Slovenj Gradec

Koroška 1: cosa vedere a Slovenj Gradec e nella valle della Mislinja

Cominciamo oggi una mini serie di articoli tutti incentrati sulla regione della Koroška, ovvero la piccola parte di Carinzia rimasta in Slovenia dopo la prima guerra mondiale a cui è stata aggiunto qualche pezzo di Stiria. Una regione tra le meno note della Slovenia, anche tra gli stessi sloveni, forse per la carenza di arterie stradali di un certo rango che la attraversano, essendo fuori dai due assi viari principali del Paese, il che la rende al tempo stesso una delle regioni più interessanti, affascinanti e turisticamente ancora da scoprire.

La Koroška odierna è divisa in tre vallate percorse dai fiumi Mislinja, Drava e Mežica. Cominciamo oggi da quella che è la città principale della regione, Slovenj Gradec, che divide con Ravne na Koroškem anche il titolo di capoluogo della regione, e si trova nella Mislinjska dolina, la valle del piccolo fiume Mislinja.

Slovenj Gradec: città della pace

Fino al 1918, sotto l’Impero Austriaco, la città di Slovenj Grandec, all’epoca conosciuta principalmente col nome tedesco di Windischgrätz, faceva parte della Stiria (Štajerska). Solo dal 2005, insieme a tutta la vallata della Mislinja, è diventata parte della nuova regione statistica della Koroška. Città tradizionalmente colta, è senza dubbio l’anima culturale e artistica di questa piccola regione. Qui hanno sede il Museo regionale della Carinzia, la Galleria di belle arti, il ginnasio, l’università, la biblioteca e la scuola di musica.

Il cavallo simbolo di Slovenj Gradec di fronte alla chiesa di S.Elisabetta.
Il cavallo simbolo di Slovenj Gradec nel cuore del centro storico.

La vocazione artistica di Slovenj Gradec, che nel corso degli anni è diventata centro d’incontri per artisti di tutto il mondo, ha avuto un importante riconoscimento nel 1989 quando, su iniziativa del pittore e organizzatore culturale Karel Peček, è stata dichiarata “città della pace” dal segretario generale delle Nazioni Unite Javier Pérez de Cuéllar.

Tra chiese, palazzi e caffè

Il centro storico di Slovenj Gradec, ottimamente conservato, è piccolo e si trova all’interno di quella che un tempo era l’antica cerchia muraria. Tutto ruota attorno a Glavni trg, la piazza principale, che, come spesso accade nel mondo asburgico, è in realtà una larga via. Se si entra in auto si deve prendere il biglietto all’ingresso, come in un autosilo, dopo di che si pagherà all’uscita della via a seconda del tempo passato all’interno del centro storico. L’accesso pedonale è ovviamente libero.

Antico e moderno lungo il perimetro delle mura di Slovenj Gradec.
Antico e moderno lungo il perimetro delle mura di Slovenj Gradec.

Al centro di Glavni trg, di fronte al centro d’informazioni turistiche (TIC) e a una moderna statua di cavallo, che è diventata un po’ il simbolo della città, si affaccia Trg Svobode, piazza della libertà, dominata dalla chiesa parrocchiale dedicata a Santa Elisabetta (cerkev Sv. Elizabete) che proprio quest’anno ha compiuto la bellezza di 770 anni dalla consacrazione, avvenuta nel 1251. Nata come chiesa romanica, è stata poi goticizzata a più riprese, fino ad assumere l’aspetto attuale, principalmente barocco.

Ma il vero gioiello dell’architettura religiosa di Slovenj Gradec si trova proprio accanto alla grande chiesa di Santa Elisabetta. Si tratta della piccola chiesa dello Spirito Santo (cerkev Sv. Duha). Costruita nel 1428 come cappella dell’ospedale, a navata unica con volta a costoloni, presenta un lungo presbiterio con la parete nord completamente affrescata. Sono rappresentate 27 scene della Passione di Gesù. Dietro alle due chiese, in un piccolo parco, si può vedere dove passavano le antiche mura cittadine.

