Ed eccoci al secondo capitolo del nostro reportage sulla Koroška, la Carinzia slovena, una regione che ci ha davvero colpito e lasciato qualcosa di speciale nel cuore. Oggi andiamo a esplorare la valle della Drava, uno dei fiumi più grandi e importanti tra quelli che attraversano la Slovenia.
Lo sapevate che la Drava nasce in Italia? In Sudtirolo per la precisione, ma quasi subito entra in Austria, attraversando Tirolo e Carinzia per poi arrivare in Slovenia. Maribor e Ptuj sono sicuramente le città più famose lungo il percorso sloveno della Drava, mentre nella regione della Koroška tutto comincia dalla cittadina di Dravograd, anzi, ancora prima da Libeliče.
Libeliče, orgoglio sloveno
Alla fine della prima guerra mondiale, con la disgregazione dell’Impero Austriaco, l’esercito del neonato Regno dei Serbi Croati e Sloveni (poi Jugoslavia) si era spinto fino in Carinzia, dove viveva una grande comunità di sloveni, arrivando a occupare buona parte della zona meridionale carinziana. Per risolvere le diatribe territoriali tra Austria e Jugoslavia, le potenze vincitrici della guerra decisero di indirre un plebiscito tra la popolazione carinziana, che avrebbe dovuto scegliere a quale dei due nuovi stati appartenere.

Nonostante gli sloveni fossero più numerosi degli austriaci nel sud della Carinzia, prevalse la sicurezza dello status quo (e la possibilità di gravitare sul mercato di Klagenfurt) e in maggioranza scelsero l’Austria, così gran parte della Carinzia entrò a far parte della neonata repubblica austriaca.

Ma a Libeliče, piccolo villaggio sulla Drava dove erano praticamente tutti sloveni, la gente decise di opporsi fieramente a questa decisione. E così si andò avanti con un tira e molla durato più di 2 anni finché gli austriaci dovettero cedere e Libeliče entrò a far parte della Jugoslavia.
Questa e altre storie sono raccontate nel piccolo ma interesasntissimo museo ospitato nell’antica canonica di Libeliče, l’unico che affronta questo scottante argomento dal punto di vista sloveno. Sono esposti poster dell’epoca che mostrano la propaganda e quelle che oggi chiameremmo “fake news” che gli austriaci all’epoca raccontavano ai contadini sloveni per convincerli a rimanere sotto l’Austria. In una sala è anche ricostruita un’aula di una scuola ai tempi della Jugoslavia di Tito, mentre nelle cantine si può ammirare una splendida črna kuhnja, ossia “cucina nera”, tipica delle antiche case slovene.
Poco distante dalla canonica, l’antico fienile parrocchiale è stata adibito a museo etnografico della civiltà contadina di Libeliče. Qui sono esposti tantissimi oggetti raccolti dagli abitanti del villaggio. Sono gli attrezzi dei mestieri di una volta, dal XIX secolo fino al 1970, che altrimenti sarebbero finiti nel dimenticatoio, in qualche buia cantina o al macero. Un’esposizione davvero ben curata e che mostra l’inventiva di questa gente semplice ma operosa.

Ma l’attrazione più nota di Libeliče si trova accanto alla chiesa parrocchiale: una piccola torre circolare. Si tratta di un ossario che risale al XII secolo, in stile romanico. Il piccolo edificio, unico nel suo genere in Slovenia, è formato da due piani. Nel piano più alto si trova la cappella dedicata a San Michele (oggi purtroppo usata come ripostiglio), mentre al piano inferiore si trova l’ossario vero e proprio, ancora pieno di ossa umane, che si possono vedere attraverso un vetro.

Mostre di Libeliče (plebiscito, črna kuhnja, esposizione etnografica) Indirizzo: Libeliče 34 Orario: solo previo appuntamento, da aprile a ottobre Contati: + 386 2 62 12 520 / +386 2 62 12 522 Biglietto intero: 5,00 euro (include tutte le mostre) L'ossario è solitamente aperto e visitabile liberamente.
Dravograd, la porta della Drava
Uno dei centri principali che s’incontrano lungo la Drava, dal confine austriaco fino a Maribor, è Dravograd. Una piccola cittadina arroccata sulla sponda sinistra del grande fiume, alla confluenza con gli altri due fiumi della Koroška, la Mislinja (della cui vallata abbiamo parlato QUI) e la Meža (della cui vallata parleremo nel prossimo articolo). Come dice il nome stesso, qui sorgeva un castello sulla Drava, chiamato Pukštajn, di cui si possono scorgere oggi solo pochi resti. Poco sotto però si può ammirare e visitare un castello più nuovo: Dvorec Bukovje.

