Un tempo minuscolo paesino, divenuto poi uno dei centri minerari più importanti d’Europa e oggi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Idrija, di cui vi abbiamo raccontato la storia e le tradizioni in quest’articolo), ha veramente tanto da offrire a chi la visita, in qualsiasi stagione. Abbiamo selezionato per voi 10 cose da vedere (e provare!) in questa località non lontana dal confine con l’Italia.
Visitare la miniera Antonijev rov
Una visita a Idrija non può non cominciare dal cuore minerario di questa cittadina, un tempo famosissima per l’estrazione del mercurio. Erano tantissime le gallerie minerarie che bucavano il ventre di Idrija. Oggi una sola è stata restaurata e resa visitabile durante tutto l’anno: si tratta di quella più antica, chiamata Antonijev rov, la galleria di Sant’Antonio, proprio nel cuore della città.

I primi minatori cominciarono a scavare in questa miniera già a partire dal ‘500, il che la rende una delle più antiche al mondo. Oggi è visitabile esclusivamente con una visita guidata (in sloveno, inglese, tedesco e italiano) che dura un paio d’ore. La fresca temperatura all’interno della miniera è costante tutto l’anno ed è l’ideale durante la calura estiva!

Dopo essersi augurati “srečno”, buona fortuna, il saluto dei minatori, si entra nella miniera fino alla piccola cappella dedicata a Santa Barbara e Sant’Acacio, protettori dei minatori. Si prosegue quindi scendendo sempre più in basso, per rivivere in parte la dura vita dei minatori e capirne meglio il duro lavoro. Se si è fortunati si potrà anche incontrare Pergmand’lc, il beffardo gnomo della miniera!
Conoscere la storia di Idrija al Grad Gewerkenegg
Il castello Gewerkenegg è sicuramente uno dei simboli della città di Idrija, situato su un colle, ben visibile dal centro storico. Si tratta, unico caso al mondo, di un “castello minerario”. Fu infatti costruito dai proprietari della vicina miniera per la gestione della miniera stessa, per immagazzinare il mercurio e difendere il prezioso materiale dalle invasioni veneziane e turche.

Grad Gewerkenegg è oggi sede del Museo civico di Idrija (Mestni Muzej Idrija) e racchiude al suo interno numerose collezioni. Si parte da una vastissima collezione di minerali, che comprende ovviamente anche esempi di cinabro, da cui si estrae il mercurio. La storia mineraria della città è uno degli elementi caratteristici di questo museo. Particolarmente suggestiva è la “torre mineraria”, una torre del castello dedicata alla storia mineraria della città.
Si prosegue con la storia della città, sempre strettamente legata all’attività mineraria, ma anche fortemente condizionata dagli eventi storici più importanti. Sicuramente interessante per il pubblico italiano è l’area dedicata all’occupazione da parte del Regno d’Italia dal 1918 al 1943, purtroppo culminata con la persecuzione fascista della popolazione slovena e la seconda guerra mondiale, e la lotta partigiana, in queste zone particolarmente cruenta. Fa parte del museo anche l’ospedale partigiano Bolnica Franja di cui abbiamo parlato anni fa.
Ultima, ma non certo in ordine d’importanza, è la collezione di merletti (čipke), uno dei grandi orgogli di Idrija. Più di 2000 pezzi fanno parte della collezione, solo in parte mostrati al pubblico, tra di loro anche diversi abiti e la famosa tovaglia di pizzo realizzata per Jovanka Broz, moglie del Maresciallo Tito, a quanto pare mai usata!

Kamšt, la stazione di pompaggio
Non c’è niente da fare, quasi tutto a Idrija ruota attorno alle miniere e alla sua importantissima storia mineraria. Nascosto tra quattro mura di pietra c’è un tesoro della tecnica che potrebbe passare del tutto inosservato: il Kamšt. Ma cosa è il Kamšt? Si tratta di un enorme dispositivo di pompaggio alimentato ad acqua, praticamente un gigantesco mulino ad acqua!

Il Kamšt serviva per pompare fuori l’acqua dalla miniera chiamata “pozzo di Giuseppe” (Jožefov jašek), oggi in abbandono, per permetterne l’esplorazione e l’estrazione del prezioso mercurio. La ruota del Kamšt, che misura la bellezza di 13,6 metri di diametro, fu costruita in legno nel 1790 e operò per più di 150 anni, fino al 1948.

