Cinque anni fa vi avevamo parlato di un piccolo villaggio della Bela Krajina con ben 3 chiese, una accanto all’altro, in mezzo al cimitero: Tri Fare. Pensavamo fosse un record, ma ci sbagliavamo. Sulle rive del fiume Sotla, al confine tra Savinjska e Posavje, si erge un’altura boscosa chiamata Svete gore (montagne sacre): qui nel corso dei secoli sono stati costruiti numerosi luoghi di culto fin dai tempi degli antichi romani e ancora oggi possiamo ammirare la bellezza di cinque chiese una accanto all’altra!
Svete gore è un luogo di culto fin dalla notte dei tempi. Costruito su un antico insediamento romano, sono stati ritrovati resti archeologici di una necropoli paleoslava dell’VIII secolo. Con l’arrivo del cristianesimo in queste terre, i popoli slavi della regione hanno cominciato a costruire le prime chiese e da allora Svete gore è diventato un luogo di pellegrinaggio ininterrotto fino all’epoca di Giuseppe II, per poi riprendere dopo il 1860. Ma andiamo a vedere le cinque chiese che sono arrivate fino a noi, ognuna di un periodo diverso.
La chiesa più antica è la cappella di Sv. Jurij (San Giorgio), risalente al IX secolo, costruita sulla pietra viva in stile preromanico. Di forma semplice a sala rettangolare con alto portale, presenta una lunetta semicircolare con iscrizioni in un’antica lingua sconosciuta. Il presbiterio è stato aggiunto nel ‘500, in stile gotico, per far fronte all’aumento dei pellegrini. Secondo alcuni studiosi la cappella potrebbe essere stata usata come battistero, per via di una figura in rilievo sulla parete destra che raffigurerebbe San Giovanni Battista, ma le opinioni degli storici sono controverse.
Di epoca poco posteriore è la sottostante cappella di Sv. Martin (San Martino), anch’essa costruita su pietra viva con navata di epoca preromanica. L’altare in pietra, raffigurante San Martino, risalte al 1665 mentre il portico e il presbiterio, in stile gotico, sono posteriori. All’interno della cappella troviamo diversi cicli di affreschi. Nel presbiterio (XVII secolo) sono raffigurati i quattro evangelisti, San Martino che dona il mantello, i sette dolori di Maria, Maria Regina e due sante. Nella navata (XV secolo) è dipinto San Martino sul cavallo e il giudizio universale con Gesù nella mandorla, a sinistra la Madonna con i Beati e a destra San Giovanni Battista davanti alle porte dell’Infermo.
Proseguendo in ordine cronologico, e risalendo leggermente la collina, arriviamo alla piccola cappella di Sv. Fabijan in Sebastijan (Santi Fabiano e Sebastiano), del XV secolo in stile gotico. La sala era interamente affrescata con due cicli di affreschi: il primo dedicato ai santi patroni e il secondo a martirii di Sant’Elena, San Sebastiano e altri fondatori della Chiesa.
Sulla parete sinistra viene raffigurato un malato di peste tra i santi e Dio Padre che, in segno di pace, rimette la spada nella guaina. Sulla parete posteriore è raffigurata una scena con una grande città con torre e mura con davanti uomini a cavallo e cani, continuando quindi nella parete destra col martirio di San Sebastiano. E’ forse la più suggestiva delle 5 chiese
Nel punto più alto del colle di Svete gore sorge la cappella Lurška Mati Božja (Nostra Signora di Lourdes Madre di Dio), del XVI secolo, già dedicata a San Volfango. All’interno una semplice navata rettangolare con volte a crociera con strani segni sugli angoli del presbiterio: sono le “firme” degli artigiani scalpellini.
Nel 1971 sono stati trovati degli affreschi sotto al soffitto di legno con scene della Passione: l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, l’ultima cena, il monte degli ulivi, Gesù davanti al grande sacerdote e la flagellazione. Un affresco curioso si trova dietro la porta: il volto di un nobile vestito alla moda, con ruota di mulino, indossa un collare del Toson d’oro (ordine cavalleresco tra i più prestigiosi in Europa fondato da Filippo di Borgogna nel 1422). L’altare dorato del 1662 è dedicato ai santi Fabiano e Sebastiano e proviene dell’altra chiesa.
L’ultima chiesa, nettamente più grande, posizionata in mezzo alle altre quattro, è dedicata alla Natività di Maria (Marijino Rojstvo). Secondo la leggenda, la contessa di Kunšperk, nobildonna locale, andando a cavallo si perse sopra questo colle e rimase impigliata nei rovi. Promise alla Madonna che avrebbe costruito una chiesa se si fosse salvata e così fu.
In realtà qui già sorgevano uno o più precedenti edifici minori, sopra i quali fu costruita la grande chiesa del XVII secolo. L’impronta barocca del XVIII secolo prevale sull’origine gotica della chiesa. In mezzo alla navata centrale, prima dell’altare e del presbiterio, vi è un trono con la Madonna a cui vengono cambiati i vestiti, di vera stoffa, a seconda del periodo dell’anno. Si cotnano 30 vestiti diversi.
Svete gore è un luogo unico nel suo genere, immerso nella natura, nella tranquillità; un luogo dal forte impatto spirituale, che si creda o meno. E’ tornato oggi a essere un luogo di pellegrinaggio e dal maggio a novembre (San Martino) viene celebrata la Santa Messa nella chiesa principale alle 11 della domenica, un’occasione per farsi dare le chiavi delle altre 3 cappelle (una è sempre aperta) e godersi appieno questo piccolo grande tesoro perso tra i boschi del Posavje e della Savinjska.
Nei dintorni
Svete gore sorge a metà strada tra Bizeljsko (Posavje) e Bistrica ob Sotli (Savinjska) ed è di strada per visitare i bellissimi castelli del Posavje (sui quali abbiamo scritto 2 articoli: parte 1 e parte 2). Vicinissima è anche la bella regione dello Zagorje, in Croazia, con l’antico villaggio di Kumrovec, patria di Josip Broz Tito; per gli amanti del relax e del benessere non può mancare una deviazione verso i centri termali di Čatež e Olimia.
Mappa della zona
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Come arrivare
Da Trieste: si prende l’autostrada per Fernetti e si prosegue fino a Ljubljana da dove si seguono le indicazioni per Novo mesto e Zagreb. Si prosegue fino all’uscita di Čatež. Da lì si seguono le indicazioni per Brežice e quindi per Bizeljsko. Superato il minuscolo centro di Bizeljsko la strada comincia a salire e dopo alcuni tornanti si arriva a un bivio che a sinistra porta a Svete Gore (bene indicato). Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti.
Da Gorizia: si prende l’autostrada slovena H4 fino al casello di Nanos dove ci si immette sull’autostrada per Ljubljana. Seguire quindi le indicazioni qui sopra. Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti.
Da Udine e dal resto d’Italia: conviene passare da Gorizia (uscita Villesse, quindi la nuova autostrada A34 che porta direttamente in Slovenia). Tempo di percorrenza: 3 ore (da Udine).
Vinjeta: i luoghi indicati in questo articolo richiedono l’utilizzo dell’autostrada, è pertanto necessario avere la vinjeta autostradale.
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