Il castello di Bukovje è un palazzo in stile barocco costruito attorno al 1700 e poi rimodernato nell’800 da un industriale austriaco di Dravograd, Hans Karel Kometer, che era anche un grande collezionista d’arte. Alla sua morte il palazzo fu ereditato dalla figlia, che viveva negli Stati Uniti e ambiva a diventare una sorta di starlette internazionale. La ragazza tornò quindi a Dravograd a prendere possesso della sua nuova sontuosa abitazione, organizzando feste sfarzose fino a rimanere completamente senza un soldo.
Il castello, con tutti i suoi preziosi arredi, finì all’asta e fu completamente svuotato di tutti i suoi oggetti di valore. Nel periodo jugoslavo diventò un comando militare e attorno al maniero furono costruite delle baracche per i soldati, che oggi sono state restaurate e possono essere visitate. Con un grandissimo lavoro il castello è stato completamente restaurato e nuovamente arredato, con estremo gusto. Alcuni degli antichi arredi sono stati recuperati mentre altri sono ospitati nei musei in giro per il mondo.

All’interno del Dvorec Bukovje sono state anche allestite alcune stanze, tutte in stile, dove è possibile pernottare, per provare l’emozione di dormire una notte in una vera dimora nobiliare! In futuro dovrebbe essere adibito un intero piano a nuove lussuose abitazioni. Oggi il castello viene principalmente utilizzato per matrimoni e ricevimenti ed è visitabile dai turisti.
Andando nel minuscolo centro storico di Dravograd s’incontra la chiesa di San Vito (cerkev Sv. Vida). Si tratta di uno dei più antichi edifici della città, risalente attorno al 1170, in stile romanico. La chiesa fu abbandonata per lungo tempo e solo negli ultimi anni è stata in parte restaurata. Al suo interno, spoglio e con pietra a vista, si può ammirare un affresco di San Floriano che spegne un incendio sulla città di Dravograd.
Dvorec Bukovje Bukovje 13, Dravograd Orario: lunedì-giovedì 8:30 – 13:30 Contatti: +386 2 87 23 583 / +386 2 87 10 285 / dvorecbukovje@dravit.si
Muta, lungo il vecchio confine
La parola “Muta” viene dal tedesto Maut che significa dogana. E infatti proprio dove sorge l’abitato di Muta un tempo c’era il confine tra la Carinzia e la Stiria. Qui si trova una delle chiese più particolari della Slovenia, la Rotunda Sv. Janeza Krstnika, ovvero la chiesa rotonda di San Giovanni Battista.

In Slovenia ci sono solo 3 chiese rotonde: la più famosa è probabilmente la Rotunda di Selo, una seconda rotunda si trova a Capodistria/Koper e la terza è proprio sull’antico confine tra Carinzia e Stiria, a Muta. Si tratta di una chiesa molto antica, si dice addirittura consacrata da Papa Leone IX nel 1052. La chiesa ha subito diverse modifiche nei secoli, in particolare è stato aggiunto un piccolo presbiterio gotico al posto dell’abside, ma ha mantenuto buona parte delle sue caratteristiche romaniche.

Proprio le pareti interne del presbiterio sono ricoperte da due cicli di affreschi risalenti al XIV secolo. Il soffitto della navata è ligneo a cassettoni, su ognuno dei quali è dipinto un fiore di passiflora, che simboleggia la Pasione di Cristo. La pala d’altare raffigura San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista, San Lorenzo e Santo Stefano ed è una bella opera intagliata nel legno della fine del XVII secolo.

Un affresco barocco si trova anche all’esterno del presbiterio e ritrae San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Sotto di esso è dipinta una semplice freccia che indica dove lasciare un’offerta. Un’aquila in rilievo, di epoca romana, è posta invece all’esterno a destra dell’ingresso, a ricordo delle antichissime origini di questa meravigliosa, piccola chiesa.
Per visitare l'interno della Rotunda di Muta (solitamente chiusa) rivolgersi al Javni zavod ŠKTM di Radjle ob Dravi.
Vuzenica, nella terra di Anton Martin Slomšek
Il beato Anton Martin Slomšek fu un sacerdote, scrittore e poeta sloveno che visse all’inizio dell’800. Passò gran parte della sua vita apostolica tra Stiria e Carinzia, diventando parroco a Vuzenica dal 1838 al 1844, prima di essere trasferito a Celje e quindi a Maribor, dove diventò arcivescovo. È un personaggio molto importante per la lingua e la letteratura slovena in quanto fu un grande promotore della cultura slovena e dell’alfabetizzazione delle classi più povere.

