Venček svetega Ivana

Coroncine di San Giovanni, la magia di Štanjel

Riconoscibile da lontano con il suo campanile dalla forma particolare, Štanjel è sicuramente uno dei più bei villaggi del Carso sloveno. Pesantemente colpito durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, oggi risplende di nuova vita grazie agli ingenti lavori di restauro eseguiti negli ultimi decenni.

Štanjel - il castello dietro le mura
Štanjel – il castello dietro le mura

Ad accogliere il visitatore che accede dalla torre principale c’è la magnifica vista sul castello del XVI secolo, ridotto a poco più che una rovina dalla guerra, ma oggi recuperato in buona parte, con alcune sale adibite a galleria delle opere dell’artista sloveno Lojze Spacal. La piazza davanti al castello rappresenta un punto di snodo tra quella che fu la parte “nobiliare” del paese e la parte abitata dai contadini e artigiani, con la chiesa dagli interni barocchi dedicata al Santo che dà nome al paese.

Štanjel - la parrocchiale di San Daniele
Štanjel – la parrocchiale di San Daniele

Una delle cose più piacevoli di Štanjel è senz’altro passeggiare tra le sue viuzze acciottolate, ammirando le antiche case strette nel giro di mura orlato da bastioni. Archi, portali e cornicioni in pietra sono gli elementi tipici che decorano queste belle costruzioni in stile carsico.

L’esempio più tipico (e meglio conservato) è la Kraška hiša (“casa carsica”), un edificio del XV secolo interamente in pietra che ospita oggi una collezione etnologica. Da non perdere è poi il Ferrarijev vrt, il giardino dei Ferrari, costruito su progetto del grande architetto Max Fabiani.

In quest’atmosfera di altri tempi, un po’ magica e un po’ nostalgica, si svolge ogni anno a giugno la manifestazione “Venček svetega Ivana” (“la coroncina di San Giovanni”) – quale luogo migliore per rivivere le antiche tradizioni legate alla festa di San Giovanni? Tradizioni che a Štanjel si incarnano principalmente in un oggetto simbolo: una coroncina di fiori raccolti durante la notte di San Giovanni che viene appesa sulla porta di casa e lì rimane per tutto l’anno, a protezione di chi ci abita.

Passato un anno, il rito si ripete: nuovi fiori vengono raccolti e nuove coroncine intrecciate, mentre quelle vecchie vengono bruciate, di solito nel falò di San Giovanni, portando via con sé tutti gli aspetti negativi dell’anno appena trascorso.

Štanjel - Venček svetega Ivana
Štanjel – Venček svetega Ivana

Nell’ambito della manifestazione “Venček svetega Ivana” si è svolta una visita guidata di Štanjel, incentrata proprio sulla tradizione delle coroncine e sui significati in essa nascosti. La guida turistica sig. Bogdan Macarol ci ha svelato alcuni di questi significati simbolici, a iniziare dai fiori utilizzati: l’iperico (“šentjanževka” in sloveno, letteralmente “fiore di San Giovanni”), l’achillea millefoglie e la borracina acre.

Cos’hanno in comune queste piante? Sono dotate di proprietà terapeutiche, i lori fiori sono a forma di stella e il colore prevalente è il giallo. Tutte caratteristiche che rimandano al sole, la cui divinità per gli antichi slavi era Kresnik, che veniva celebrato durante il solstizio d’estate. Una figura mitologica soppiantata poi da San Giovanni Battista, in sloveno Janez Krstnik (anche il nome del santo ricorda quello dell’antica divinità slava!) il che ha provocato anche lo “spostamento” della festa dal 21 al 24 giugno (ne abbiamo parlato qui).

Štanjel - Venček svetega Ivana
Štanjel – Venček svetega Ivana

Come altrove in Slovenia, anche a Štanjel la notte di San Giovanni è legata a usanze le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Protagonisti di queste usanze sono quasi sempre tre elementi: acqua, fuoco ed erbe, che in questa notte aumentano i propri poteri magici e curativi.

Le erbe raccolte durante la notte di San Giovanni, fatte macerare in acqua o in olio, diventano dei medicinali da usare durante tutto l’anno. I resti dei fiori e degli steli usati per intrecciare le coroncine non si buttano via, ma vengono fatti ammollare in acqua che, secondo la tradizione, viene poi usata per lavarsi perché ha proprietà ringiovanenti. Varrebbe la pena provare!

L’arte di intrecciare le coroncine di San Giovanni viene portata avanti dalle associazioni locali, delle quali fa parte anche la signora Duška Švagelj, che dirige il laboratorio pratico che si svolge ogni anno in occasione della manifestazione “Venček svetega Ivana”.

Quest’anno vi hanno preso parte ben 68 partecipanti, tra i quali sono stati premiati gli autori dei “venčki” più belli. “Tutto è iniziato quasi per caso, vent’anni fa,” racconta la signora Duška, “quando l’etnologo Andrej Malnič, direttore del Goriški muzej, si trovava a fare delle ricerche a Štanjel e fu attirato dalle coroncine appese sulle porte delle case. Chiese di cosa si trattasse e iniziò ad approfondire l’argomento, riportando così in auge un’antica tradizione che rischiava di essere dimenticata.” A sottolineare l’importanza di questa tradizione, nel 2000 le coroncine di San Giovanni di Štanjel sono state iscritte nell’Inventario del patrimonio culturale sloveno – un riconoscimento non da poco!

Štanjel - L'interno di una casa tipica
Štanjel – L’interno di una casa tipica

A giudicare dall’interesse e dalla partecipazione che suscita la manifestazione “Venček svetega Ivana”, con partecipanti sempre più numerosi, anche da oltreconfine, questa bella tradizione intrisa di magia promette di vivere ancora a lungo e continuare a far sognare le generazioni di oggi, come quelle di secoli fa.

Il castello col borgo di Štanjel arroccato sulla collina
Il castello col borgo di Štanjel arroccato sulla collina

Nei dintorni

Štanjel si trova sul Carso, piuttosto vicino al confine con l’Italia, e a pochissimi chilometri dalla splendida Vipavska Dolina, la valle del Vipacco. In zona si possono visitare i campi di lavanda di Ivanji Grad, un piccolo angolo di Provenza sul Carso. Di fronte a Štanjel sorge Kobdilj, paese natio di Max Fabiani, dove, su un colle, si trova la villa della famiglia del grande architetto con il famoso albero di gelso.

La lavanda del Carso
La lavanda del Carso

Mappa della zona

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Come arrivare

Da Trieste: si prende sale sul Carso fino a Villa Opicina proseguendo fino al confine di Col, dove si entra in Slovenia. Da lì si prosegue in direzione Dutovlje e quindi Štanjel. Tempo di percorrenza: 40 minuti.

Da Gorizia: si entra in Slovenia al confine di Casa Rossa girando subito a destra e prendendo la prima uscita nella grande rotonda (indicazioni per Koper). Si supera l’autostrada proseguendo sempre dritti superando Volčja Draga e seguendo sempre le indicazioni per Koper/Sežana; superato l’abitato di Branik si prosegue a sinistra sempre in direzione Koper/Sežana. La strada comincia a salire e arriva direttamente a Štanjel. Tempo di percorrenza: 30 minuti.

Da Udine e dal resto d’Italia: conviene passare da Gorizia (uscita Villesse, quindi la nuova autostrada A34 che porta direttamente in Slovenia). Tempo di percorrenza: 1 ora, 10 minuti (da Udine).

Vinjeta

I luoghi indicati in questo articolo non richiedono l’utilizzo dell’autostrada.

Sara Terpin

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