A metà strada tra Ljubljana e il litorale, alla confluenza dei fiumi Idrjica e Nikova, in una valle immersa tra boschi e colline sorge Idrija, dal 2012 dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Eppure fino alla fine del ‘400 questo luogo era poco più che un piccolo paesino di pastori e contadini. Il suo destino cambiò completamente nel 1490, quando un fabbricante di secchi, risciacquando i suoi recipienti in una sorgente, notò una sostanza simile all’argento. L’emozione per la scoperta fu così forte che l’uomo non tenne il segreto per sé, ma lo raccontò subito ai compaesani. Otto anni dopo ebbero inizio le prime estrazioni di mercurio.
Da paesino a centro minerario
Nonostante il lavoro duro e rischioso, l’attività mineraria richiamò a Idrija in poco tempo numerosi lavoratori: minatori, ma anche tecnici, medici e avvocati. Il piccolo paese si espanse fino a diventare una vera e propria cittadina con scuole e importanti edifici sia pubblici sia privati. Nella seconda metà del XVIII secolo qui venne costruito il più antico teatro della Slovenia e, tra le città della Carniola, Idrija era seconda solo a Ljubljana.

Passeggiando per il piccolo centro storico possiamo ammirare ancora oggi alcuni bei palazzi, soprattutto intorno alla piazza principale Mestni Trg. Qui troviamo il municipio in stile neoclassico e la rinomata scuola di merletto. Altro edificio degno di nota è il Magazin, nella piazza Trg Sv. Ahacija, che nel medioevo costituiva il centro della cittadina. Si tratta di un granaio dove venivano depositate le scorte alimentari con cui venivano in parte pagati i minatori.

Sui pendii alle spalle del centro cittadino si possono ancora vedere le tipiche case dei minatori in pietra con il caratteristico tetto appuntito e le finestrelle quadrate. Queste case avevano tre o quattro piani e di solito ospitavano più famiglie. I minatori infatti non potevano permettersi una casa tutta per loro.
Una curiosità legata all’attività mineraria è il Kamšt: la più grande ruota ad acqua in legno d’Europa (13,6m di diametro), usata dalla fine del ‘700 fino a metà ‘900 per pompare l’acqua fuori dalle miniere. Le pompe a vapore, i compressori e altri macchinari del XIX secolo sono invece esposti nel Jašek Frančiške, una miniera aperta nel 1792.

Ma l’edificio che più di tutti caratterizza il centro storico di Idrija è il castello Grad Gewerkenegg che sorge su una collina sopra il centro storico. Costruito nella prima metà del ‘500 in stile rinascimentale, nei secoli seguenti fu arricchito con elementi barocchi: particolarmente pittoresco è il cortile ad arcate ornate da affreschi con motivi floreali.

Il castello ospita oggi il Mestni Muzej, museo civico, che in gran parte, come ovvio, è dedicato alla storia mineraria della città. All’altra attrattiva di Idrija, ossia i famosi merletti al tombolo (idrijska čipka) è dedicata un’altra sezione del museo.

Sin dal XVII secolo le mogli dei minatori si dedicavano a questo raffinato lavoro manuale per arrotondare le paghe dei mariti, ma fu dal XIX secolo che Idrija divenne il centro più rinomato per la produzione dei merletti, con l’istituzione della famosa scuola nel 1876. Oggi la “idrijska čipka” viene celebrata ogni anno a fine giugno durante il Festival idrijske čipke, con una mostra-mercato, concerti e altri eventi culturali ed enogastronomici.
A caccia di argento vivo
Al culmine dell’attività di estrazione, nel XVIII secolo, la miniera di Idrija era seconda solo a quella di Almadén in Spagna: vi veniva estratto infatti il 13% dell’intera produzione mondiale di mercurio. I lavori di scavo si estendevano su un territorio molto vasto: la città di Idrija giace infatti su circa 700 km di pozzi che scendono fino a 32 metri sotto il livello del mare.

La miniera non è più in funzione dagli anni ’70 del secolo scorso. Il calo dei prezzi e l’utilizzo più limitato del mercurio sono alcuni fattori che hanno contribuito all’abbandono dell’attività.

Oggi è possibile scoprire da vicino come si svolgeva l’attività mineraria e com’era la dura vita dei minatori visitando l’Antonijev Rov (galleria di Antonio). Dopo aver visionato un interessante documentario introduttivo, s’indossano il giaccone e il casco da minatore e ci si scambia il tradizionale saluto “srečno” (buona fortuna) prima di addentrarsi tra i cunicoli della miniera.
Durante la visita guidata di circa 1 ora e mezza (disponibile anche in italiano) viene presentato lo sviluppo dell’attività mineraria durante i secoli, ma ciò che colpisce più di tutto è la ricostruzione della dura condizione di lavoro dei minatori. Esposti agli effetti nocivi del mercurio, uno degli elementi naturali più tossici, riuscivano a lavorare al massimo 6/7 anni, mentre la loro aspettativa di vita non superava i 40 anni.

