Laufarija

I Laufarji di Cerkno: è tutta colpa del carnevale!

“È tutta colpa del carnevale!” così la pensano a Cerkno, nota località sciistica della Goriška situata pochi chilometri oltre la strada che da Tolmin porta a Idrija. Qui a carnevale regnano i Laufarji, una delle maschere carnevalesche tradizionali più tipiche della Slovenia. La figura del Pust (= “carnevale”), con il suo vestito fatto di muschio e la maschera in legno da cui sbucano due denti di cinghiale, rappresenta l’inverno, ma anche tutto ciò che di negativo è accaduto durante l’anno. Per questo viene processato e condannato.

Una tradizione antica conservata con passione

L’origine dei Laufarji si perde nella notte dei tempi: non ne esistono testimonianze scritte, poiché la tradizione veniva perpetuata oralmente di generazione in generazione. La tradizione si interruppe con lo scoppio della prima guerra mondiale: solo i ragazzi, infatti, potevano travestirsi da Laufarji, ma con lo scoppio del conflitto mondiale gran parte di essi partì per la guerra. 

Nel 1918 la tradizione fu proibita dalle autorità italiane che avevano occupato questi territori. Anche la seconda guerra mondiale inflisse pesanti colpi agli abitanti di Cerkno: tra il 1943 e il 1945 il paese fu bombardato per ben quattro volte.

Benvenuti a Cerkno dal Ta terjast! - Laufarji
Benvenuti a Cerkno dal Ta terjast!

Solo nel 1956 la tradizione dei Laufarji riprese vita: consultando gli abitanti più anziani che ancora si ricordavano del cerimoniale carnevalesco originale e con la collaborazione del prof. Niko Kuret, esperto di etnografia, si riuscì a ricostruire tutte le maschere originarie e anche i riti tradizionali a esse collegati. Oggi l’associazione culturale “Laufarija Cerkno” custodisce questa tradizione e la tramanda ai posteri, facendo attenzione affinché si mantenga così com’era, con tutte le sue caratteristiche originarie, che vengono insegnate scrupolosamente alle nuove leve dei Laufarji.

I giovani Laufarji
I giovani Laufarji

Le figure della laufarija

Il gruppo dei Laufarji comprende molte figure diverse. Alcune sono molto antiche e affondano le loro radici nei rituali pagani: così ad esempio il Pust, simbolo dell’inverno da scacciare, ma anche la figura del Ta Terjast, che simboleggia lo spirito degli antenati. La parola “Terjast” deriva da “terje”, che indica il materiale di scarto della tessitura della tela, materiale di cui è fatto il suo costume.

I Terjasti hanno il compito di custodire il Pust affinché non sfugga e di mantenere l’ordine. Corrono qua e là con in mano una bacchetta di legno di nocciolo, e proprio dal loro correre deriva il nome Laufarji (dal tedesco “laufen” – correre). Ta smrekov (“smreka” significa abete) è invece il fratello del Pust, vestito con rami di abete.

Il Pust, rassegnato al suo destino! - Laufarji
Il Pust, rassegnato al suo destino!

A custodire il Pust è anche il Lamant, nome di origine ignota, un essere mitologico coperto di pelo, l’unico laufar a non indossare la maschera di legno bensì di pelle di pecora. Il capo dei Laufarji è Ta star (“il vecchio”), che indossa l’abito tradizionale delle feste di Cerkno, accompagnato da Ta stara (“la vecchia”) che spazza via con la scopa i problemi dell’anno passato.

Un costume molto particolare è quello di Ta Bršljanov, figura che rappresenta la primavera: il suo abito è fatto di diecimila foglie di edera, che ogni anno vengono cucite a mano sul vestito. E’ oggi accompagnato da Marjetica, con l’abito impreziosito da margherite.

Ta Bršljanov e Marjetica, l'arrivo della primavera! - Laufarji
Ta Bršljanov e Marjetica, l’arrivo della primavera!

Le altre maschere della laufarija rappresentano i diversi ceti sociali, come ad esempio Gospod in Gospa (il signore e la signora, a rappresentare la ricca borghesia e i nobili), o vari mestieri: Oštir – l’oste, Ta loparjev – il fornaio, Ta ličnat – il pastore, Ta kožuhov – il contadino o il pastore, Ta žakljev – l’agricoltore, Ta slamnat – l’artigiano che costruiva i tetti di paglia e Ta perjev – uno strano personaggio ricoperto da piume di gallina!

Vi sono poi alcune figure che rappresentano le debolezze umane, come Ta pijan in Ta pijana (l’ubriaco e l’ubriaca), Ta koševa (che porta il marito ubriaco nella cesta sulle spalle), Ta divji (un selvaggio che però ha paura di tutto) e Ta žleht (il cattivo) o le malattie come Ta krastov (“le croste), col viso giallo tutto ricoperto di pustole.