Come visitare la chiesa dello Spirito Santo
La chiesa dello Spirito Santo è solitamente chiusa.
Per la chiave, rivolgersi all'ufficio turistico (TIC) in Glavni trg 24.

Passando dall’altro lato del piccolo centro storico si raggiunge il palazzo Rotenturm, oggi sede del municipio. Si tratta di un pittoresco maniero nobiliare con un’ampia corte con arcate e una grande fontana. Fu rimaneggiato numerose volte nel corso dei secoli e l’aspetto attuale risale principalmente al XVIII secolo. L’ampia corte del palazzo Rotenturn è utilizzata oggi soprattutto per eventi culturali (musica, teatro, danza, etc..), in particolar modo durante i mesi estivi.

L'elegante palazzo Rotenturm, oggi sede del municipio.
L’elegante palazzo Rotenturm, oggi sede del municipio.

Tornando sulla Glavni trg, facciamo una sosta al caffè del Museo regionale per avvicinarci, in qualche modo, al prossimo personaggio che andremo a incontrare, sorseggiando… il suo caffè preferito! Parliamo di Hugo Wolf, compositore austriaco nativo proprio di Slovenj Gradec. Il caffè di Hugo Wolk (Wolfova kava) è un caffè turco con la panna, davvero prelibato, e lo si può gustare in diversi bar in giro per il centro di Slovenj Gradec.

Metti un caffè con Hugo Wolf...
Metti un caffè con Hugo Wolf…

Pochi passi e si raggiunge la casa natale di Hugo Wolf, oggi parte del Museo Regionale della Carinzia e interamente dedicata alla vita e alle opere di questo importante compositore, poco conosciuto da noi in Italia, ma molto apprezzato nel mondo germanofono.

L'esterno della casa natale di Hugo Wolf.
L’esterno della casa natale di Hugo Wolf.

Pur essendo senza dubbio un compositore austriaco di lingua tedesca, a dispetto del nome e della propaganda nazionalista dell’epoca, Hugo Wolf aveva entrambi i genitori sloveni: il padre si chiamava Philipp Wolf (già Vouk, lupo, Wolf in tedesco) mentre la madre Katharina Nussbaumer (già Orehovnik), originaria di Naborjet (oggi Malborghetto), in Valcanale/Kanalska dolina che oggi è in Italia. Furono loro stessi a tedeschizzare i propri cognomi, come si usava spesso fare all’epoca per salire la scala sociale.

All’interno del museo troviamo un auditorium, dove si svolgono eventi musicali ovviamente incentrati sulla musica di Hugo Wolf, e diverse stanze che ripercorrono la tormentata vita di questo importante compositore, dalla gioventù come musicista prodigio, all’incontro con Wagner che ne influenzò profondamente lo stile fino alla sua morte, per sifilide, in solitudine nel 1903.

Rojstna hiša Huga Wolfa
Glavni trg 40, Slovenj Gradec
Martedì-Sabato 10-16
Biglietto intero: 4,00 euro

Perger 1757: il tempio della dolcezza

Una visita a Slovenj Gradec non può essere definita tale se non si fa un salto da Perger 1757. Fin dal 1757 la famiglia Perger produce candele e dolci di pan di zenzero. La loro fabbrica viene definita “il paradiso del miele” ed è un vero e proprio tempio della dolcezza! Un piccolo negozio storico si affaccia sulla via principale di Slovenj Gradec, Glavni trg 34, ma il vero tempio della dolcezza si trova poco fuori dal centro storico, dove lo spumeggiante padrone di casa Hrabroslav Perger ci accoglie nella sua casa-museo.

L'entusiasmo del signor Hrabroslav Perger!
L’entusiasmo del signor Hrabroslav Perger

Il mondo di Hrabroslav Perger e della sua famiglia è un mondo magico fatto di miele e dolciumi. Nove generazioni di questa famiglia di pasticceri e creatori di candele si sono succedute fino a oggi. Tra i loro clienti troviamo alcuni tra i più importanti e famosi personaggi dello spettacolo, della politica, della religione: dall’amatissimo Luciano Pavarotti al Dalai Lama, fino ai coniugi Trump che non stanno molto simpatici al signor Hrabroslav per via di qualche fattura arretrata… 😉

Tutto è prodotto a mano, dalle candele di cera tradizionali, a quelle “energetiche”, alle caramelle di ogni forma e dimensione, ai liquori fino ai loro celebri dolci di pan pepato, tutto senza conservanti né coloranti chimici. Nei due piani della casa-museo si possono ammirare dei veri capolavori dolciari, tra cui un’enorme casetta fatta interamente di caramelle e pan pepato!

