Il panorama da Strojna, nella Koroška.

Koroška 3: cosa vedere nella valle del fiume Meža

Ed eccoci giunti al terzo ed ultimo capitolo interamente dedicato alla regione della Koroška. Oggi andiamo a esplorare la terza delle tre valli di questa piccola regione, quella del fiume Meža. Questa è l’unica delle tre valli a far parte interamente della regione storica della Carinzia, oggi in gran parte in Austria. È una vallata prevalentemente montuosa: qui finiscono le due catene alpine delle Caravanche e delle Alpi di Kamnik-Savinja.

La valle del fiume Meža ha una lunga tradizione mineraria e industriale. Pur essendo una piccola e stretta vallata è ancora oggi caratterizzata da un’importante industrializzazione, in particolare attorno ai principali centri di Ravne na Koroškem e Prevalje. Le miniere, oggi in gran parte dismesse, si trovano lungo tutta la valle. Nelle parti collinari invece sono le fattorie a farla da padrona. Le più antiche tradizionali fattorie della Slovenia si trovano proprio qui, nelle piccole vallate laterali della Meža.

Črna, la regina delle montagne

Il nostro viaggio comincia da Črna na Koroškem, piccola cittadina mineraria incastonata tra le montagne. Črna è anche conosciuta come la città olimpica, per aver dato i natali a ben 7 atleti olimpionici, tutti negli sport invernali: Drago e Danilo Pudgar, Katjuša Pušnik, Mitja Kunc, Nataša Lačen, Aleš Gorza e la più forte sciatrice slovena di tutti i tempi, da poco ritiratasi, Tina Maze. Non male per una cittadina di nemmeno 4000 abitanti!

Il centro di Črna na Koroškem. Valle della Meža, Koroška.
Il centro di Črna na Koroškem.

L’eredità mineraria di Črna è ben visibile proprio in centro, accanto alla rotonda dove si trova la parrocchiale e l’ufficio del turismo TIC, dove è stato allestito un piccolo ma interessante museo all’aperto (e in galleria) dedicato alla storia mineraria di questa piccola città. Il museo è liberamente visitabile quando aperto. Nell’edificio di fronte è invece allestita una piccola esposizione proprio sugli atleti olimpici di Črna. Per le chiavi chiedere al TIC.

Il trenino dei minatori di Črna.  Valle della Meža, Koroška.
Il trenino dei minatori di Črna.

Črna è un’ottima base per visitare le vicine montagne e vallate ancora incontaminate. Il monte Peca a nord-ovest e l’Uršlja gora a nord-est, con la sua chiesetta, sono le montagne più famose e visibili un po’ ovunque in Koroška, ma sono tantissimi i sentieri che salgono sulle montagne, fino a oltre 2000 metri di altezza, adatti a tutti i tipi di escursionisti.

Dentro la miniera nel museo all'aperto di Il centro di Črna.  Valle della Meža, Koroška.
Dentro la miniera nel museo all’aperto di Črna.

Per gli amanti delle forti emozioni, a Črna è stata di recente inaugurata la zipline più alta, lunga e adrenalinica di tutta la Slovenia. Si chiama Olimpline, è lunga 1263,5m a un’altezza di 219m da terra e si raggiungono anche i 120 km/h. Il “volo” dura un paio di minuti, ma non ce la siamo sentita di provare l’ebbrezza, troppa adrenalina non fa per noi!

La catena delle Caravanche sopra Črna.  Valle della Meža, Koroška.
La catena delle Caravanche sopra Črna.

Il monte Peca è il più alto della Koroška e la leggenda dice che qui, dentro a una caverna, si trovi il leggendario Kralj Matjaž, il re Mattia (forse Mattia Corvino), che dorme in attesa di tempi migliori, quando si risveglierà per liberare il popolo sloveno e farlo tornare all’età dell’oro. Ne abbiamo parlato QUI. Oggi si può far visita al Re addormentato salendo a piedi sul monte Peca, in attesa che torni al potere ovviamente! 🙂

Topla, la valle più bella e tradizionale

Tra le varie piccole vallate che partono perpendicolari al fiume Meža attorno all’abitato di Črna na Koroškem ce n’è una in particolare che da un po’ di anni è stata dichiarata patrimonio protetto: la valle della Topla. Qui sorgono alcune tra le più antiche e belle fattorie tradizionali della Slovenia. Le fattorie sono ancora tutte abitate e funzionanti, non c’è nulla di turistico o “artificioso”.

