volete vedere ancora un po’ di foto del monte Sabotino nel periodo autunnale? Qui sotto ne trovate una cinquantina, scattate dal nostro fotografo ufficiale Carlo Ghio! 🙂
seguendo il tuo blog mi sto innamorando della Slovenia che non conosco (ahimé) per nulla. Il sentiero che saltella tra i confini mi sembra bellissimo e molto significativo. Un messaggio di pace dopo le atrocità della guerra, un messaggio di fratellanza tra due nazioni talmente simili da non capire quando si è da una parte e quando dall’altra.
Sono d’accordo con te, durante questa pandemia sono proprio questi i luoghi che ci serve scoprire, e grazie al tuo blog sto imparando a conoscere un territorio che brulica di verde come la Slovenia! Non avevo mai sentito parlare del monte Sabotino, ma dalle mie parti, in provincia di Latina, esiste borgo Sabotino. Che abbiano qualcosa a che fare? Mi informerò.
Non sono molto tipo da trekking, perchè sono piuttosto fuori forma e anche pigra, ma questo percorso mi sembra molto piacevole e coinvolgente. Chissà, magari se capito da quelle parti ci posso fare un pensiero!
Questi sono territori a me totalmente sconosciuti sai? devo assolutamente organizzare un road trip alla scoperta di questi luoghi magici. Mi piace come ne parli..
Ma che bello poter sconfinare dall’italiano alla sloveni attraversando un semplice ponte! Le pietre al confine sono molto emblematiche. UNN bellissimo itinerario!
Ma che bella passeggiata! Adoro il contrasto di colori, il panorama da lassù e l’importanza storica di questo luogo!
Complimenti per l’articolo dettagliato, che mi ha fatto venire una gran voglia di fare trekking da quelle parti. Ci sonl solo passata (Brda), mai fermata a lungo. La storia della Slovenia è estremamente interessante e si intreccia profondamente con la nostra.
Sai che proprio mio fratello me ne parlava qualche tempo fa? Ci è stato e ne è rimasto entusiasta. Prossima volta che sarò in Friuli è d’obbligo allungarmi fino in Slovenia!
Leggendo i tuoi post mi addentro sempre di più in una zona che non conosco ma che mi appassiona moltissimo. Bellissimo percorso, interessante e stimolante. È sempre un piacere leggerti.
Molto bello questo articolo! Mi piace fare trekking e questo itinerario sembra davvero molto interessante! Non conosco bene questa zona, ma la inserisco nelle possibili destinazioni 2021 🙂
Mi piacerebbe moltissimo scoprire la Slovenia (e i territori circostanti) a piedi con un bel trekking o più trekking: questo che ci racconti è a dir poco superlativo!
Grazie del tuo articolo!
Sto meditando di tornare in Slovenia, appena possibile. Magari in primavera. Questa sarebbe una bellissima tappa da aggiungere al mio itinerario.
Ho trovato il tuo articolo ricco di informazioni, sicuramente utili per chi decide di visitare il Monte Sabotino. Il percorso per salire al rifugio sembra davvero semplice, soprattutto per me che non sono abituata al trekking di montagna.
Una bella scoperta questa Slovenia! Anche questo itinerario sembra molto bello e anche significativo visti i cenni storici e il nome
Sono stata in Slovenia ma solo a Portorose.
Vedo che ci sono molte altre cose interessanti da visitare!
Sono un’amante del trekking e penso che questo percorso mi piacerebbe molto! I colori del tue foto (soprattutto la prima) sono bellissimi e mi invogliano molto a partire!
Ho avuto la fortuna di recarmi in Slovenia due volte e mi è rimasta nel cuore. Non la conosco bene però, perché non ci ho trascorso più di una notte, mi piacerebbe tornare con il tempo necessario per esplorarla. Credo percorrere questo cammino mi farebbe bene
Da amante del trekking, devo assolutamente percorrere questo itinerario! Che emozione sconfinare in un altro paese, sulle proprie gambe! Tra l’atro la Slovenia mi ha sempre attratto moltissimo.. Grazie per l’ispirazione!
Ogni articolo che leggo mi fai sempre più innamorare della Slovenia, amanti del trekking questo è molto bello da fare e documetare.
La zia di mio marito veniva da questi territori, e ne parlava sempre con il cuore in mano. Gli occhi le brillavano quando raccontava la sua infanzia nella sua terra d’origine. Io sinceramente non ci sono mai stata in Slovenia, ma spero di poter andare presto a vedere di persona queste magiche terre, ovviamente on the road.
Conosco questo sentiero di nome, per aver letto della sua esistenza su qualche libro di memorie di guerra. Mi piacerebbe molto percorrerlo. Ne frattempo ne ho gustato le tappe dal tuo racconto.
Mi hai dato una bella idea per un weekend di trekking! Magari in primavera, appena le temperature saranno più alte!
Ogni volta che entro nel tuo sito, scopro dei posti nuovi incantevoli. Amo la natura, amo camminare e qui in Slovenia c’è nè per tutti i gusti.
La piccola Slovenia è un susseguirsi continuo di piccole chicche naturalistiche (non è un caso che la maglia delle nazionali sporive sia verde). La zona di Gorizia-Nova Gorica unisce anche una storia bellica terribile (basti pensare alle 11 sanguinosissime battaglie dell’Isonzo) e interessante, ma anche ricordi degli splendori della secolare amministrazione austriaca. Per chi è stimolato dal continuo e quasi casuale sconfinamento (in zona prassi oggidì usuale), cerchi notizie sul piazzale della stazione Transalpina in Gorizia, dove con mezzo passo ci si può spostare da un territorio dell’Occidente europeo un tempo inserito nell’orbita socialista.