Una tradizione unica, un laboratorio unico in Europa nel suo genere. Il tutto condito dall’entusiasmo e dalla simpatia incredibile del signor Hrabroslav che vi condurrà attraverso la Hiša mojstrovin Perger 1757, la casa dei suoi capolavori. Prima di andare via chiedetegli di farvi vedere anche la casa del cane, ne vale la pena! 😉

Perger 1797
Negozio: Glavni trg 34, Slovenj Gradec
Orario: lunedì-venerdì 8:00 – 17:00, sabato 9:00 – 12:00
Museo: Pohorska cesta 14, Slovenj Gradec

Nei dintorni: tra chiese, mulini e sport

Un tempo alle spalle di Slovenj Gradec sorgeva un castello, che oggi non c’è più ma che tutti continuano a chiamare Grad (castello in sloveno). Al suo posto possiamo però ammirare la gotica chiesa di San Pancrazio (cerkev Sv. Pankracija), una chiesa unica nel suo genere. Il campanile, staccato dalla chiesa, è infatti l’unica torre sopravvissuta dell’antico castello, mentre la chiesa stessa risale al XIII secolo.

La bella cheisa gorica di San Pancrazio, sopra Slovenj Gradec.
La bella cheisa gotica di San Pancrazio, sopra Slovenj Gradec.

La forma della chiesa, a navata unica, è piuttosto insolita. Una “Scala Santa” fiancheggia la navata che ha forma cubica con quattro archi a crociera sorretti da un’unica colonna centrale. La chiesa è solitamente chiusa, ma la chiave si trova nelle vicine case fuori dalle mura di cinta.

L'esterno della chiesa di Legen.
L’esterno della chiesa di Legen.

Procedendo verso sud lungo il corso del fiume Mislinja (direzione Velenje), svoltiamo a sinistra fino a raggiungere il villaggio di Legen. Nel 1993 alcuni archeologi di Maribor, nel sostituire la pavimentazione della piccola chiesa di San Giorgio (cerkev Sv. Jurija) a Legen, trovarono delle antiche tombe con resti umani e tracce di un precedente edificio, una chiesa alto-medievale risalente al IX secolo.

Si tratta di 26 tombe di antichi slavi del ceppo “Ketla”, risalenti al periodo della cristianizzazione della Carantania. Oltre a resti umani, alcuni ancora visibili, sono stati ritrovati anche monili tra cui anelli e fermagli, uno dei quali raffigurante un pavone, simbolo paleocristiano di immortalità. Oggi il pavimento della chiesa è stato sostituito con dei vetri che permettono di vedere le tombe scoperte sotto la chiesa.

L'interno della chiesa di Legen, col pavimento in vetro.
L’interno della chiesa di Legen, col pavimento in vetro.

La valle della Mislinja era un tempo costellata di mulini e segherie che sfruttavano la forza dell’acqua. Tra questi la Herčeva žaga in mlin, nel paese di Tomaška vas, un bellissimo complesso formato da una segheria con due mulini ad acqua, restaurato e rimesso in funzione dal Museo regionale della Carinzia. Purtroppo nel luglio di quest’anno, nemmeno un mese prima che andassimo a vederlo, una terribile alluvione ha pesantemente danneggiato il mulino che al momento è chiuso in attesa di un nuovo restauro.

La splendida Herčeva žaga in mlin, dopo l'alluvione.
La segheria con mulino Herčeva žaga in mlin, dopo l’alluvione.

Risalendo la valle della Mislinja prendiamo quota e andiamo nel cuore sportivo di questa valle: Kope. Siamo sull’altopiano del Pohorje, nella sua parte più occidentale. Sul Pohorje troviamo diversi complessi sportivi, principalmente votati agli sport invernali, che negli ultimi anni hanno saputo rinnovare la propria offerta estendendola anche ai mesi estivi, in modo da poter godere di questa montagna 365 giorni l’anno.