L'ingresso nella val Topla con la Burjakova domačija.  Valle della Meža, Koroška.
L’ingresso nella val Topla con la Burjakova domačija.

Anzi, i turisti a dir la verità non sono proprio numerosi da queste parti. Furono fatti dei veri e propri boicottaggi quando la regione cercò di rendere più fruibile turisticamente questa splendida valle. Ma la gente di montagna, si sa, è piuttosto dura e alla fine l’ha avuta vinta e così ancora oggi sono pochi i turisti che si avventurano da queste parti, il che da un lato ha permesso di preservare la “purezza” della valle ma dall’altro non l’ha resa celebre e “usufruibile” come meriterebbe.

Con l’auto è facile arrivare alla vallata, la strada principale è tortuosa ma asfaltata fino in cima e si può godere dello splendido panorama incontaminato di questa valle. Le fattorie sono private, ci si può avvicinare e vederle da vicino, sempre con rispetto per i loro abitanti, un po’ rudi magari, ma a loro modo ospitali.

Le tradizionali fattorie della Koroška, chiamate celki, sono formate da diversi edifici, secondo uno schema che si tramanda dal XVII secolo. C’è la casa principale della famiglia, la casa dei nonni, una grande stalla per gli animali e il fienile. Le costruzioni sono in legno, con una base in pietra. Il legno è la vera ricchezza di questa zona della Koroška ancora oggi.

Dalla valle della Topla si può ammirare il massiccio monte Peca, sul quale si può salire proprio partendo dalle fattorie della zona. Sulla grande parete di roccia che si affaccia sulla valle si dice che si veda il profilo del grande Kralj Matjaž… noi l’abbiamo visto, voi cosa dite, è lui? 😉

Il fiero profilo del Kralj Matjaž sule rocce della Peca!  Valle della Meža, Koroška.
Il fiero profilo del Kralj Matjaž sule rocce della Peca!

Accanto alla valle della Topla si trova un’altra vallata, Koprivna, parimenti bella ma sfortunatamente priva di fattorie tradizionali. C’è però un altro motivo per arrivare fin quassù, nonostante la tortuosa strada sterrata: la piccola chiesetta di Sant’Anna (cerkev Sv. Ane). Alla chiesetta (e al vicino agriturismo) si può arrivare anche direttamente dalla val Topla, ma la strada è migliore passando dal fondovalle.

La piccola chiesa di Sant’Anna si trova oggi in mezzo al giardino di una casa privata, controllato da un simpatico Border Collie, giocoso ma anche un po’ mordicchioso, meglio prestare attenzione se non si è abituati ad aver a che fare coi cani. All’interno della chiesa si trova un prezioso altare con una Madonna nera alla quale gli abitanti della zona sono molto devoti. Inutile dire che il posto è a dir poco pittoresco.

La Madonna nera della chiesa di Sant'Anna.  Valle della Meža, Koroška.
La Madonna nera della chiesa di Sant’Anna.

Mežica, il cuore sotterraneo della Koroška

La cittadina di Mežica è stata per secoli il principale centro minerario della valle. Piombo e zinco si trovano in abbondanza da queste parti e per più di 350 anni sono stati scavati più di 1000 chilometri di gallerie nella montagna! La zona di Mežica è probabilmente il più grande giacimento al mondo di Wulfenite e le miniere si espandevano da 240m sul livello del mare fin quasi sotto alla cima del monte Peca a 2060m.

La stazione di partenza del trenino di Podzemlje Pece.
La stazione di partenza del trenino di Podzemlje Pece.

Ancora oggi attorno a Mežica si trovano fabbriche che producono batterie per auto, il marchio Topla è particolarmente diffuso e famoso in Slovenia e viene prodotto proprio qui. Ma oggi si viene a Mežica per andare in miniera come turisti e non più come lavoratori. Sicuramente più comodo e sicuro. E anche molto divertente!

Le gallerie della miniera di Pozemlje Pece. Koroška, valle della Meža.
Le gallerie della miniera di Pozemlje Pece.

