Podzemlje Pece

Podzemlje Pece: viaggio al centro della terra

Nel cuore della Koroška, la Carinzia slovena, in mezzo alle sue montagne e ai suoi boschi, da più di 400 anni l’uomo ha cominciato a scavare la roccia alla ricerca di metalli utili e preziosi, che ogni giorno utilizziamo, spesso senza neppure accorgercene. Quando mettiamo in moto la nostra auto solitamente non pensiamo che per far funzionare la batteria c’è bisogno del piombo, metallo che, assieme allo zinco, si trova proprio nel cuore verde della Slovenia, nella Mežiška dolina, dove possiamo esplorare oggi, da novelli minatori, Podzemlje Pece, le miniere del monte Peca.

Oggi queste antiche miniere non rendono più come una volta e sono state chiuse. Questo ha portato da una parte alla perdita di posti di lavoro, che per fortuna sono stati in gran parte riconvertiti grazie all’importante tessuto industriale della Koroška (la regione più industrializzata della Slovenia, a dispetto delle piccole dimensioni e del suo terreno montagnoso), mentre alcuni chilometri di gallerie sono diventate terreno per i turisti che s’improvvisano minatori e partono alla scoperta di questo affascinante (per quanto un po’ claustrofobico) mondo sotterraneo creato dall’uomo, come nel caso di Podzemlje Pece.

il trenino della miniera
il trenino della miniera

Nella zona industriale tra gli abitati di MežicaŽerjav troviamo, ben indicato dalla strada principale, l’ingresso all’antica miniera di Podzemlje Pece. Attraversata una passerella metallica e gli stretti binari della ferrovia mineraria possiamo entrare al centro informazioni dove si paga il biglietto e si comincia la vestizione: giacca arancione d’ordinanza, elmetto protettivo e cinturone porta batteria per la torcia elettrica che ci verrà poi consegnata da un’inserviente del museo.

All’interno della miniera di Podzemlje Pece la temperatura è costante tutto l’anno, attorno ai 10°C, è utile pertanto partire già ben coperti, per non patire il freddo. Sono consigliate anche calzature comode, adatte per i terreni accidentati (scarpe da ginnastica o da trekking).

pietre ricche di minerali
pietre ricche di minerali

Per visitare Podzemlje Pece bisogna necessariamente fare una visita guidata. Le guide solitamente parlano solo sloveno, ma sono disponibili, gratuitamente, audioguide in inglese, tedesco e italiano. Durante il mese di agosto sono previste due visite guidate al giorno, alle 11 e alle 15. Durante il resto dell’anno è necessario prenotare in anticipo. E’ inoltre possibile prenotare escursioni di gruppo anche in mountain-bike o in kayak: due esperienze davvero uniche in Europa! Noi abbiamo fatto la visita “normale” con il trenino della miniera.

Le gallerie della miniera
Le gallerie della miniera

Ben coperti e con la torcia pronta all’uso, è ora di imbarcarsi sullo stretto e traballante trenino della miniera con la sua piccola locomotiva gialla. All’interno dei vagoncini di legno possono sedere solo quattro persone: non ci sono finestrini, si sta al buio seduti su panchette di legno per circa 12 minuti, durante i quali il trenino sembra sfrecciare a velocità da intercity, mentre in realtà pare non superi i 10Km/h!

Un po’ centrifugati, dopo 3,5km sferraglianti, si arriva finalmente alla stazione principale della galleria Glančnik, situata all’incirca a metà altezza, nell’area chiamata Moring. La miniera di Podzemlje Pece infatti si compone di numerosi livelli e durante l’escursione si saliranno e scenderanno diverse scale per passare da un livello all’altro.

La sala d'ingresso Moring
La sala d’ingresso Moring

Scesi dal trenino si comincia il percorso a piedi, di circa 1,5 km, che ci porterà in giro a scoprire una piccola parte di questa enorme miniera (che si estende per 1000Km all’interno delle montagne!). La miniera di Podzemlje Pece è stata utilizzata fino agli anni ’90 del secolo scorso: è pertanto ancora in ottimo stato di conservazione ed è possibile vedere gran parte degli strumenti utilizzati, nel corso dei secoli, in una sorta di percorso tematico in senso cronologico.

Questa miniera è stata fondata esattamente 350 anni fa, nel 1665, durante la dominazione austriaca e nelle sue gallerie sono state trovate immense quantità di piombo e zinco (pare più di 19 milioni di tonnellate!) che sono stati poi utilizzati nell’industria austriaca prima, jugoslava/slovena dopo, che ancora oggi opera in questa zona.

Le rudimentali scale usate un tempo
Le rudimentali scale usate un tempo

La prima cosa che si capisce, visitando queste gallerie, è quanto dura fosse la vita dei minatori. Fatica sovrumana, aria malsana, temperatura freddina e molto umida, esplosioni, crolli, buio… di certo non era una vita agevole. Ma era pur sempre un lavoro, con la sua dignità. Nel corso dei secoli si è passati dagli scalpelli ai martelli pneumatici, dalla dinamite alle grandi macchine perforatrici, ma il lavoro del minatore è sempre rimasto duro, faticoso e pericoloso.

La šajs kamra
La šajs kamra

Molti degli utensili, macchine e stanze della miniera portano nomi tedeschi maccheronicamente slovenizzati dai minatori. Il più curioso, anche se non molto elegante, è senza dubbio la cosiddetta “šajs kamra“, ovvero il gabinetto che i minatori si erano autocostruiti. Pare che i minatori che il lunedì non si presentassero al lavoro (probabilmente perché avevano fatto troppa baldoria la domenica sera), fossero automaticamente selezionati per la pulizia della šajs kamra il martedì. E non doveva essere un lavoro particolarmente piacevole!