L'albergo e ristorante Lukov Dom a Kope.
L’albergo e ristorante Lukov Dom a Kope.

Il Pohorje è un altipiano di origine alpina le cui cime raggiungono al massimo i 1500 metri di altezza. È in gran parte ricoperto da fitte foreste e se nei mesi invernali è meta degli sciatori (discesa, fondo, salto, etc…), d’estate viene invaso dagli amanti della mountain bike e dagli escursionisti. Il centro sciistico di Kope conta 15 chilometri di piste e 11 impianti di risalita. D’estate invece si può portare la bici anche in seggiovia e scendere per le due piste di downhill con la propria mountain bike.

Moltissime sono le attività, non solo sportive, che si possono fare a Kope: matrimoni, feste, team-building, congressi, scuola nella natura, etc… Si tratta di un centro sportivo davvero bello, moderno, grande e in continua evoluzione. Si trovano alberghi, camping, spazio per i camper, ristoranti, un piccolo centro wellness, campi sportivi e anche un nuovissimo campo da disc-golf, uno sport di cui, lo ammettiamo, non sapevamo nemmeno l’esistenza prima di salire a Kope!

Avete mai giocato a disc-golf?
Avete mai giocato a disc-golf?

Dal punto più alto del comprensorio, raggiungibile a piedi o in seggiovia, si gode di uno spettacolare panorama a 360 gradi sulla valle della Mislinja e praticamente su tutta la Koroška fino alle Alpi, mentre dall’altra parte si vede il grande altipiano del Pohorje fino a Maribor. Si può percorrere un itinerario con punti energetici, mentre per i più piccoli ci sono i percorsi tematici avventurosi nel bosco.

Torniamo a valle e ci dirigiamo verso la nostra ultima meta, il villaggio sparso di Sele, vicino a Slovenj Gradec. Qui sorge un’altra splendida chiesa gotica, dedicata a San Rocco (cerkev Sv. Roka), dove servì come parroco Franc Ksaver Meško, scrittore sloveno a cavallo tra l’800 e il 900, sepolto nel piccolo cimitero adiacente la chiesa. La chiave della chiesa si trova nel vicino bar lungo la strada. All’interno si possono ammirare il soffitto a volta e affreschi gotici in buono stato di conservazione.

Dove mangiare e dormire

Per mangiare nella Mislinjska dolina c’è davvero l’imbarazzo della scelta, soprattutto nel complesso sportivo di Kope, dove troviamo ben tre ristoranti, un self-service, un pub e un rifugio! La restavracija Luka può ospitare 90 persone al chiuso più altre 100 nella terrazza coperta e 40 all’aperto; si possono mangiare piatti sloveni e tipici della Koroška come i loro ottimi affettati, oppure classici hamburger e cibo internazionale.

Gli ottimi affettati della Restavracija Luka a Kope.
Gli ottimi affettati della Restavracija Luka a Kope.

A fondovalle, su consiglio del signor Perger (che di cibo se ne intende!), abbiamo mangiato un ottimo gulaš presso la Gostilna Rogina (Podgorje 40), una tipica trattoria familiare con posti al chiuso e all’aperto con tanto di mini museo con animali imbalsamati. Vigino a Legen si trova anche l’agriturismo Rotovnik-Plesnik dove si possono gustare piatti tipici carinziani come il mežerli.

La nostra meravigliosa casetta sull'albero!
La nostra meravigliosa casetta sull’albero alla Kmetija Samec.

Per dormire c’è un luogo davvero speciale di cui ci siamo subito innamorati e di cui abbiamo parlato in un apposito articolo. Si tratta della Kmetija Samec nel paese di Sele, di cui abbiamo parlato poco più sopra. Un luogo splendido, a contatto con la natura, dove si può anche dormire in una casetta sull’albero, come abbiamo fatto noi! Super bello, super romantico e con una colazione da far invidia agli alberghi di lusso. Da non perdere!

Carlo Ghio

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