Seconda città per dimensioni e importanza nella regione storica del Prekmurje, Lendava è una cittadina dalla storia complessa, a volte tragica e fortemente connessa con la vicina Ungheria. Per noi che arriviamo dall’italia, è soprattutto la città più orientale della Slovenia, la più lontana di tutte, ma non per questo non meritevole di una visita, laggiù nella pianura pannonica!
Una lunga storia ungherese
I primi ad accamparsi in questa zona, come spesso accade da queste parti, furono i romani, ma le prime notizie di Lendava (Lendva in ungherese) risalgono al 1192 quando si stabilirono qui i magiari, governati dalla famiglia Hahold prima e dai Bánffy dopo. La famiglia Bánffy restò al potere a Lendava e nel Prekmurje per moltissimo tempo, fino alla fine del XVII secolo, quando subentrò il Regno d’Ungheria.

Lendava entra a far parte del Regno di Jugoslavia solo nel 1918 per poi tornare all’Ungheria durante l’occupazione nazista dal ’41 al ’45, quando viene liberata dall’Armata Rossa tornando a far parte della Jugoslavia e infine della Slovenia indipendente.

Ancora oggi a Lendava si sente parlare molto la lingua ungherese, tutti i cartelli e le insegne sono bilingui così come lo sono le scuole, primaria e secondaria, di questa piccola città. E’ il luogo d’incontro di queste due lingue così diverse tra loro, due popoli spesso in conflitto in passato, ma anche due culture che qui hanno molto in comune.
L’eredità ebraica
Il Prekmurje è l’unica regione della Slovenia dove tutt’ora vive, da secoli, una minoranza evangelica luterana. Questo è vero anche a Lendava dove però un tempo viveva una ben più numerosa comunità religiosa: quella ebraica.

Gli ebrei, generalmente di madrelingua ungherese, arrivarono a Lendava verso la fine del XVIII secolo con i primi mercanti. Ben presto diventarono una comunità molto attiva e sempre più numerosa: commercianti, locandieri, produttori di idromele, avvocati, medici. Aprirono negozi, locande, un albergo e la prima banca di Lendava. Tra il 1850 e il 1921 era attiva anche una scuola ebraica.

Cuore pulsante della comunità ebraica era ovviamente la sinagoga. Costruita nel 1866, è oggi un museo dove si racconta la storia degli ebrei di Lendava. Un tempo sorgeva, accanto alla sinagoga, un cimitero poi distrutto, insieme ai resti della scuola, negli anni ’90 per far spazio a un grande centro culturale ungherese.

Parte delle lapidi, principalmente della seconda metà dell’800 e del 900, sono state traslate presso il cimitero di Dolga Vas, alla periferia di Lendava, dove possono venire ammirate anche oggi. E’ un piccolo luogo di pace, immerso nella natura. La comunità ebraica fu completamente annientata durante l’occupazione nazista della città.
Lendava, città di cultura
Oggi Lendava è una piccola cittadina di poco meno di 3000 abitanti, con importanti insediamenti produttivi in ambito petrolifero e farmaceutico, che hanno portato un certo benessere. Il suo fulcro storico si racchiude tutto lungo la Glavna Ulica/Fő utca, la via principale dell’antica Lendava così come quella di oggi.

Attorno alla via principale, con le sue case basse color pastello che ricordano già la vicina Ungheria, troviamo quasi tutte le attrazioni di Lendava. La chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, in stile barocco, è sormontata dal Lendavski Grad, il castello di Lendava, un tempo proprietà della famiglia Esterházy, che oggi ospita l’attivissimo complesso museale della Galerija-Muzej Lendava/Galéria Múzeum Lendva.

Questo polo museale racchiude, all’interno del castello e in città, alcune collezioni permanenti, tra le quali un’impressionante collezione di farfalle e altri insetti. Non manca ovviamente una mostra sulla storia del castello, sugli abiti tradizionali della zona e altre mostre di sculture, un lapidario, etc…

Ma il fiore all’occhiello sono senza dubbio le mostre temporanee. L’abile direttore del museo Dubravko Baumgartner riesce ogni anno a portare al piano nobile del castello di Lendava mostre di caratura internazionale così come mostre fotografiche, di scultura, etc… che vengono invece esposte nelle affascinanti cantine o nella soffitta del castello. Un polo museale davvero di primo livello! Fino a fine ottobre 2020 si può ammirare una mostra su Giorgio de Chirico.
Alcune interessantissime mostre all’interno del castello di Lendava, dalla soffitta alle cantine.
Tornando sulla glavna ulica, in una bella casa d’inizio ‘900 al numero 52, incontriamo una depandance del museo, dal nome tanto lungo quanto affascinante: “Muzej meščanstva, tiskarstva in dežnikarstva” (Museo della cultura borghese, della stampa e della produzione di ombrelli).

