Pochi giorni fa, il 27 gennaio, come ogni anno, si è celebrato il Giorno della Memoria, la commemorazione di tutte le vittime dell’Olocausto. I drammatici eventi che hanno quasi cancellato la popolazione di origine ebraica dalle nostre terre hanno lasciato un segno indelebile anche qui, lungo il confine tra Italia e Slovenia. Oggi a Gorizia, a memoria di questa comunità e della sua storia, restano la sinagoga e l’antico ghetto, che si trovano nel centro storico della città isontina, mentre il cimitero ebraico di Valdirose (Rožna Dolina) si trova in territorio sloveno, a due passi dal confine di Casa Rossa.
Superato il valico basta proseguire dritti per mezzo chilometro in direzione Ajševica, passare sotto al cavalcavia per Nova Gorica e ci si trova di fronte al muro di cinta del cimitero. Il più delle volte vi si passa accanto senza nemmeno notarlo; lo si può vedere meglio transitando con l’auto sul cavalcavia, andando a Nova Gorica o lungo la strada dalla rotonda di Šempeter verso Ajševica. L’ingresso è praticamente sotto al cavalcavia, sulla destra arrivando da Gorizia.
Il cimitero di Valdirose, come tutti i cimiteri ebraici, appare come un prato leggermente scosceso, con le lapidi disposte senza un ordine preciso. Uno stile molto diverso rispetto ai cimiteri italiani, a parer nostro decisamente più lugubri e freddi. Questo cimitero fu istituito nel 1881 e vi furono trasportate alcune lapidi presenti nel precedente cimitero. Vi troviamo infatti alcune epigrafi decisamente antiche, dal XIII al XVII secolo, tutte anteriori al cimitero che possiamo visitare oggi.
La grande maggioranza delle lapidi, poco meno di un migliaio, risalgono al ‘900. Il cimitero fu usato fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando la comunità ebraica di Gorizia fu praticamente cancellata dal terrore nazi-fascista, mentre questa zona diventò in seguito parte del territorio jugoslavo. Le semplici lapidi si alternano a quelle più ricche delle importanti famiglie goriziane, su tutte i Morpurgo e i Michelstädter. L’ospite più illustre di questo cimitero è proprio Carlo Michelstädter, importante scrittore, filosofo e letterato goriziano, morto nel 1910.
Nonostante sia completamento circondato da strade trafficate, sotto a un cavalcavia e a due passi da un frequentato casinò, il cimitero di Rožna Dolina resta un luogo di tranquillità e di pace, un luogo suggestivo intriso di storia. Di recente vi sono stati fatti alcuni lavori di ripristino, tra cui un nuovo ingresso e alcune tabelle informative.
E’ stato chiuso qualche anno fa l’imbarazzante (a parer nostro) casinò, a suo tempo allestito all’interno della cappella del cimitero, ma, dopo un paio d’anni in cui l’edificio è stato lasciato in abbandono, di recente è stato aperto un bar proprio dentro quelle quattro sacre e storiche mura. Ci chiediamo come il comune di Nova Gorica, così come la comunità ebraica di Trieste, possano permetterne un simile utilizzo, quando sarebbe sicuramente più consono adibirlo a museo della memoria. Ma è solo la nostra opinione.
Mappa della zona
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Come arrivare
Da Trieste: si va a Gorizia seguendo le indicazioni per il valico di Casa Rossa. Il cimitero di Valdirose è subito al di là del confine, accanto al Bar City, subito dopo il cavalcavia. Tempo di percorrenza: 50m.
Da Gorizia: basta oltrepassare il valico di Casa Rossa. Tempo di percorrsnza: 5/10m.
Da Udine e dal resto d’Italia: si va a Gorizia seguendo le indicazioni per il valico di Casa Rossa. Il cimitero di Valdirose è subito al di là del confine, accanto al Bar City, subito dopo il cavalcavia. Tempo di percorrenza (da Udine): 55m.
Vinjeta
Non è ovviamente necessario l’acquisto della Vinjeta per le autostrade slovene.
Io visitai diversi anni fa, quando appunto c’era il casinò. Debbo dire di essere rimasto sconvolto. Lo ritenevo, e lob itengo tuttora, un atto di inciviltà. Mi dispiace esprimermi così ma non si può nascondere il disappunto per tale situazione. Un punto a favore del comune di Niva Gorica è che ha iniziato un’opera di manutenzione, anche se minuma, ma pur semore degna di segnalazione. Il mio non è un discorso moralista ma di valori che dovrebbero essere condivisi da qualsiasi persona o gruppo etnico e sociale che ritenga di appartenere al consesso civile.
veramente ne ignoravo l’esistenza , e come me credo molti goriziani
La ” memoria ” dovrebbe servire non solo a ricriminare gli errori ed orrori che in genere attribuiamo sempre agli altri ma ad impedirci di commetterne altri dello stesso tipo in futuro .
Ricordo i tempi in cui c’era ancora la “cortina di ferro”, ci passavo davanti e mi dava un senso di abbandono per l’incuria in cui era lasciato! Ma ora ripassandoci davanti e non vedendolo neanche, il pensiero si fa più molto, molto più triste.
[…] curioso e desideroso di esplorarne il centro e gli immediati dintorni, come il bosco di Panovec, il cimitero ebraico di Rožna Dolina e il monastero di Kostanjevica, dove riposano le spoglie di Carlo X, ultimo re Borbone di […]