Abbiamo parlato di Podzemlje Pece in un nostro precedente articolo, quando abbiamo avuto l’occasione di visitare il museo e la miniera facendo il giro “classico”. Questa volta siamo tornati per fare una nuova esperienza che si può fare solo qui: esplorare le gallerie della miniera in kayak! Le parti più basse della miniera sono state infatti allagate alla sua chiusura e oggi si può esplorare questa zona della miniera navigando sulle sue acque trasparenti a bordo di un kayak.

All’interno della miniera le temperature sono costanti, attorno ai 12 gradi, per cui è meglio vestirsi adeguatamente. Per l’avventura in kayak si deve indossare, sopra i vestiti, anche una speciale tuta impermeabile in neoprene (fornita dal centro visitatori della miniera) ed è pertanto consigliato indossare abiti privi di cerniere a lampo o altro materiale appuntito che potrebbe bucare la tuta: leggings/pantaloni della tuta sono l’ideale. Viene inoltre fornito l’indispensabile elmetto con la luce.

Lo schema della miniera, davvero enorme.
Lo schema della miniera, davvero enorme.

Accompagnati dalla nostra giovanissima guida, saliamo sui minuscoli vagoncini originali del trenino dei minatori e, chiuse le porte, cominciamo ad abituarci al buio, mentre il nostro traballante e rumoroso convoglio scende dentro la montagna. Arrivati in fondo al percorso del treno si deve scendere ancora un po’. Lo si fa percorrendo le scale accanto agli enormi ascensori a cremagliera che un tempo portavano il materiale e che oggi sono dismessi.

Dopo tanti scalini si arriva infine nello spogliatoio, dove s’indossa la tuta in neoprene con gli stivali, i guanti, si fa una foto di rito e si è pronti per scendere nella parte allagata. A contatto con l’acqua gelida, la tuta si stringe e ci protegge, così camminiamo fino a prendere le nostre canoe da 2 o 3 posti. Si spinge il kayak ancora per qualche metro fino a raggiungere la zona dove il livello è più alto e si può navigare.

Pronti con le nostre tute per andare a pagaiare!
Pronti con le nostre tute per andare a pagaiare!

All’interno delle gallerie è completamente buio e silenzioso. Le gallerie sono piuttosto strette, per cui la luce dell’elmetto le illumina bene e si può ammirare l’incredibile limpidezza dell’acqua. Fatto un breve primo tratto con la nostra guida veniamo lasciati liberi di esplorare i cunicoli come più ci piace.

Sul kayak dentro la miniera.
Sul kayak dentro la miniera.

All’inizio, ovviamente, la cosa più difficile è riuscire ad andare dritti, poi pian piano si capisce come fare e, anche aiutandosi con le mani sulle pareti delle gallerie più strette, si comincia a prendere il giusto ritmo. Immancabile qualche impatto con altri canoisti o con i muri delle gallerie, ma niente di grave! Per circa un’ora si va in giro a pagaiare in piena libertà. Se si spegne la luce dell’elmetto si rimane in un buio irreale. Le gallerie sono tutte senza uscita tranne una, dove ci aspetta la nostra accompagnatrice per il gran finale!

Col kayak nella miniera (foto da podzemljepece.com)
Col kayak nella miniera (foto da podzemljepece.com)

Una volta arrivate tutte le canoe nella galleria finale, l’istruttrice ci spiega cosa ci aspetta: un piccolo tratto con delle rapide, dove proveremo un po’ di adrenalina finale. Nulla di preoccupante, se l’abbiamo fatto noi possono farlo tutti. Finito il giro si riportano i kayak in secca e si torna allo spogliatoio dove ci si può finalmente togliere la tuta impermeabile, diventata pensantissima.

La nostra guida ci spiega i segreti di Podzemlje Pece.
La nostra guida ci spiega i segreti di Podzemlje Pece.

Da lì si devono risalire le scale (ahimé l’ascensore non c’è più!) fino a un piano più in alto dove le nostre fatiche sono ricompensate con la merenda del minatore: un piattone di tipici affettati della Koroška per recuperare le calorie perse tra scale e pagaiate! Finito di mangiare si fa ancora qualche giro per la miniera, nella parte asciutta, fino ad arrivare nuovamente al trenino che ci riporterà all’aperto.