La parrocchia di Vuzenica (cerkev sv. Miklavža) è dedicata a San Nicola ed è una splendida chiesa gotica, fin troppo grande oggi per un piccolo paese, che al suo interno nasconde preziosi affreschi in stile gotico, oltre a un bel portale d’ingresso. La chiesa è in parte circondata dalle mura e la canonica sembra quasi un piccolo castello. Si tratta di un antico “tabor“, le tipiche chiese fortificate che servivano a proteggere la popolazione dalle invasioni turche.
Se avrete la fortuna di incontrarlo, il giovane e simpatico parroco, don Tadej Legnar, sarà lieto di mostrarvi la chiesa e l’interno della canonica dove è stato allestito un piccolo museo in quella che fu la casa del beato Anton Martin Slomšek durante i suoi anni da parroco a Vuzenica. Oltre ai cimeli appartenuti al parroco, è di grandissimo pregio il soffitto ligneo barocco del 1653 completamente dipinto con motivi tratti dalla vita quotidiana. Un vero capolavoro!
Nelle alture sopra Vuzenica, a Šentjanž nad Dravčami, si trova un’altra meraviglia, la piccola chiesa di San Giovanni Battista (cerkev Sv. Janeza Krstnika). Per raggiungerla bisogna percorrere una strada sterrata nel bosco, ma una volta arrivati si viene ripagati con una splendida veduta sulla valle della Drava, oltre che su una bellissima antica fattoria dove si lascia la macchina e dove hanno la chiave della chiesa.

In un paio di minuti a piedi si raggiunge questa splendida chiesetta gotica del XIV secolo che al suo interno nasconde dei magnifici affreschi del ‘400. Sulla parete nord possiamo ammirare la marcia dei Re Magi, mentre sulla parete sud sono raffigurate scene dalla vita di San Giovanni Battista, patrono di questa piccola, meravigliosa chiesa.

Parrocchia di Vuzenica (Župnija Vuzenica) Zgornji trg 30, Vuzenica Contatti: +386 28 764034
Radlje ob Dravi, tra acqua e luppolo
Il centro principale della valle della Drava è Radlje ob Dravi, una cittadina di poco più di 4000 abitanti, insignita del riconoscimento “Slovenia Green Silver” per il particolare impegno nei temi ecologici. Radlje è famosa in particolar modo per il suo Vodni Park, il primo parco acquatico naturale biologico di tutta la Slovenia.

Ai piedi del massiccio del Pohorje, in posizione leggermente elevata rispetto alla Drava, è stata modellata dall’uomo una grande piscina naturale la cui acqua viene filtrata da un sistema di microorganismi, senza l’uso di alcun additivo chimico. Un grande bar con terrazza, scivoli, ponticelli, parcheggio per camper e un’esclusiva area glamping dove dormire nelle mini-casette dei mugnai della Drava completano questo bellissimo complesso, ideale per rinfrescarsi dalla calura estiva!
Salendo sopra l’abitato di Radlje, verso il confine con l’Austria, tra strade sterrate piene di curve, s’incontrano, come ovunque in Koroška, tante fattorie e dall’alto si gode di un panorama mozzafiato sul grande fiume Drava e la sua verdissima vallata. Ancora una volta la scusa per salire in alto è una bella chiesa gotica dedicata ai Re Magi (cerkev Sv. Treh kraljev). Siamo a 812m sul livello del mare.

La chiesa, di origine gotica, fu modificata nel XVII secolo in stile barocco. Il suo interno è riccamente decorato in questo stile ed è di particolare interesse l’altare maggiore, di color nero, tonalità insolita per lo meno a queste latitudini. Il patrono della chiesa è Sv. Aleš (Sant’Alessio), che è il protettore contro i disastri naturali, un tempo frequenti in questa zona. Accanto alla chiesa cresce un grande tiglio e, dietro l’abside, si trova un piccolo rifugio.