Ta divji, il selvaggio pauroso! - Laufarji
Ta divji, il selvaggio pauroso!

I riti dei Laufarji

Nelle settimane che precedono il carnevale, i Laufarji fanno visita ai paesi dei dintorni. Le padrone di casa sono sempre felici di riceverli e donano loro salsicce, grappa e altre bontà caserecce. In segno di ringraziamento i Laufarji ballano con la padrona di casa una danza benaugurante al grido di “de be bla ripa bel debiela” (“che la rapa sia più grossa”) – un augurio per un’annata ricca e prosperosa.

Il giudice del carnevale - Laufarji
Il giudice del carnevale

L’ultima domenica di carnevale i Laufarji si recano in corteo alla piazza principale di Cerkno, portando il Pust al cospetto del “tribunale imperialregio” che dovrà giudicare le sue malefatte. Il giudice legge tutti i “reati” perpetrati dal Pust, ossia tutti gli eventi negativi accaduti a Cerkno e nei dintorni, ma anche in Slovenia e nel mondo in generale. Invano l’avvocato cerca di difenderlo: il Pust è riconosciuto colpevole e condannato a morte. L’esecuzione avviene il martedì grasso. La mattina i Laufarji disseppelliscono il “bot”, la mazza che verrà usata per l’esecuzione. Il pomeriggio si radunano nuovamente tutti nella piazza e i Laufarji eseguono l’ultima danza, chiamata “ta kapcinarska”.

Due generazioni di Ta star - Laufarji
Due generazioni di Ta star

Tutto il cerimoniale, inclusa la lettura delle accuse, si svolge nell’antico dialetto di Cerkno e segue fin nei minimi dettagli i riti tramandati oralmente. I Laufarji, infatti, sentono come una propria missione quella di conservare la purezza e l’originalità di quest’usanza, nel massimo rispetto della tradizione. Anche grazie a questo approccio quasi filologico agli antichi cerimoniali e all’amore per la tradizione che dimostrano, i Laufarji sono stati nominati dal Ministero sloveno della cultura “patrimonio artistico vivo di importanza nazionale”.

Il programma del Pust, in dialetto di Cerkno - Laufarji
Il programma del Pust, in dialetto di Cerkno

Altre foto

Potete ammirare altre foto scattate domenica 2 Marzo 2014 a Cerkno sull’apposita galleria nella pagina Facebook di SLOvely.eu: CLICCA QUI (non è necessario essere iscritti a Facebook).

Nei dintorni

Attorno a Cerkno non mancano i luoghi di particolare interesse. Idrija, innanzi tutto, è di recente stata nominata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco per le sue miniere di mercurio, ma è anche famosa per gli ottimi žlikrofi, una delle specialità culinarie più gustose della Slovenia! Il vicino paese di Zakojca è la patria dello scrittore France Bevk, di cui si può visitare la bella casa natale. Infine, a pochissimi chilometri da Cerkno, sulla strada per le piste da sci, troviamo l’ospedale militare partigiano Bolnica Franja, di cui abbiamo già parlato su queste pagine.

Bevk
la casa di France Bevk a Zakojca

Mappa della zona

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Come arrivare

Da Trieste: dalla Grande Viabilità Triestina (GVT, RA-13) si prende la diramazione per Fernetti/Slovenia (RA-14, E70) da dove si entra in Slovenia (Avtocesta A3, E70) attraverso l’omonimo valico. Si prosegue quindi in direzione Ljubljana entrando nell’A1 a Gabrk e quindi fino all’uscita di Logatec da dove si lascia l’autostrada. Superato il casello si prosegue in direzione di Idrija. Superata anche Idrija si prosegue lungo la valle del fiume Idrijca fino alla deviazione a destra per Cerkno che si raggiunge dopo pochi chilometri. Tempo di percorrenza: 1 ora e 45 minuti.

Da Gorizia: si segue per Solkan lungo la valle dell’Isonzo/Soča in direzione Tolmin. A Sela pri Volčah si gira a destra in direzione Most na Soči e Cerkno. Si prosegue in direzione Idrija/Ljubljana lungo la valle dell’Idrijca per una ventina di chilometri fino alla freccia a sinistra per Cerkno che si raggiunge dopo pochi chilometri. Tempo di percorrenza: 1 ora e 15 minuti.

Da Udine e dal resto d’Italia: è indifferente passare da Trieste (Fernetti) o Gorizia (Sant’Andrea), ma quest’ultima è sicuramente una strada più panoramica e non necessita di vinjeta autostradale.

Vinjeta

E’ necessario avere la vinjeta (bollino autostradale) per percorrere le strade indicate in questa pagina se si proviene da Trieste. Se si proviene da Gorizia, seguendo la valle dell’Isonzo e della Idrijca, non si percorre alcuna autostrada e pertanto la vinjeta non è necessaria.

Sara Terpin

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