Dopo tanto pagaiare, la meritata merenda del minatore!
Dopo tanto pagaiare, la meritata merenda del minatore!

Se già eravamo rimasti entusiasti dell’esperienza di Podzemlje Pece all’asciutto, non ci sono parole per descrivere l’esperienza acquatica a bordo del kayak. È qualcosa di unico, che si può fare solo qui e che ci sentiamo davvero di consigliare calorosamente a tutti (salvo claustrofobici!). E’ una delle esperienze “a cinque stelle” della Slovenia e davvero se le merita tutte! Ora ci manca di provare il giro in bicicletta… 😉

Podzemlje Pece
Glančnik 8, Mežica
Sito web: www.podzemljepece.com
Museo: martedì-domenica 9.00-15.00 - 3.00€
Giro "normale": ore 11.00 per i privati, 9.00, 11.00, 13.00 e 15.00 per gruppi di almeno 20 persone - 16.00€
Giro in kayak: ore 9.00 e 11.00 (minimo 2 persone) - 47.00€
Giro in bicicletta: ore 10.00 e 14.00 (minimo 2 persone) - 30.00€ (+10€ di noleggo bicicletta)

Prevalje, tra villaggi, chiese e mulini

Scendendo la valle della Meža, dopo Mežica e le sue miniere, s’incontra la cittadina di Prevalje che ormai forma praticamente un’unica conurbazione urbana con Ravne na Koroškem. Entrambe le cittadine sono a carattere prevalentemente industriale, ma nelle vallate attorno il panorama cambia completamente rivelando villaggi idilliaci, con le loro tipiche chiesette sulle colline.

Leše, il villaggio delle fiabe.
Leše, il villaggio delle fiabe.

Uno di questi villaggi, chiamato villaggio delle favole (pravljična vas), è Leše, di cui abbiamo già parlato tempo addietro in questo nostro articolo. La storia di Leše è, ancora una volta, strettamente legata alla storia delle sue miniere. Qui un tempo sorgeva solo qualche fattoria sparsa, fino a quando fu scoperto il carbone. La miniera di Leše divenne qundi la più grande e importante miniera di carbone di tutta la Slovenia, fino al 1939 quando fu definitivamente dismessa.

Le chiese di Leše viste dal drone.
Le chiese di Leše viste dal drone.

A ricordo di questi tempi è rimasto l’edificio chiamato Frlescimer, la casa dell’adunata. Ogni giorno, alle 5 del mattino, suonava la campanella e i minatori dovevano presentarsi alla Frlescimer dove le guardie facevano l’appello. Quindi s’inginocchiavano di fronte alla statua di Santa Barbara, patrona dei minatori, e andavano a lavorare. Al rientro dalla miniera veniva fatto un nuovo appello per controllare che non mancasse nessuno. Accanto alla Frlescimer si trovano altre costruzioni dell’epoca, come l’Anin dom, la casa dove abitavano i funzionari e gli insegnanti della miniera.

Col vicesindaco di Prevalje Boštjan Gorenšek.
Col vicesindaco di Prevalje Boštjan Gorenšek.

Il simpaticissimo vicesindaco di Prevalje Boštjan Gorenšek ci accoglie e ci fa da guida nel luogo simbolo di Leše: le due chiese di Sant’Anna e San Volfango (Sv. Ana e Sv. Volbenk). Si tratta di due chiese gotiche, costruita una accanto all’altra, su un colle sopra il villaggio. Entrambe le chiese sono in stile gotico e risalgono al XV secolo. Particolarmente affascinante è la chiesa di Sant’Anna, col suo soffitto di legno a cassettoni e gli affreschi nel presbiterio.

La chiesa di San Volfango è più semplice, con un grande altare barocco, e la sua caratteristica principale è la presenza di una cripta sotterranea, molto rara in questo genere di chiese, dedicata a San Valentino. Purtroppo entrambe le chiese avrebbero bisogno di essere restaurate e salvate dall’umidità, ma come spesso accade, mancano fondi adeguati.