Molti erano i Kamšt di Idrija, praticamente uno per ogni miniera, ma oggi si è preservato solo questo che è possibile visitare previo appuntamento presso il Museo Civico di Idrija. La ruota non è più in funzione in quanto disassata. Nelle vicinanze scorre il canale chiamato “rake” che alimentava proprio il Kamšt grazie alle acque del torrente idrjica.
Passeggiare lungo il “rake”
Ne abbiamo appena parlato: il “rake” è un canale, lungo 3,5 chilometri, che forniva un flusso d’acqua costante per alimentare il Kamšt oltre ad altre strutture minerarie della città. Oggi è rimasto perfettamente funzionante, anche se non alimenta più nessuna ruota, e lungo il suo corso è stato realizzato un percorso didattico naturalistico.
Lungo la passeggiata, accompagnati dal rumore dell’acqua che scorre, si possono ammirare le particolarità botaniche e naturalistiche della zona, così come quelle geologiche ma anche storiche, come alcune fortificazioni italiane. Il percorso finisce alla grotta Jama nad Kobilo e, con un ponte tibetano sopra la Idrijca, si può raggiungere il vicino Divje jezero, il lago selvaggio.
Scoprire il misterioso Divje jezero
Se avete fatto l’intera camminata lungo il rake, non potete non andare a scoprire un’altra curiosità geologica di Idrija, il Divje jezero, ovvero il lago selvaggio. Il lago è di origine carsica, non è alimentato da torrenti esterni, ma la sua acqua si presume arrivi da una fonte sotterranea. E’ tanto selvaggio quanto misterioso, la sua profondità è infatti sconosciuta: i sommozzatori sono arrivati fino a 160 metri di profondità!

Il Divje jezero ha uno splendido colore smeraldo, particolarmente affascinante durante il periodo autunnale. Quando però si verificano forti precipitazioni la potenza dell’acqua che viene immessa dal sottosuolo lo rende di color marrone e provoca allagamenti nelle vaste pianure carsiche che lo circondano.

L’habitat naturale di questo piccolo lago è particolarmente ricco. Se nelle sue acque profondissime e ricche di gallerie possiamo trovare anche il celebre proteo (človeška ribica), attorno al lago sono tantissime le piante che crescono rigogliose, tra le quali la primula carniolica (kranjski jeglič) endemica della Slovenia.
Conoscere la lavorazione del mercurio
Torniamo in città ma dal lato opposto del torrente Idrijca rispetto al centro storico e andiamo alla Topilnica HG, ovvero la fonderia del mercurio. E’ la più recente tra le esposizioni di Idrija riguardanti la storia mineraria e si trova in quelli che furono gli edifici di una grande fonderia di mercurio, direttamente collegata alla miniera tramite una teleferica, oggi non più esistente.

All’interno dell’esposizione si possono ammirare due grandi stanze dove vengono mostrati da un lato la storia dell’estrazione del mercurio dal cinabro, il suo trasporto e commercializzazione in tutto il mondo e le malattie che può provocare, mentre dall’altro è illustrato l’utilizzo di questo minerale così importante e utilizzato fino a non molti anni fa.

Ma la parte sicuramente più affascinante è la visita guidata all’interno della fonderia vera e propria, partendo dalla stazione d’arrivo della teleferica e scendendo in mezzo a macchinari giganteschi per la selezione dei minerali da lavorare, fino a un grande nastro trasportarore che trasportava i minerali verso i giganteschi forni a tubo rotante, dai quali veniva estratto il prezioso, e pesante, liquido. Un’esperienza davvero interessante.

La scuola di merletto di Idrija
Stufi di sentir parlare solo di miniere e mercurio? Quale sosta migliore se non andare a consocere la storia del grande orgoglio delle donne di Idrija: parliamo ovviamente del merletto e della gloriosa scuola fondata nel lontano 1876. vera istituzione della città.

Quella di Idrija è la più antica scuola di merletto al mondo ad aver operato continuativamente dal 1876 a oggi. Ancora oggi è attiva ed estremamente popolare tra le giovani ragazze di Idrija (alcune decisamente giovanissime!). La scuola porta avanti non solo la tradizione, ormai più che centenaria, ma sviluppa anche nuove tecniche e approcci più moderni di questa antica arte.
Ma non è solo una scuola, è anche un piccolo museo che contiene le opere delle studentesse, che sono messe in esposizione al pubblico. All’interno della scuola si trova anche un piccolo negozio dove si possono acquistare merletti, souvenir e anche attrezzature legate a questa grande arte che a Idrija ha trovato una ricchissima tradizione.
Visitare le case dei minatori
Gli uomini lavoravano in miniera, le donne si dedicavano all’arte del merletto e si prendevano cura della casa. Ma come erano fatte queste case? Ci sono ancora oggi a Idrija alcune tipiche case dei minatori. Una è stata restaurata, fa parte del circuito del Museo Civico di Idrija e pertanto è possibile visitarla previo appuntamento presso il museo.

Le case dei minatori erano alte e strette, con un tetto spiovente molto ripido, viste le abbondanti precipitazioni nevose della zona. La famiglia del proprietario abitava al primo piano, mentre i due piani superiori venivano affittati ad altri minatori, più poveri o senza famiglia, che non potevano permettersi l’acquisto di una casa.

