L’Istria, a due passi da Trieste e dal confine italiano, è senza dubbio una delle zone più interessanti e affascinanti della nostra amata Slovenia. Pur essendo gran parte dell’Istria in territorio croato, quella piccola parte in Slovenia è ricca di tesori tutti da scoprire. Oggi andiamo a conoscere un tesoro naturale, Veli Badin, noto anche come “orecchie dell’Istria” (Ušesa Istre)!
Per prima cosa bisogna arrivare fino al piccolo villaggio di Sočerga (San Quirico in italiano), a un passo dal confine con la Croazia lungo la strada che da Capodistria porta a Pinguente (Buzet). Prima di arrivare in paese si svolta a sinistra, in salita nel bosco, fino ad arrivare al piccolo cimitero con la bella chiesetta che lo custodisce. Qui si parcheggia e può iniziare la nostra avventura!

Ma cosa è Veli Badin? Si tratta di una dorsale carsica alta 28 metri e lunga circa 2 chilometri al cui interno si sono formate 3 ampie grotte aperte, alte 17 metri e lunghe fino a 90 metri. Queste grotte sono note come “orecchie dell’Istria”.

Abbandoniamo il cimitero con la sua bella chiesetta alle nostre spalle dirigendoci a destra (indicazioni per “naravni most”, “buker”, “spodmol”). Dopo poco il sentiero si fa più stretto e si arriva a un’antenna delle telecomunicazioni. Qui il sentiero comincia la sua discesa che in circa 1 ora ci porterà a destinazione.

Ben prima di arrivare alla nostra meta, però, vediamo una freccia per un “bunker”. Si trova a 50 metri, sotto la cresta, è una piccola deviazione interessante che ci porta in un vero e proprio bunker naturale, leggermente modificato dall’uomo, in posizione strategica sopra la trafficata strada per la Croazia!

Ritornati sul sentiero principale si continua a scendere lungo la cresta: si attraversano un boschetto (proseguire dritti, non verso le indicazioni per Dvori) e numerose formazioni rocciose tipicamente carsiche. I colori in autunno, qui, sono davvero meravigliosi, tra il bianco delle rocce e il rosso del sommaco.
Dopo circa un’ora di cammino arriviamo alla prima meraviglia naturale: il naravni most, ovvero un ponte naturale, sotto al quale passiamo, scendendo verso la base del costone carsico, dove ci attende un’interessante tabella informativa che ci racconta, anche in italiano, le caratteristiche di questo luogo speciale.

Da qui il sentiero torna indietro, lungo la base del ciglione carsico e cominciamo a vedere le prime due grotte, più piccole, ma già interessanti. Proseguendo per pochi metri arrivamo alle enormi “orecchie” istriane: due grotte giganti, un tempo divise, ma oggi solo una piccola parete di roccia le separa in due parti.

Le rocce sono formate da pietra calcarea alveolina con tracce di marna. Le “orecchie” hanno la tipica morfologia delle grotte, con stalattiti, purtroppo consumate dagli agenti atmosferici (da queste parti la Bora non perdona!). La vista, dall’interno delle grotte, è veramente meravigliosa.

All’interno delle grotte nidificano alcuni uccelli, tra i quali il passero solitario e altri animali. Un cartello fuori dalle grotte sconsiglia di avvicinarsi. E’ però abbastanza impossibile non andare a vedere da vicino queste incredibili formazioni rocciose, l’importante è farlo con la massima attenzione e rispetto per l’ambiente naturale.
Proseguendo ancora s’incontra un’altra grande grotta, l’ultima, un po’ più piccola delle altre 2 giganti, ma parimenti impressionante. Da qui il percorso diventa un po’ più difficile da trovare tra gli arbusti del Carso, ma volendo prosegue e permette di risalire in cima alle rocce grazie a una piccola “ferrata”. Per chi non se la sentisse è consigliabile tornare indietro attraverso lo stesso percorso dell’andata.

Mangiare, bere e dormire
Subito prima del bivio per il cimitero di Sočerga si trova una piccola gostilna tradizionale che si chiama Gostilna Sočerga. Qualche chilometro prima, tornando verso Koper, nel paese di Gračišče, c’è la Domačija Ražman, dove si può anche pernottare, comprare vino locale e assaggiare tutte le tipiche prelibatezze del Carso.
Poco più avanti, sempre tornando indietro verso Capodistria, un altro luogo dove mangiare eccellenti specialità istriane “domače” è senza dubbio la Turistična Kmetija Škrgat a Hrastovlje, con vista sulla bellissima chiesa.
Nei dintorni
Lungo la strada che ci porta a Sočerga, con una piccola deviazione, si raggiunge Hrastovlje con la sua splendida chiesa fortificata (tabor) che all’interno nasconde affreschi meravigliosi, tra i quali la celebre danza macabra.
Girovagando per l’entroterra istriano sono tanti i paesini caratteristici da visitare. Prendendo la strada per Sveti Anton si può andare a Marezige, la “capitale del refosco”, con la sua fontana del vino e una splendida vista sulla piana di Koper/Capodistria. Da lì si può poi proseguire fino ad arrivare al mare.

Come arrivare
Da Trieste: si prende il valico di Rabuiese e si prosegue in direzione Koper/Capodistria fino all’uscita di Dekani (chi non ha la vinjeta deve uscire dal distributore OMV di Rabuiese e seguire le indicazioni gialle fino a Dekani). Da lì si procede lungo la statale per Ljubljana attraversando l’abitato di Rižana e quindi seguendo a destra per Buzet (HR). Proseguire sempre diritti verso la Croazia fino al villaggio di Sočerga. Subito prima della gostilna svoltare a sinistra in direzione Sv. Kvirik (tabella di legno), salendo nel bosco fino al cimitero. Tempo di percorrenza: 35 minuti (45 minuti senza vinjeta).
Da Gorizia: si prende l’autostrada slovena H4 in direzione Ljubljana e la si percorre tutta fino a congiungersi nell’A1 in direzione Koper/Capodistria. Si prosegue fino all’uscita Črni Kal da dove si seguono le frecce per Buzet (HR) e Hrastovlje. In alternativa, per chi non ha la vinjeta, si va a Trieste/Rabuiese (Grande Viabilità Triestina) e si seguono le indicazioni sopra riportate. Tempo di percorrenza: 1 ora (1 ora e 15 senza vinjeta)
Da Udine: si va a Trieste/Rabuiese (Grande Viabilità Triestina) e si seguono le indicazioni sopra riportate. Tempo di percorrenza: 1 ora e 40 minuti.
Vinjeta
Come indicato sopra, si possono fare diverse strade a seconda che si abbia o meno la vinjeta, senza allungare di troppo la percorrenza. Se non si possiede la vinjeta fare attenzione a seguire solo le indicazioni in giallo e mai quelli in verde o blu.
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