Nella galleria si visita anche la cappella della Santa Trinità scavata nella roccia e si possono vedere campioni di cinabro e mercurio grezzo. Come curiosità la guida vi mostrerà una pallina di ferro che galleggia sul mercurio, dal peso specifico assai maggiore. Mentre camminerete nella penombra delle gallerie sentirete sicuramente una risata beffarda: è il Perkmandlc, lo gnomo che un tempo faceva i dispetti ai minatori e oggi ama spaventare i turisti!
Idrija da mangiare
Non si può visitare Idrija senza aver assaggiato il suo famosissimo piatto tipico: gli idrijski žlikrofi, una pasta fatta in casa ripiena di patate ed erbe e racchiusa nella sua forma tipica. I condimenti degli žlikrofi possono variare, dal sugo di arrosto ai funghi, ma quello più tipico è la “bakalca”, uno stufato di montone e verdure.

Gli žlikrofi sono un piatto tipico certificato e tutelato dall’Unione europea, perciò… diffidate dalle imitazioni! A fine agosto viene dedicata loro addirittura una festa, “Praznik idrijskih žlikrofov”, con bancarelle, laboratori, dimostrazioni e gare culinarie.
Li potete provare nelle trattorie del centro di Idrija, come Gostilna Kos, o a Spondja Idrija alla Gostilna Mlinar, di cui vi avevamo parlato tempo fa.
Nei dintorni
Il centro sciistico di Cerkno è situato a meno di mezz’ora d’auto da Idrija ed è famoso per il suo tradizionale carnevale chiamato Laufarija. Poco oltre si trova l’ospedale partigiano Bolnica Franja. Sulle alture sopra Idrija sorge invece il delizioso villaggio di Vojsko, il paese più alto della Primorska: anche qui si scia in inverno e si fanno belle passeggiate d’estate tra i verdi pascoli.

Mappa della zona
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Come arrivare
Da Gorizia ci sono due possibilità per arrivare a Idrija. La più rapida è andando fino ad Ajdovščina (con la superstrada H4 se in possesso della vinjeta, altrimenti lungo la vecchia statale) e da lì seguire le indicazioni per Idrija, passando per Col, Črni Vrh e Godovič. Tempo di percorrenza: 1h e 15m (10 minuti in più facendo la statale.
La via alternativa è passando lungo la valle dell’Isonzo in direzione Tolmin, svoltando quindi a destra in direzione Most na Soči (Idrija è già indicata). Da lì si prosegue sempre lungo la strada principale fino a Idrija (passando per Cerkno). Tempo di percorrenza: 1 ora e 35 minuti.
Anche da Trieste le possbilità sono 2 a seconda che si abbia o meno la vinjeta. Si può prendere l’autostrada per Ljubljana fino all’uscita di Unec. Qui si svolta a destra in direzione Planina e si prosegue verso l’abitato di Planina e alla rotonda si prende la prima uscita (Kalce). Si prosegue quindi sempre dritti lungo la via principale (Idrija è indicata). Tempo di percorrenza 1h e 25m
La via alternativa, tutta su strade statali prevede l’ingresso in Slovenia dal valico di Col (Repen) proseguendo per Dutovlje e Štanjel. Poco prima di giungere a Štanjel , presso l’abitato di Kobdilj, si svolta a destra in direzione Vipava. Arrivati a Vipava seguire le indicazioni per Vrhpolje e quindi per Col. Da lì si prosegue verso Črni Vrh e Godovič arrivando quindi a Idrija. Tempo di percorrenza: 1 ora e 45 minuti.
Da Udine e dal resto d’Italia ci sono ancora due possibilità. La prima, più panoramica e lenta, ma senza vinjeta, prevede di andare a Cividale e, lungo la valle del Natisone/Nadiža si arriva a Kobarid. Da qui si seguono le indicazioni per Tolmin, si entra in paese e si prosegue fino a Most na Soči dove si svolta a sinistra in direzione Idrija. La seconda invece prevede di andare a Gorizia e seguire le indicazioni sopra riportate.
Tempo di percorrenza, in ambo i casi: 2 ore o poco più.
Vinjeta
A seconda dell’itinerario scelto si può fare a meno della vinjeta autostradale. Importante seguire sempre le indicazioni in giallo e marrone, mai in blu o verde.
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