La casa dei minatori di Idrija potrebbe essere considerata come un antenato di quello che oggi chiamiamo condominio. Ogni piano aveva i suoi servizi, ridotti all’essenziale: una stanza più ampia dove si viveva, una cucina all’ingresso, una stanzina da letto molto piccola e, per i più fortunati, un minuscolo bagno.
Scoprire le Klavže, nel Geoparco Globale dell’UNESCO
UNESCO a Idrija non vuol dire solo miniere e mercurio. UNESCO vuol dire anche Geoparco Globale: più di 300 chilometri quadrati di superficie con caratteristiche geologice e tettoniche uniche che si possono scoprire nell’ottimo centro visitatori, nel cuore della cittadina. Qui si può conoscere il passato geologico di Idrija e come il mondo vivente, inclusi gli uomini, si sono adattati a queste condizioni naturali.

L’esplorazione poi non può che continuare direttamente sul campo andando a scoprire i fenomeni unici del territorio di Idrija, come il già citato Divje jezero, ma anche le costruzioni dell’uomo come le Klavže, imponenti barriere costruite sui torrenti in collina, dove veniva tagliato il legno che serviva per le miniere, che poi venivano aperte al fine di permettere il trasporto della legna dalle regioni collinari fino alla città.

Sono diverse le Klavže che si sono conservate ai giorni nostri, alcune anche perfettamente restaurate. Si trovano sui torrenti Belca (Klavže di Brus), Putrih, Idrijca, Kanomlja e Ovčjak. Sono liberamente visitabili, ma alle volte non sono proprio facilissime da raggiungere, fondamentale avere l’auto.
Mangiare gli žlikrofi!
Ci siamo tenuti per ultima una specialità che rende Idrija nota in tutta la Slovenia e che fa venire l’acquolina in bocca: parliamo degli Idrijski žlikrofi, ravioli di patate tipicissimi di Idrija e delle zone circostanti, una pasta ripiena a forma di cappello, al cui interno si può trovare un ripieno che può variare di casa in casa, di ristorante in ristorante, dalla tradizione alla nouvelle cuisine.

Gli žlikrofi di Idrija sono stati il primo piatto sloveno a ricevere il riconoscimento di specialità tradizionale garantita da parte dell’Unione Europea. Sono essenzialmente un impasto di patate, cipolla, lardo ed erbe aromatiche che viene poi avvolto dalla pasta e condito, tradizionalmente, con la bakalca, un sugo di carne di agnello e verdure.
Oggi si possono gustare gli žlikrofi con tantissimi altri condimenti, il più comune è sicuramente il sugo di arrosto di maiale, ma anche i funghi o i gamberi di fiume (oggi purtroppo rari). Gli žlikrofi vengono serviti sia come piatto principale, sia come contorno a piatti di carne. Si trovano ormai un po’ in tutta la Slovenia, ma quelli originali di Idrija restano senza dubbio i migliori! Ottimi sono quelli della Gostilna Mlinar, a Spodnja Idrija, di cui abbiamo parlato tempo fa.
Video
Se ancora non vi siete convinti a fare un bel giro a Idrija e dintorni non vi resta che guardare il nostro video!
Questa cittadina sembra stupenda e, da quello che ho letto, ci sono un sacco di cose interessanti da fare. Però, per essere sincera, nelle miniere non ci entrerei mai, visto che soffro un pò di claustrofobia!
Sembra essere una destinazione interessante per una famiglia o una coppia. Io che amo il sole, e le località molto turistiche e animate, viaggiando da sola. non la trovo indicata. osso però consigliarla ad una persona che conosco che ama i viaggi in solitaria.
Molto bella e fascinante, l’ho inserita tra le città da vedere nel 2021 appena si tornerà a viaggiare di nuovo!
Avevo letto un articolo su Idrija e la sua storia qualche tempo fa su un rivista olandese di viaggi e mi avevano affascinata le foto, ho letto quindi con estremo piacere questo tuo dettagliato articolo che mi ha aiutata a scoprirla ed apprezzarla ancora meglio. Oltre all’interessante storia delle miniere in cui si estraeva il mercurio, mi hanno colpita molto le foto del bel lago Divje jezero, forse perchè amo molto i luoghi un po’ selvaggi, a stretto contatto con la natura e meno affollati. Ci credi se ti confesso di aver chiuso un attimo gli occhi ed aver sognato di poter essere seduta su quella sponda ad ammirare il lago di origine carsica?
Mi sono fatta l’idea che trascorrere alcuni giorni in questa zona sia davvero l’ideale per chi cerca una vacanza all’insegna della tranquillità e della scoperta di antiche tradizioni come pure di bellezze naturali incontaminate.
Ho una vera passione per le miniere, anche perchè, di solito, attorno a loro si sviluppano centri urbani interessanti e unici. Un motivo in più per venire a fare un viaggio in Slovenia!
Ciao un paese piccolo ma molto affascinante e ricco di storia vissuta, bello da visitare sempre