Tra il 1867 e il 1914 fu un periodo d’oro per Lendava e fiorì una ricca classe borghese. All’ingresso del museo possiamo ammirare uno studio e un salotto della famiglia Eppinger, finemente decorato con velluto rosso. Sul lato sinistro della stanza si trova invece una magnifica farmacia. A Lendava sorse la prima farmacia del Prekmurje, fondata nel 1825 da Béla Kiss.
Lo studio e salotto della borghesia e la splendida farmacia.
Uno degli orgogli di Lendava era anche la produzione di ombrelli. La fabbrica “Hungária Hazai Ernyőgyár Rt.” fu probabilmente la prima di tutta l’Austria-Ungheria a produrre ombrelli in serie ed ebbe un tale successo che dopo 3 anni dovettero ingrandirla costruendo uno splendido edificio in stile Secessione. La fabbrica ha chiuso definitivamente nel 2001 ma nel museo possiamo ammirare alcuni tra gli ombrelli più belli, oltre ad attrezzatura e macchine per la loro produzione.

Infine la stampa. La storia della tipografia a Lendava inizia nel 1573 quando fu stampato il primo libro nell’attuale Slovenia. In seguito, all’inizio del 1900, iniziò un secondo periodo d’oro per la tipografia a Lendava, grazie soprattutto alla famiglia Balkányi che stampava quotidiani nelle sue tipografie di Lendava, Murska Sobota e Čakovec (oggi in Croazia).
La storia della tipografia a Lendava.
Una costruzione che non può passare inosservata, costruita nel 1995 di fronte alla Sinagoga, è senza dubbio il “Centro culturale” di Lendava, opera dell’architetto ungherese Imre Makovecz. Si tratta di un grande teatro/sala da concerti con ben 444 posti a sedere e ulteriori aree espositive. Ospita esibizioni dei principali teatri sloveni e ungheresi ed è il vero punto d’incontro culturale per le due anime della città, quella slovena e quella magiara.

Lendavske gorice: il regno del vino
Una gita a Lendava non può essere tale se non si passa un po’ di tempo sulle Lendavske gorice, le colline che proteggono la città sul lato est, sopra al castello. Qui si coltiva la vite e il nuovo simbolo di questa splendida zona collinare è senza dubbio la torre panoramica Vinarium. Dalla terrazza panoramica a 52m si può godere di un panorama a 360° che spazia su quattro paesi: Slovenia, Ungheria, Croazia e Austria.

Una volta scesi dalla torre non resta che andare alla ricerca di un vinotoč (mescita) o qualche cantina dove degustare del buon vino locale! Vedrete sicuramente delle cimprače, le antiche case rurali col tetto di paglia tipiche del Prekmurje e della vicina Ungheria e non mancano i locali dove fermarsi a bere, mangiare e anche pernottare godendosi la rilassante vista dei vigneti sopra Lendava.
Lo splendido panorama dei vigneti delle Lendavske Gorice e una tipica cimprača.
Sulle Lendavske Gorice non ci sono grandi alberghi per fortuna, ma è stato allestito una sorta di albergo diffuso che racchiude in un unico sito le piccole realtà locali. Per chi volesse fermarsi a dormire in questo splendido luogo ci sentiamo di consigliare caldamente un luogo gestito da persone speciali: l’Apartma med vinogradi della famiglia Kleiderman. Monika Bači Kleiderman è stata la nostra splendida guida in giro per Murska Sobota e, oltre ad affittare questo bell’appartamento in mezzo ai vigneti, produce, assieme al marito Igor, ottimo vino locale con una bottiglia molto particolare che si richiama ai cognomi di Monika e Igor. Chi parla italiano e tedesco capirà! 😉
Una bottiglia di vino e una camera con vista sul Vinarium e i vigneti: cosa volere di più?
Le terme
A Lendava sorgono le terme più a oriente di tutta la Slovenia. E sono anche le più giovani. Nel 1965, infatti, il governo jugoslavo iniziò a fare trivellazioni alla ricerca del petrolio. Quello che trovarono fu invece un’acqua termale particolarmente ricca di paraffina, ideale contro i reumatismi! L’acqua si trova a una grande profondità e non sgorga in superficie, per questo non era mai stata trovata prima delle trivellazioni petrolifere.

Le terme Lendava sono relativamente piccole ma particolarmente apprezzate in special modo dalle persone della terza età, questo per via delle eccezionali proprietà terapeutiche nella cura dei reumatismi e delle patologie articolari e muscolo-scheletriche. L’acqua ha un tipico colore verdognolo e una consistenza oleosa, magari non bellissima a vedersi, ma sicuramente molto efficace!
Informazioni utili
Lendava si raggiunge in circa 3 ore di strada da Trieste e Gorizia, mezz’ora in più da Udine. Il percorso è interamente in autostrada (indicazioni per Ljubljana, quindi Maribor, infine Budapest). E’ ovviamente necessario avere la “vinjeta” autostradale.
L’ingresso al Museo del castello (mostre temporanee più permanenti) costa 6€ per adulto. L’ingresso alla Sinagoga costa 2,50€ così come per il Museo della borghesia, stampa e produzione di ombrelli. L’ingresso al Vinarium costa 7,00€.
Tra vino castelli terme e mostre in questa cittadina di cose da vedere ce ne sono tantissime. quando la situazione migliorerà, vorremmo tanto organizzare un on the road in Slovenia e questa cittadina la andremo a visitare.
Sarò abbastanza comune ma leggendo tutto l’articolo la cosa che più mi attratto è questo palazzo/castello con una mostra in ogni dove. Salterei il padiglione insetti, sono fonica verso i ragni, ma mi soffermerei sicuramente a vedere la tipografia e Giorgio De Chirico!