Buchi per la dinamite
Buchi per la dinamite

Un momento molto particolare della visita è quando la guida fa spegnere tutte le luci e ci si ritrova completamente al buio all’interno della miniera. Il silenzio iniziale viene pian piano sostituito da piccoli rumori. Si racconta che una strana creatura, un nano chiamato Bergmandelc, abitasse (e forse abiti ancora!) questa miniera. Siccome tutti i minerali preziosi che venivano estratti erano considerati suoi, i minatori, per ingraziarselo, erano soliti lasciare resti di cibo lungo le gallerie, in modo che il nano non provasse a vendicarsi causando incidenti o altri disastri.

Una funicolare collegava i diversi livelli della miniera
Una funicolare collegava i diversi livelli della miniera

La visita si conclude con una piccola esposizione di batterie al piombo, ovvero il risultato tangibile di tanta fatica: sono le batterie che abbiamo nelle nostre auto, a benzina o elettriche, o nei carrelli elevatori e mille altri mezzi di movimento. Queste batterie vengono ancora oggi prodotte da un’importante industria di Žerjav, vicino alla miniera. E’ tempo quindi di riprendere il traballante trenino e risalire i 3,5km di ferrovia a scartamento ridottissimo che ci riporterà al calduccio estivo della campagna carinziana.

Moderni macchinari facilitavano il lavoro dei minatori
Moderni macchinari facilitavano il lavoro dei minatori

All’interno della palazzina della biglietteria si può visitare gratuitamente anche un piccolo museo della miniera e vengono esposte alcune pietre e minerali preziosi. Con la chiusura della miniera, negli anni ’90, sono state anche fermate le pompe che svuotavano dall’acqua le gallerie ai livelli inferiori.

Al di sotto di quota 417m slm si sono quindi creati dei veri e propri fiumi e laghi sotterranei, dalle acque cristalline, che oggi possono essere esplorati in kayak (solo su prenotazione). Sicuramente un modo particolarmente suggestivo per esplorare questa miniera. Ancora più emozionante è probabilmente la visita in mountain-bike, caso forse unico al mondo, davvero da non perdere! La visita a piedi dura circa 2h, in mountain bike 2.5h, in kayak 4h.

Informazioni utili

Indirizzo: Glančnik 8, SI 2392 Mežica
Telefono: +386 (0)2 87 00 180
Internetwww.podzemljepece.com
Orari: mar-dom 9.00-15.00 (Museo), visite della miniera (solo su appuntamento) alle 9, 11, 13 e 15. Nel mese di agosto sono garantite, senza prenotazione, al sabato e alla domenica, le visite alle 11 e alle 15. Lunedì chiuso.
Prezzi: 10.00€ (intero, incluso museo), 7.50€ (ridotto); diversi prezzi si applicano per visite in mountain-bike e kayak (vedi sito web).

Nei dintorni

La Koroška è una regione piccola, per quanto montuosa, e si possono raggiungere tutti i suoi centri principali nel giro di pochi minuti. Črna na Koroškem è un grazioso paese di montagna noto per le sue piste da sci dove è cresciuta la campionessa Tina Maze, la più grande sciatrice slovena di tutti i tempi, nata però a Slovenj Gradec, il centro più grande (benché non il capoluogo) della regione, dove si possono ammirare un paio di chiese molto antiche e un interessante museo.

Per gli amanti delle strade tutte a curve, non è affatto lontana la splendida Logarska dolina, di cui abbiamo parlato tempo fa. Poco oltre confine, in Austria ma in zona di minoranza slovena, sorge il piccolo centro minerario e termale di Bad Eisenkappel/Železna Kapla.

Slovenj Gradec
Slovenj Gradec

Mappa della zona

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Come arrivare

Da Trieste: si prende l’autostrada per Fernetti e si prosegue fino a Ljubljana da dove si seguono le indicazioni per Maribor. Superata la tangenziale di Ljubljana si prosegue fino all’uscita di Šentrupert. Abbandonata l’autostrada si seguono le indicazioni per Mozirje. Superata Mozirje si procede in direzione Bele Vode e Črna na Koroškem; superato il valico si entra in Koroška e si scende fino a Črna. Alla rotonda in mezzo al paese prendere la prima uscita (non indicata) e proseguire verso Žerjav; poco dopo sulla destra si trova l’indicazione per Podzemlje Pece. Tempo di percorrenza: 3 ore.

Da Gorizia: si prende l’autostrada slovena H4 fino al casello di Nanos dove ci si immette sull’autostrada per Ljubljana. Seguire quindi le indicazioni qui sopra. Tempo di percorrenza: 3 ore.
In alternativa si seguono le indicazioni da Udine, passando per Tarvizio e l’Austria, risparmiando una decina di minuti ma pagando l’autostrada italiana e austriaca. La prima ipotesi è più conveniente per chi ha già la vinjeta slovena, la seconda per chi non la ha.

Da Udine e dal resto d’Italia: conviene passare da Tarvisio e dall’Austria (necessaria però la Vignette austriaca). Superata Villach si prosegue verso Klagenfurt e quindi verso Graz. Si abbandona l’autostrada a Griffen seguendo le indicazioni per la Slovenia (Slowenien). Superato il confine si seguono le indicazioni per Mežica e Črna na Koroškem. Tempo di percorrenza: 2 ore e 30m (da Udine).

Vinjeta

I luoghi indicati in questo articolo richiedono l’utilizzo dell’autostrada slovena (da Trieste e Gorizia) o dell’autostrada austriaca (da Udine e dal resto d’Italia).

Carlo Ghio

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