Tornati a fondovalle, torniamo un attimo indietro lungo la strada per Mežica fino a che sulla destra vediamo un bel viadotto ferroviario e le indicazioni per Šentanel, che prontamente seguiamo. Šentanel è chiamata “turistična vas“, villaggio turistico. Fin dai tempi della Jugoslavia si era deciso di aprire al turismo questo bel villaggio su una collina e qui infatti è uno dei pochi luoghi in Koroška dove è semplice trovare trattorie tipiche e fattorie turistiche (turistične kmetije) dove mangiare il prelibato cibo locale.

Il ponte ferroviario di Šentanel, sembra uscito da un film di Harry Potter.
Il ponte ferroviario di Šentanel sembra uscito da un film di Harry Potter.

Proprio nel centro del paese si trova il Gostišče Marin-Miler, un’istituzione del posto, dove si possono degustare tutti i piatti tipici della Koroška preparati dalla signora Danica: dai classici affettati, al mežerli con polenta di grano saraceno, struccoli con ricotta, kločevi nudlni (gnocchi dolci con pere), manzo con pane al rafano e tanto altro. La cordialità della famiglia Miler contribuisce a rendere quest’esperienza culinaria una delle più piacevoli della Koroška. Se si mangia o beve troppo, ci si può anche fermare a dormire! 😀

Šentanel è un bel paese, con una splendida posizione soleggiata e super panoramica. Il campanile della chiesa risale al XII secolo, mentre la chiesa è stata ricostruita nell’800. Molto bella è la cosiddetta Brusníkova kajža, una baita di legno, proprio di fronte alla piccola chiesa, tra le più antiche conservate in Koroška, con un tipico portico carinziano, piccole finestre e un tetto costruito con le tradizionali tegole di legno chiamate “šitli”.

La Brusníkova kajža a Šentanel.
La Brusníkova kajža a Šentanel.

Tornando verso il fondovalle si gira a destra poco prima di arrivare alla statale, seguendo le indicazioni per il Povhov Mlin. Un tempo in questa stretta valle ai piedi di Šentanel si trovavano tanti mulini che sfruttavano le acque del torrente Šentanel. Oggi ne sono rimasti un paio, uno dei quali è proprio il Povhov Mlin, che è stato restaurato e aperto al pubblico.

Il Povhov mlin in azione.
Il Povhov mlin in azione.

Il mulino è oggi diventato un vero museo etnografico dell’arte mugnaia nella Koroška. Il giovanissimo ed entusiasta Nejc Naveršnik ci ha accolto e fatto da guida al mulino di famiglia. Aperte le porte del mulino possiamo ammirare ben tre macine in grado di macinare qualsiasi tipo di grano. Sbloccate le chiuse, le pale del mulino cominciano a muoversi così come le macine e si può ammirare ancora oggi il perfetto funzionamento di questa meraviglia della tecnica.

Ma non c’è solo il mulino. Accanto c’è la casa del mugnaio, che poi era il nonno di Nejc, ancora perfettamente arredata, con gli attrezzi del mestiere, la stufa e il particolare armadietto per la grappa (rigorosamente sotto chiave!). Al piano di sopra si possono ammirare altri atrezzi di una volta oltre a un modello in scala della fattoria di famiglia, realizzato dal bravissimo Nejc. Accanto al mulino è anche possibile pernottare nella bella “casa della mamma”.

Per la cura e l’amore con cui è tenuto, il Povhov mlin è un luogo assolutamente da non perdere, per tornare indietro nel tempo e rivivere antichi mestieri e tradizioni rurali.

Povhov mlin
Dolga Brda 19, Prevalje
Contatti: +386 28 233258 - +386 41 938478
Biglietto: 6.00 euro, 7.00 euro con degustazione tipica

Con gli alpaca sulle colline di Strojna

Siamo arrivati quasi alla fine della valle della Meža e quindi anche del nostro speciale sulla Koroška. Un ultimo luogo che ci è particolarmente rimasto nel cuore di questa piccola, splendida regione, è la zona collinare di Strojna, sopra la città industriale di Ravne na Koroškem. Bisogna fare un bel po’ di curve (come sempre in Koroška) ma ne vale decisamente la pena!

Kmetija Novak, con gli alpaca nel paradiso della Koroška.
Kmetija Novak, con gli alpaca nel paradiso della Koroška.