Tornando a valle non passano di certo inosservati i grandi campi di luppolo, solitamente tipici della regione della Savinjska, presso Celje, dove si produce gran parte di quello che poi diventerà birra in tutto il mondo. Anche a Radlje la coltivazione del luppolo fa parte dell’economia locale e proprio accanto ai campi la famiglia Čas ha aperto un microbirrificio artigianale chiamato Time Brewery (“čas” in sloveno significa tempo!).

Accanto al birrificio, proprio quest’anno, è stato aperto un bellissimo pub dove poter bere l’ottima birra Time Brewery, accompagnati anche da buon cibo. C’è anche la possibilità di fare la degustazione dei quattro tipi di birra in produzione a Radlje, più una quinta birra ospite, e si può visitare il piccolo birrificio che è praticamente a vista dietro al bancone delle spine. Un locale davvero stiloso (notare i lampadari a forma di luppolo), con birra buonissima, da non perdere per tutti gli appassionati birraioli!
Curiosità: i quattro tipi di birra prodotti da Time Brewery hanno tutti, come nome, un orario: 3 o’clock è una birra lager, 5 o’clock è una blonde ale, 8 o’clock è una pale ale e 10 o’clock è una brown ale. Una birra chiara per il dopo pranzo, una leggera a metà pomeriggio, una un po’ più impegnativa per la cena e una scura per la notte! 🙂
Time Brewery Dobrava 47, Radlje ob Dravi Orari: lunedì-giovedì 10-21, venerdì-sabato 10-23, domenica 11-20
Sulle zattere della Drava
Una delle attività più divertenti e interessanti che si possono fare nella valle della Drava è senza dubbio passare qualche ora direttamente sulle acque di questo grande fiume a bordo di una zattera. Un tempo erano tanti gli zatterieri della Koroška e della Štajerska che remavano lungo la Drava fino a Maribor e poi giù giù fino al Danubio e oltre trasportando le merci. Oggi ci sono le dighe e non si può fare molta strada, ma alcune zattere sono state riadattate per portare i turisti.

Noi siamo stati, anni fa, a bordo della zattera del simpaticissimo Franjo Šarman in compagnia dei suoi “dravski splavarji” ed è stata un’esperienza che ancora ricordiamo con grandissima gioia. L’esperienza inizia presso il ristorante della famiglia Šarman, poco prima del paese di Javnik, lungo la statale in direzione Maribor. Qui si parcheggia per scendere poi verso il fiume, dove il signor Franjo accoglie i visitatori con il tradizionale grido JU-HU e un vassoio pieno di bicchieri di grappa per il benvenuto.

Una volta saliti a bordo viene raccontata la storia degli splavarji (o flosarji), gli zatterieri della Drava, mestiere oggi scomparso. Non manca mai la musica, rigorosamente suonata e cantata dal vivo dagli stessi zatterieri. L’allegria regna sovrana a bordo, complici anche la grappa e la birra, e così, tra una canzone e l’altra, arriva il momento del “battesimo dello zatteriere“: tra i visitatori ne viene scelto uno che verrà “battezzato” secondo la tradizione degli zatterieri, ossia tra scherzi, battute e risate.

Purtroppo, causa lo sbarramento delle dighe, non si può navigare per lunghi tratti, ma il panorama visto dal fiume resta splendido e l’atmosfera a bordo è sempre molto allegra e divertente. Siccome a remare ci si stanca (anche se remano loro!), non può mancare nemmeno il cibo, col tradizionale gulaš dello zatteriere che viene servito durante la navigazione.
Finita la mini-crociera sulla Drava si può ancora ammirare il piccolo ma interessantissimo museo degli zatterieri (Splavarski Muzej) allestito da Franjo Šarman in una casetta proprio accanto al fiume. La sua è una famiglia di zatterieri e perciò non mancano di certo i cimeli di questo antico mestiere. Un’esperienza unica che vale davvero la pena di provare!
Dravski splavarji Šarman Indirizzo: Javnik 5, Ožbalt od Dravi Contatti: +386 40 667700 (Franjo) / +386 41 570028 (Jasmina)
Dove mangiare e dormire
La cittadina di Radlje ob Dravi è senza dubbio una buona base dove fermarsi sia a mangiare che a dormire (e soprattutto bere, se vi piace la birra!). Noi abbiamo pranzato in centro presso il Marenberg cafe, che a dispetto del nome non è solo un bar ma anche un buon ristorante, dal look moderno e giovane, che propone prodotti della zona cucinati e impiattati con un tocco di modernità.

