Oggi andiamo a fare un giro nel sud-est della Slovenia, nella regione storica della Bela Krajina, la Carniola bianca, a pochi chilometri da Metlika, uno dei principali centri della zona, e più precisamente nel comune di Rosalnice, dove si trovano tre chiese molto particolari, dette “Tri fare“, costruite una accanto all’altra, all’interno di un cerchio di mura fortificate. Un esempio unico in Slovenia e probabilmente al mondo.
“Tri fare” in italiano significa tre parrocchie, anche se in realtà oggi nessuna delle tre è sede parrocchiale; sono state costruite tra il XIV ed il XVI secolo, subendo poi svariate modifiche nel corso degli anni, che ne hanno in parte cambiato l’aspetto.
La più antica, risalente al 1383, è dedicata alla Žalostna Mati božja (Madonna Addolorata) e si trova nella parte nord del terzetto. La chiesa più a sud, risalente al XV secolo (ma ampiamente modificata nei secoli), è dedicata alla Vergine di Lourdes, mentre la chiesa centrale, dedicata all’Ecce Homo, è la più recente, realizzata attorno al XVI secolo e quindi rimodernata in stile barocco nel XVII e XVIII secolo.
L’origine del complesso delle Tri fare è tutt’ora avvolta nel mistero. Secondo lo storico Valvasor, potrebbe essere stato fondato dai Cavalieri Templari attorno al XII secolo, quando ottennero i diritti sulla parrocchia di Črnomelj. Le prime notizie di una chiesa a Rosalnice le troviamo su un atto scritto dal patriarca di Aquileia Berthold von Andech, risalente al 1228 e potrebbe trattarsi probabilmente della più antica parrocchia della Bela Krajina, prima della costruzione di Sv.Peter a Črnomelj.
Il sito di Rosalnice, dotato di mura per difendersi dalle incursioni ottomane, divenne un centro monastico e monaci francescani provenienti dalla Bosnia, in fuga dalle invasioni turche, vi soggiornarono nella prima metà del XV secolo, prima di stabilirsi definitivamente a Novo mesto. In questo periodo il complesso cominciò a diventare un centro di pellegrinaggio, in particolare con la costruzione della terza chiesa, quella centrale, raggiungendo l’apice di popolarità tra il XVIII e il XIX secolo.
La chiesa dell’Addolorata, a nord, è la più antica e la più grande. La pianta gotica originale è stata mantenuta quasi del tutto inalterata, mentre nel corso dei secoli sono state fatte modifiche che ne hanno trasformato l’aspetto interno. L’unico elemento gotico della navata che si è preservato ai giorni nostri è il portale ogivale riccamente profilato con una lunetta sulla console nel muro occidentale. L’esterno è stato principalmente rimodernato nel XIX secolo, periodo a cui risalgono anche alcune lapidi addossate alla chiesa, tra le quali merita una menzione quella del sindaco di Metlika Anton Reš, una delle prime opere di Alojz Gangl.
La chiesa dell’Ecce Homo è la meno antica ed ha subito i più pesanti ammodernamenti nel XIX e XX secolo che ne hanno cancellato gran parte dell’aspetto originale barocco. Il campanile è stato aggiunto nel XVII secolo. Il pezzo più pregevole del suo interno è l’altare principale, della fine del XVIII secolo raffigurante, nella nicchia centrale, l’immagine del Cristo flagellato affiancata dai Santi Cosma e Damiano. Sono inoltre presenti affreschi dell’800 e, sull’altare della navata, una statua della Santa Madre di Dio con il Cristo morto, particolarmente venerata dalle donne alla ricerca di un marito.
Lo storico Valvasor parla per la prima volta della chiesa della Madonna di Lourdes nel 1689, ma di recente è stato trovato un graffito datato 1565, così come i resti di un affresco dell’inizio del ‘500, che fanno pensare quindi ad un’origine più antica. Anche questa chiesa ha subito diverse modifiche nei secoli, a cominciare dal ‘700, con la modifica radicale delle finestre e l’aggiunta di affreschi sull’esterno (di cui resta ancora traccia), fino al XIX quando l’interno a navata unica fu diviso in tre singole navate. Tra gli elementi gotici rimasti si notano i quattro contrafforti del presbiterio e la volta della navata. Sulla parete meridionale esterna del presbiterio si possono vedere i resti dell’affresco tardo-gotico raffigurante la Crocifissione.
Come arrivare
Da Trieste: dalla Grande Viabilità Triestina (GVT, RA-13) o da Opicina si prende la diramazione per Fernetti/Fernetiči (RA-14, E70) da dove si entra in Slovenia (Avtocesta A3, E70) attraverso l’omonimo valico. Si prosegue in direzione Ljubljana entrando nell’A1 a Gabrk e quindi, in prossimità della capitale, si segue a destra per Maribor/Zagreb imboccando la A2 all’uscita della tangenziale di Ljubljana (direzione Novo mesto/Zagreb) e percorrendola fino all’uscita Metlika/Črnomelj seguendo le indicazioni per Metlika. Dal centro di Metlika prendere la Cankarjeva cesta fino all’abitato di Rosalnice. Le Tri fare, indicate, sono nella zona nord-est del paese. Tempo di percorrenza: 2 ore e 15 minuti.
Da Gorizia: si prende l’autostrada H4 a Šempeter pri Gorici e la si percorre tutta fino al casello Nanos da dove ci si immette sulla A1 in direzione Ljubljana. Seguire quindi le indicazioni riportate sopra. Tempo di percorrenza: 2 ore e 15 minuti.
Da Udine: conviene andare a Gorizia o a Trieste e quindi seguire le indicazioni sopra riportate. Tempo di percorrenza: 2 ore e 45 minuti.
Vinjeta
E’ necessario avere la vinjeta (bollino autostradale) per percorrere le strade indicate in questa pagina.
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