Ma perché siamo arrivati fino in questa valle poco conosciuta? Essenzialmente per un motivo che si chiama Alpaca’s hill, la collina degli alpaca! Ma cosa ci fanno questi simpaticissimi animali tipici delle Ande qui in Koroška? Sono stati portati da Luka Krebs, un giovane ragazzo del posto che ha pensato bene di mettere su una fattoria con tanti animali simpatici: una cagnona affettuosissima, gatti, galline, caprette, un pavone e ovviamente loro, i pucciosissimi alpaca!

Tanti sono i progetti di Luka Krebs, che sta anche restaurando un’antica casa di legno dove, si spera presto, si potrà pernottare nel cuore della natura con una vista straordinaria. Al momento i visitatori possono godersi delle belle passeggiate con gli alpaca di Luka fino a un punto panoramico poco sopra la fattoria. Da qui si gode di una vista splendida e si può fare la merenda tradizionale con gli alpaca.

La mamma di Luka è bravissima a preparare il tipico pane di segale (ržen kruh) che viene servito con gli affettati, immancabili nella Koroška, così come il sidro di mele, la bevanda tradizionale di queste valli. Tutto con prodotti di casa o a chilometro zero. Ovviamente anche gli alpaca devono mangiare, poverini, e gli si può dare la pappa direttamente dalle proprie mani, stando attenti ai morsi ovviamente! 🙂

Affettati, pane di segale, sidro, cosa volere di più?
Affettati, pane di segale, sidro, cosa volere di più?

Non ci si stancherebbe mai di coccolare gli alpaca, ma è ormai sera e vogliamo dare ancora un’ultima occhiata a quella che probabilmente è la più bella fattoria tradizionale della Koroška e che, guarda caso, si trova proprio a Strojna, poco dopo la chiesa (Strojna 14). Come tutte le fattorie tradizionali, anche la Janeževa domačija è quasi un piccolo villaggio formato dalla grande casa colonica, un fienile, un granaio, la casetta dei nonni e altri annessi.

L'ingresso alla Janeževa domačija.
L’ingresso alla Janeževa domačija.

La grande casa principale è costruita in legno con basamento in mattoni e risale alla fine del XVII secolo o inizio XVIII. I tetti sono quelli tradizionali coi šitli. Si tratta di una fattoria privata dove vivono e lavorano, con gli animali e nei campi, gli anziani proprietari. Va quindi prestata la massima discrezione e rispetto.

Sono tante altre le fattorie sparse in questa meravigliosa zona collinare e dalla cima del Pokeržnikov vrh si gode di un panorama spettacolare sull’intera vallata della Meža e sulle montagne, da Uršlja gora alla Peca fin verso le Alpi. Inebriati dalla bellezza di questi luoghi ameni e ancora incontaminati dal turismo di massa, diciamo arrivederci, anzi nasvidenje, alla bellissima Koroška, dove torneremo di sicuro!

Alpaca's hill, Kmetija Novak
Strojna 4, Ravne na Koroškem
Contatti: +386 51 230227

Dove mangiare e dormire

Nella valle della Meža non mancano le trattorie e i ristoranti, ma il luogo ideale per mangiare bene, abbondante e tipico che più tipico non si può è senza dubbio il Gostišče Marin-Miler a Šentanel. Un ristorante grande, accogliente, con tavoli sia all’aperto che al chiuso. Il cibo è rigorosamente locale e più di 100 anni di esperienza nella ristorazione fanno la differenza.

Non abbiamo dormito in questa valle, per cui non possiamo portare la nostra esperienza diretta per quanto riguarda il pernottamento. Segnaliamo che sia il Gostišče Marin-Miler sia il mulino Povhov Mlin hanno delle stanze/appartamenti in affitto e sono sicuramente dei luoghi idilliaci dove passare una o più notti, per cui anche in questo caso non avremmo dubbi su dove andare a dormire.

La casa della mamma del Povhov mlin, dove si può pernottare.
La “Casa della mamma” di Povhov mlin, dove si può pernottare.

In alternativa, la splendida Kmetija Samec dove abbiamo pernottato due notti in Koroška, per quanto non sia tecnicamente in questa vallata, si trova a breve distanza da Ravne e Prevalje e può essere nuovamente un’ottima base anche per visitare la valle della Meža.

Video

E per concludere degnamente il nostro tour in Koroška, nella valle della Meža, non poteva di certo mancare un nuovo video!

Carlo Ghio

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