La Gostilna Šarman è invece una classica trattoria tradizionale slovena, dove rifocillarsi prima o dopo una gita in zattera sulla Drava. Si trova nel paese di Javnik, direttamente lungo la strada statale. Per la cena il luogo ideale è senza dubbio la pivnica (birreria) Time Brewery, dove bere ottima birra e mangiare buoni hamburger, pizze, insalate o carne alla griglia.
Siccome dopo aver bevuto un po’ di buona birra non è il caso di mettersi a guidare, il posto ideale dove dormire è vicino al birrificio Time Brewery. Noi abbiamo dormito alla Omina Hiša, la Casa della Nonna, che originariamente era proprio la casa della nonna della proprietaria, la signora Vanja Kolar. Oggi si può affittare e può ospitare fino a 8 persone. Una casa semplice e accogliente, come una volta, ma con tutte le comodità di oggi.
Che bell’esperienza! Navigare con la musica dal vivo dev’essere molto suggestivo. Sai che mi è piaciuta molto la casetta invece? Sono andata a vedermi un po’ di foto ed è molto intima, ma davvero bella!
Mi è piaciuta molto la storia di Libelice che non ha voluto diventare parte dell’Austria. Sto scoprendo con te la Slovenia e me ne sto piano piano innamorando, il percorso in zattera lungo la Drava deve essere davvero simpatico
Che bello scoprire così tanti posti nuovi e attraenti, soprattutto considerando che non sono poi così lontani dall’Italia. Mi piacerebbe visitare questi piccoli paesi dove il tempo sembra essersi fermato, ma quello che mi attira di più è una escursione su una delle zattere che hai descritto!
Trovo che questi posti siano adorabili! Ti ho già detto, vero, che le fotografie sembrano delle cartoline o delle illustrazioni di un libro di fiabe?
Ho detto al mio compagno del birrificio e ha deciso che Radlje ob Dravi e la Time Brewery devono essere la meta del nostro prossimo viaggio 🙂
Lo ammetto , sono davvero affascinata dalle chiese tonde slovene . I tuoi racconti sono così ricchi di dettagli da offrire ottimi consigli di viaggio . Spero proprio di visitare presto la Slovenia .
Quante notizie interessanti in questo articolo. Davvero ricco di idee preziose da mettere in pratica attingendo dalle meravigliose storie che hai raccontato. Mi piacerebbe molto dormire in una dimora nobiliare, arredata poi con cotanta finezza poi sarebbe il top!
Preso atto che dovrò sicuramente fare un viaggio in Slovenia, dovrò stare molto a lungo, per vedere tutte le meraviglie che riporti nei tuoi articoli
Bellissimo angolo sloveno, contaminato dalla vicina Austria. Il fiume è un legame importante con i paesi vicini: i paesaggi sono bellissimi. Mi piacerebbe moltissimo ripercorrere i luoghi da te descritti.
Trovo questa zona della Slovenia assai interessante e “segreta”: nonostante io sia stata in Slovenia 5 volte non sono mai stata qui se non di passaggio dunque per me è tutto nuovo! Incredibile come un Paese così piccolo possa riservare queste sorprese, la Slovenia è tutta da amare!
Una guida davvero preziosa per visitare questa zona. Non ci sono ancora stata ma leggendo il tuo articolo penso che la inserirò come una delle mie prossime mete. E’ davvero bella fa tornare indietro nel tempo.
Ogni volta che leggo i tuoi post scopro sempre nuovi posti interessanti dove poter fare esperienze diverse dal solito.
No, non sapevo che la Drava nasce in Italia! Cmq questi luoghi sonondavcero belli e ogni volta che arrivo sul tuo blog mi viene sempre più voglia di vedere la Slovenia. Quelle chiesette tonde, il castello e soprattutto il museo mi attirano tantissimo.
Davvero affascinante il tuo articolo è molto dettagliato e pieno di tips ed informazioni utili. Terrò a mente tutti i tuoi preziosi consigli per il mio prossimo viaggio!!!
Il fatto che la Drava nasca in Sudtirolo è di per sé una buona scusa per seguirne il corso, sconfinare e scoprire le meraviglie che ci sono lungo il suo percorso. Ovviamente inserendo doverose tappe gastronomiche per assaggiare le specialità locali.
Che bella questa esperienza, e con una stupenda conclusione con la scelta di dormire nella Casa della Nonna, l’avrei fatto anch’io.