Il cappello a tese larghe, l’inseparabile chitarra nera – ecco i segni distintivi di Vlado Kreslin, uno dei più importanti cantautori del panorama musicale sloveno. Oltre quarant’anni di carriera musicale alle spalle, un musicista americano lo ha definito “il Bob Dylan sloveno”, qualcun altro lo ha paragonato a Bruce Springsteen. Ma questi paragoni probabilmente non rendono pienamente giustizia al genio e all’unicità del musicista sloveno, nato a Beltinci, un piccolo paese nella regione più orientale della Slovenia, il Prekmurje.
Kreslin inizia a suonare nel 1970, ancora studente, come batterista del gruppo Apollo, passando poi ai gruppi Špirit group e Horizont e continuando allo stesso tempo la carriera da solista. La svolta più importante per Kreslin arriva nel 1983, quando entra a far parte del gruppo rock Martin Krpan, band divenuta leggendaria in Slovenia, che nel 1991 aprì il concerto di Bob Dylan a Ljubljana.

Negli anni ’90 Kreslin inizia a dedicarsi intensamente alla riscoperta della musica folk della sua terra, il Prekmurje, con la collaborazione della Beltinška Banda (Banda di Beltinci), gruppo storico del suo paese, composto da musicisti veterani (il membro più anziano, il contrabbassista Joužek era classe 1905!).

Oltre alla Beltinška Banda, dall’inizio degli anni ’90 ad accompagnare Kreslin nei suoi concerti è il gruppo Mali Bogovi (Piccoli dei), sorto in seguito allo scioglimento dei Martin Krpan. Tra i membri storici del gruppo, il chitarrista Miro Tomassini, autore assieme a Kreslin di gran parte dei brani e degli arrangiamenti.

Di Kreslin sono quasi tutti i testi delle canzoni, in cui ritroviamo i paesaggi languidi della sua terra, le pianure del Prekmurje, l’onnipresente fiume Mura, le cicogne, la nostalgia di un mondo ormai perduto. Non gli sono estranee neanche tematiche di critica sociale e politica, spesso in toni sottilmente ironici o che sconfinano nel sarcasmo. L’abilità poetica dell’autore è testimoniata anche dalle sue tre raccolte di poesie, Vriskanje in jok (2003), Venci (2006) e Pojezije (2009).

Appuntamento ormai imperdibile per i fan sono i concerti che Kreslin da più di 20 anni organizza ogni anno a dicembre nel teatro Cankarjev dom di Ljubljana, concerti che registrano regolarmente il tutto esaurito. Numerose sono le sue collaborazioni con artisti sloveni e internazionali, tra cui musicisti del calibro dei R.E.M., Allan Taylor e Hans Theessink. Tra le collaborazioni con artisti italiani ricordiamo i duetti con Gabriella Gabrielli, cantante dei Zuf de Žur, gli Etnoploč, Mario Incudine e Beppe Gambetta.
La musica di Kreslin unisce le generazioni, piace ai coetanei di Vlado come ai ragazzini di 15 anni che ne conoscono i testi a memoria. La si può sentire ovunque: alla radio, alla televisione, alle feste di paese, ai matrimoni. Qualche canzone è diventata così popolare che molti si scordano che è di Kreslin, pensando che sia un brano tradizionale.
Qual è il segreto del successo di questa musica, così amata in Slovenia e non solo? Sicuramente la sapiente contaminazione tra suoni rock e folk, i testi altamente poetici, la voce suadente e particolarissima di Vlado e la bravura dei musicisti. Ma il segreto sta probabilmente soprattutto nell’autenticità di questa musica, nell’amore e nella passione che ne trapelano. Un distillato dell’anima di Vlado Kreslin, poeta, cantautore, rock star, ma soprattutto uomo, capace di invitarti a bere un bicchiere con lui – pur non conoscendolo di persona! – e a tenerti a parlare di musica, di storie di vita e d’amore con il suo irresistibile accento prekmurski.
Trovate tutto su Vlado Kreslin sul suo sito ufficiale: www.kreslin.com
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